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Bernardo Dovizi detto Bibbiena La Calandria IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TERZA
Ruffo negromante, Lidio femina, Fannio servo.
RUFFO Vorrei che voi fuste ancor vestiti da donne.
LIDIO FEMINAPerché?
RUFFO Per tornare da lei. Ah! Ah!
FANNIO Di che cosí sconciamente ridi?
RUFFO Ah! ah! ah! ah!
LIDIO FEMINADi', su: che hai?
RUFFO Ah! ah! ah! Fulvia, credendo che lo spirito abbi converso Lidio in femina, supplica che or maschio ti rifaccia e che te rimandi da lei.
LIDIO FEMINABe', che gli hai promisso?
RUFFO Che tutto subito si farà.
RUFFO Quando vi tornerai?
LIDIO FEMINANon so.
RUFFO Tu rispondi freddo. Non vuoi tornarvi?
FANNIO Si farà, sí.
RUFFO Cosí si faccia, perché io gli ho detto, per parte dello spirito, ch'ella spesso ti presenti; e promisso m'ha di farlo.
FANNIO Vi torneremo, non temere.
RUFFO E quando?
FANNIO Intesa certa nostra faccenda, ci rivestiremo e vi anderemo subito.
RUFFO Non mancar, Lidio. Sin di qua mi par vedere la sua serva su l'uscio. Non voglio che con voi mi veda. Adio. Ma, oh! oh! oh!, Fannio, odi all'orecchio: fa' che il barbafiorito usi or con Fulvia il pestello, non il mortaro; intendi?