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Bernardo Dovizi detto Bibbiena La Calandria IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA OTTAVA
Ruffo solo.
RUFFO Non deve l'omo mai disperarsi: perché spesso vengano le venture quando altri non l'aspetta. Costei, come io pensai, crede che io abbi uno spirito; et essendo fieramente d'un giovane accesa, dice, altro rimedio non giovandoli, al mio ricorre pregandomi che io lo stringa andare da lei di giorno, in forma di donna, promettendomi denari assai se io ne la contento: che credo di sí, per ciò che lo amante è un Lidio greco, amico e cognoscente mio per essere d'un medesimo paese che sono io; et è anco mio amico Fannio suo servo. Però spero condurre la cosa in porto. A costei non ho promesso cosa certa, se prima con questo Lidio non parlo. La ventura ci piove in grembo, se ella fia presa da Lidio come da me. Orsú! A casa di Perillo mercante fiorentino, ove sta Lidio, me ne vo; et essendo ora di pranzo, forse in casa il troverrò.