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Bernardo Dovizi detto Bibbiena
La Calandria

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SCENA DODICESIMA

 

Santilla, Fessenio servo, Lidio, Fannio servo.

 

SANTILLA Eh, Fessenio! dov'è mio fratello?

FESSENIO Vedilo , ancor con li panni che tu li desti. Andiamo a lui. Lidio, conosci tu costei?

LIDIO Non certo. Dimmi chi ella è.

FESSENIO Quella che, in tuo loco, con Fulvia rimase; quella che tanto hai cercato.

LIDIO Chi?

FESSENIO Santilla tua.

LIDIO Mia sorella?

SANTILLA Tua sorella sono, e tu mio fratel sei.

LIDIO Tu sei Santilla mia?! Or ti conosco: dessa sei. Oh, sorella cara, da me tanto desiderata e cerca! Or son contento, or ho adempiuto il desiderio mio, or piú affanno aver non posso.

SANTILLA Deh, fratel dulcissimo! Io pur te vedo e sento. A pena creder posso che tu desso sia, vivo trovandoti ove io per morto lunga stagion te ho pianto. Or tanto maggior letizia mi porta la salute tua quanto io manco la espettavo.

LIDIO E tu, sorella, tanto piú cara mi sei quanto io per te oggi salvato mi trovo; ove che, se tu non eri, forse ucciso stato sarei.

SANTILLA Ora aranno fine li suspiri e li pianti miei. Questo è Fannio, servo nostro, che sempre fidelmente servito mi ha.

LIDIO Oooh, Fannio mio! ben di te mi ricordo. Avendo tu servito a una, te hai due persone obligato; e certo di noi ben contento ti terrai.

FANNIO Maggior contento aver non posso che vivo e con Santilla vederti.

SANTILLA Ché cosí fisso guardi, Fessenio caro?

FESSENIO Ché non vidi mai omo ad omo simile come è l'uno all'altro di voi. E or vedo la cagione per che seguiti son oggi tanti begli scambiamenti.

SANTILLA Vero di'.

LIDIO Belli son certo, e piú che non sapete voi.

FESSENIO Di ciò a bell'agio parleremo. Attendasi oggi a quel che piú importa. Dissi drento a Fulvia questa esser Santilla tua sorella: di che ella si monstrò oltra modo contenta, e conclusemi al tutto volere che sia moglie a Flaminio suo figliuolo.

SANTILLA Or mi fai chiara perché ella, in camera, teneramente baciandomi, disse cosí a me: - Chi di noi piú contento sia non so: Lidio ha trovata la sorella, io la figliuola, e tu il marito.

LIDIO La cosa può tenersi per fatta.

FANNIO Un'altra ce n'è, forse miglior che questa.

LIDIO Quale?

FANNIO Come dice Fessenio, tanto simili sète che persona non è che non ci abbi a restare ingannato.

SANTILLA So quel che vuoi dire: che Lidio, da noi instrutto, in loco mio entri e pigli per moglie la figliuola di Perillo, la qual voglian dare a me.

LIDIO Et è chiaro, questo?

SANTILLA Piú chiaro che 'l sole, piú vero che 'l vero.

LIDIO Oh, felici noi! Vedi che pure doppo gran pioggia viene bellissimo sereno. Staremo meglio che a Modon.

FESSENIO Tanto meglio, quanto Italia è piú degna della Grecia, quanto Roma è piú nobil che Modon, e quanto vaglion piú due ricchezze che una. E tutti trionferemo.

LIDIO Orsú! Andiamo a fare il tutto.

FESSENIO Spettatori, le nozze si faran domane. Chi veder le vuole non si parta. Chi 'l disagio dell'aspettare fuggir cerca, a sua posta se ne vada. Qui, per ora, altro a far non se ha. Valete et plaudite.




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