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Bernardo Dovizi detto Bibbiena
La Calandria

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SCENA DECIMA

 

Fessenio fuor de l'uscio. Samia dentro.

 

FESSENIO Tic, toc; tic, toc. Sete sordi? Oh! oh! Tic, toc. Aprite. Oh! oh! Tic, toc. Non udite?

SAMIA Chi picchia?

FESSENIO Fessenio tuo. Samia, apri.

SAMIA Ora.

FESSENIO Perché non apri?

SAMIA Io mi alzo per metter la chiave nella toppa.

FESSENIO Presto, se vuoi.

SAMIA Non trova il buco.

FESSENIO Or escine.

SAMIA Eh! eh! eimè! non si può ancora.

FESSENIO Perché?

SAMIA Il buco è pieno.

FESSENIO Soffia nella chiave.

SAMIA Fo meglio.

FESSENIO Che?

SAMIA Scuoto quant'io posso.

FESSENIO Che indugi?

SAMIA Oooh! Laudato sia il manico della vanga, Fessenio, ché ho fatto el bisogno e ho tutta unta la chiave perché meglio apri.

FESSENIO Or apri.

SAMIA Fatto è. Non senti tu ch'io schiavo? Or entra a tuo piacere.

FESSENIO Che voglian dire tante serrature?

SAMIA Fulvia ha voluto che oggi si chiavi l'uscio.

FESSENIO Perché?

SAMIA A te può dirsi tutto. Vestita da omo, è ita a trovar Lidio.

FESSENIO Oh! Samia, che mi di' tu?

SAMIA Tu hai inteso. Io ho a stare coll'uscio serrato e aprire quando la viene. Vatti con Dio.

 

 

 




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