Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Bernardo Dovizi detto Bibbiena La Calandria IntraText CT - Lettura del testo |
ATTO TERZO
SCENA PRIMA
Fessenio servo solo
FESSENIO Ecco, o spettatori, le spoglie amorose. Chi cerca che se gli apicchi gentilezza, acume, accorgimento queste veste compri e alquanto indosso le porti: perché di quel vago Calandro sono, tanto astuto che, d'un giovane innamorato, si crede che fanciulla sia; di quel che ha tanto della divinità che muore e risuscita a posta sua. Chi comprar le vuole dinari porga; ché io, come cose d'omo già passato di questa vita, vendere le posso. Prima si messe da morto nel forziero che arrivato fusse. Ah! ah! Oh! Lidio cosí galantemente da donna vestito aspetta con allegrezza questo vezzoso amante, che, a dire il vero, è piú schifo che Bramante. Io son corso inanzi perché qua mi trovi la scanfarda che io ho ordinato per questo conto. Et eccola che a me ne viene. E vedi anco là, col forzieri, el facchino: el quale si pensa portare preziosa mercanzia e non sa che ella è la piú vile che in questa terra sia. Nessuno vuol le veste? no? Adio, dunque, spettatori. Andrò a congiungere il castron con la troia. Restate in pace.