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Bernardo Dovizi detto Bibbiena
La Calandria

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SCENA DICIANNOVESIMA

 

Samia serva, Fessenio servo.

 

SAMIA Ove vai, Fessenio?

FESSENIO Alla patrona.

SAMIA Non puoi ora parlarli.

FESSENIO Perché?

SAMIA È col negromante.

FESSENIO Deh! lassami entrare.

SAMIA In fine, non si può.

FESSENIO Son tutte bubole.

SAMIA Bubole son le tua.

FESSENIO Sono un... presso ch'io non ti dissi. Or io darò una volta e tornerò a Fulvia.

SAMIA Ben farai.

FESSENIO Se Fulvia sapesse quel ch'io so, non se cureria di spirti; perché Lidio brama piú d'esser con lei che essa non fa, e oggi vuol trovarsi seco. E di mia bocca gliene voglio dire io, perché so mi donerà qualche cosa: però nol dissi a Samia. Lassami partire di qui perché, vedendomi Fulvia, penseria che io fermo mi ci fussi per vedere il suo negromante; che esser deve quel che esce di casa.

 

 

 




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