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Bernardo Dovizi detto Bibbiena
La Calandria

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SCENA SETTIMA

 

Fessenio servo, Calandro

 

 

FESSENIO Or vedo ben che ancor li dei hanno, come li mortali, del buffone. Ecco: Amore, che suole inviscare solo i cori gentil, s'è in Calandro pecora posto, che da lui non si parte; che ben monstra Cupido aver poca faccenda, poi che entra in egregio babuasso. Ma il fa perché costui sia tra gli amanti come l'asino tra le scimie; e forse che non l'ha messo in bone mane? Ma la piuma è cascata nella pania.

CALANDRO O Fessenio! Fessenio!

FESSENIO Chi mi chiama? Oh, patrone!

CALANDRO Hai tu vista Santilla?

FESSENIO Ho.

CALANDRO Che te ne pare?

FESSENIO Tu hai gusto, in fine: io credo che 'l fatto suo sia la piú sollazzevol cosa che si trovi in Maremma. Fa' ogni cosa per ottenerla.

CALANDRO Io l'arò, se io dovessi andar nudo e scalzo.

FESSENIO Imparate, amanti, questi bei detti.

CALANDRO Se io l'ho mai, tutta me la mangerò.

FESSENIO Mangiare? Aah, Calandro, pietà di lei. Le fiere l'altre fiere mangiano; non gli omini le donne.

Egli è ben vero che la donna si beve, non si mangia.

CALANDRO Come, si beve?!

FESSENIO Si beve, .

CALANDRO O in che modo?

FESSENIO Nol sai?

CALANDRO Non, certo.

FESSENIO Oh! Gran peccato che un tanto omo non sappi bere le donne!

CALANDRO Deh, insegnami.

FESSENIO Dirotti. Quando la baci, non la succi tu?

CALANDRO .

FESSENIO E quando si beve, non si succia?

CALANDRO .

FESSENIO Be', allora che, baciando, succi una donna, tu te la bevi.

CALANDRO Parmi che sia cosí. Madesíne! Ma pure io non mi ho mai beuto Fulvia mia: e pure baciata l'ho mille volte.

FESSENIO Oooh! Tu non l'hai beuta perché ancora essa ha baciato te, e tanto di te ha succiato quanto tu di lei: per il che tu beuto lei non hai, né ella te.

CALANDRO Or vedo ben, Fessenio, che tu sei piú dotto che Orlando, perché per certo cosí è: ché io non baciai mai lei che ella non baciassi me.

FESSENIO Oh! vedi tu se io il vero te dico?

CALANDRO Ma dimmi: una spagnuola, che sempre mi baciava le mane, perché se le voleva ella bere?

FESSENIO Bel secreto! Le spagnuole bacian le mane, non per amore che le ti portino, né per bersi le mane, no: ma per succiarsi li anelli che si portano in dito.

CALANDRO O Fessenio, Fessenio, tu sai piú secreti delle donne.

FESSENIO (Massime quelli della tua)

CALANDRO ... che un architetto.

FESSENIO To' ! Architetto, ah?

CALANDRO Due anelli mi bevè quella spagnuola. Or io fo ben voto a Dio che io m'arò ben l'occhio di non esser beuto.

FESSENIO E tu savio.

CALANDRO Nissuna mi bacerà già mai, ch'i' lei non baci.

FESSENIO Calandro, abbivi avvertenza; perché, se una ti bevesse il naso, una gota o un occhio, tu resteresti il piú brutto omo del mondo.

CALANDRO Ci arò ben cura. Ma fa' pur che io abbi in braccio Santilla mia.

FESSENIO Lassa fare a me. Voglio ire ad ultimare in un tratto la cosa.

CALANDRO Cosí fa'; ma presto!

FESSENIO Non ho se none andar ; da qua ad un poco tornerò a te con la conclusione.

 

 

 




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