Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Bernardo Dovizi detto Bibbiena La Calandria IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TERZA
Lidio femina, Fannio servo, Ruffo negromante.
RUFFO Oh! oh! oh!
LIDIO FEMINAChe voce è quella?
RUFFO Vi sono andato cercando un pezzo.
RUFFO Buono.
FANNIO Che?
RUFFO Or lo saperrete.
Odi, Tiresia: a casa te ne va' e vedi quel che fa Perillo nostro patrone circa al fatto di queste nozze mie; è, quando verrà là Fannio, mandami per lui a raguagliare quello che vi si fa, perché intendo oggi non lassarmi trovare, per vedere se in me verificar si potesse quel che il vulgo dice: «Chi ha tempo ha vita». Va' via.
Or di' tu, Ruffo, quel buon che ci porti.
RUFFO Benché novellamente vi cognoschi, pur molto vi amo, sendo tutti d'un paese; e li cieli occasion ce danno che insieme ce intendiamo.
LIDIO FEMINACerto, da noi amato sei e teco sempre ce intenderemo volentieri. Ma che ce di' tu?
RUFFO Dirò brevemente. Udite. Una donna, di te, Lidio, innamorata, cerca che tu suo sia come ella è tua e dice che, non giovandoli altro mezzo, al mio ricorre. E la causa per che essa de l'opera mia mi richiede è perché, buttando io figure di punti e avendo pure ben la chiromanzia, tra le donne, che credule sono, ho fama d'essere un nobil negromante; e tengan per certo che io abbia uno spirito col quale elle s'avvisano che io faccia e disfaccia ciò che voglio. Il che io volentieri consento per ciò che spesso grandissimo utile e talor di belli piaceri con queste semplicette ne traggo: come si farà ora con costei, se savio sarai; però ch'ella vuole che io ti constringa andar da lei, e io, pensando teco intendermi, glien'ho data qualche speranza. Se tu or vorrai, ricchi insieme diventeremo, e tu di lei diletto trar potrai.
LIDIO FEMINARuffo, in queste cose assai fraude intendo si fanno, e io, inesperto, facilmente potria esserci gabbato. Ma, fidandomi di te che se' il mezzano, non me ne discosterò allora che delibererò di farlo. Ci penseremo Fannio e io. Ma dimmi: chi è costei?
RUFFO Una detta Fulvia, ricca, nobile e bella.
FANNIO Oh! oh! oh! La patrona di colei che or ora ti parlò.
RUFFO Come? La serva sua t'ha parlato?
LIDIO FEMINAOr ora.
RUFFO E che le rispondesti?
LIDIO FEMINAMe la levai dinanzi con villane parole.
RUFFO Non fu fuor di proposito. Ma, se piú ti parla, monstratele piú piacevole, se alla cosa attender vorremo.
LIDIO FEMINACosí si farà.
FANNIO Dimmi, Ruffo: quando aría Lidio ad esser con lei?
RUFFO Quanto piú presto, meglio.
FANNIO A che ora?
RUFFO Di giorno.
LIDIO FEMINAOh! io saria visto.
RUFFO Vero. Ma la vole che lo spirito ti constringa andarvi in forma di donna.
FANNIO E che vuol far di lui, se la pensa lo spirito lo converta in donna?
RUFFO Penso volessi dire in abito, non in forma di donna. Pur ella cosí disse.
LIDIO FEMINAÈ bella trama: hai tu notato, Fannio?
FANNIO Benissimo: e piacemi assai.
RUFFO Be', volete darli effetto?
LIDIO FEMINADa qua ad un poco te ne diremo l'animo nostro.
RUFFO Ove ci troverremo?
FANNIO Qui.
LIDIO FEMINAE chi prima arriva l'altro aspetti.