Di fronte alla
complessità e alla vastità del tema molti sono i problemi e le prospettive
aperte. Occorre mettersi in ricerca mediante un serio discernimento alla luce
dello Spirito, ormai più consapevoli della necessità di ridefinire e di qualificare le formazione con uno sforzo progettuale che richiede una visione il più ampia
possibile delle forti dinamiche di cambiamento che attraversano la società e la
cultura e che incidono profondamente sulle identità, delle persone come delle
istituzioni, specie quelle educative.
Vorrei indicare
almeno due piste di cammino che mi sembra debbano essere privilegiate
contemporaneamente.
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Un cammino
individuale, mediante l’attivazione di un costante e consapevole processo di auto-formazione, in un itinerario di progressiva conoscenza e
accettazione di sé, della propria storia personale, di integrazione delle
diverse dimensioni del proprio essere (affettività, sessualità, razionalità,
aggressività, religiosità,...), delle molteplici, frammentate esperienze
vissute e soprattutto delle esigenze, problematiche e bisogni propri di ogni
stagione della vita che si attraversa, di riappropriazione della propria identità
culturale.
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cambio di mentalità, accoglienza e
apertura alla diversità,
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conoscenza degli elementi essenziali dei
giovani e delle cultura dei/delle formandi/e,
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conversione continua a Dio presente in
ogni persona e in ogni cultura,
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educare ed educarci alla reciprocità,
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creare un clima intensamente evangelico a
partire dall’esperienza della paternità di Dio per giungere alla fraternità e
al perdono reciproco.
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