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Bernardo Dovizi detto Bibbiena
La Calandria

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SCENA QUINDICESIMA

 

Samia serva, Ruffo negromante.

 

SAMIA Oh! oh! oh! gran ventura! ecco Ruffo.

Contentiti el cielo.

RUFFO Che cerchi, Samia?

SAMIA Fulvia consumasi di sapere quello che hai fatto alla faccenda sua.

RUFFO Credo si condurrà in porto.

SAMIA E quando?

RUFFO Verrò a dire a Fulvia il tutto.

SAMIA Tu stai pur troppo a far questa cosa.

RUFFO Samia, le son trame che non si fanno al gitto. Bisogna accozzare stelle, parole, acque, erbe, pietre e tante bazzicature che è forza che ci vada tempo.

SAMIA Se vòi il fate pur, poi...

RUFFO Ne ho ferma speranza.

SAMIA Oooh! Conosci tu l'amante?

RUFFO Non certo.

SAMIA È quel là.

RUFFO El conosci ben, tu?

SAMIA Non è anco due ore che io gli parlai.

RUFFO Che ti disse?

SAMIA Mi si monstrò piú aspro che un tribulo.

RUFFO Va' parlali ora, per vedere se lo spirito l'ha punto raddolcito

SAMIA Ti pare?

RUFFO Te ne prego.

SAMIA A lui ne vo.

RUFFO Olà! Tòrnatene poi per di là a Fulvia; e io ne verrò subito a lei.

SAMIA Fatto è.

RUFFO Fin che costei parla a Lidio, mi starò qui appartato.

 

 

 




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