Risposta
radicale
Valenza antropologica della vita
consacrata
12. Tra
le sfide poste oggi alla vita consacrata vi è quella di riuscire a manifestare
la valenza anche antropologica della consacrazione. Si tratta di mostrare che
un’esistenza povera, casta ed obbediente fa risaltare l’intima dignità umana;
che tutti sono chiamati, in modo diverso, a seconda della propria vocazione, ad
essere poveri, obbedienti e casti. I consigli evangelici, infatti, trasfigurano
valori e desideri autenticamente umani, ma anche relativizzano l’umano
«additando Dio come il bene assoluto»14. La vita consacrata, inoltre,
deve poter evidenziare che il messaggio evangelico possiede una notevole
rilevanza per il vivere sociale del nostro tempo ed è comprensibile anche a chi
vive in una società competitiva come la nostra. Infine, compito della vita
consacrata, è riuscire a testimoniare che la santità è la proposta di più alta
umanizzazione dell’uomo e della storia: è progetto che ognuno su questa terra
può fare proprio15.
Circolarità carismatica
13.
Nella misura in cui le persone consacrate vivono con radicalità gli impegni
della consacrazione comunicano le ricchezze della loro specifica vocazione.
D’altra parte , tale comunicazione suscita anche in chi la riceve la capacità
di una risposta arricchente mediante la partecipazione del suo personale dono e
della sua specifica vocazione. Tale “confronto-condivisione” con la Chiesa e
con il mondo è di grande importanza per la vitalità dei vari carismi religiosi
e per un’interpretazione di essi aderente al contesto odierno e alle rispettive
radici spirituali. E’ il principio della circolarità carismatica, grazie al
quale il carisma torna in qualche modo laddove è nato, ma senza semplicemente
ripetersi. In tal modo, la vita consacrata stessa si rinnova, nell’ascolto e
lettura dei segni dei tempi e nella fedeltà creativa ed operosa alle sue
origini.
Dialogo costruttivo nel passato e nel
presente
14. La
validità di questo principio è confermata dalla storia: da sempre la vita
consacrata ha intessuto un dialogo costruttivo con la cultura circostante, a
volte interpellandola e provocandola, altre volte difendendola e custodendola,
comunque lasciandosi da essa sollecitare ed interrogare, in un confronto in
alcuni casi dialettico, ma sempre fecondo. E’ necessario che tale confronto
continui anche in questi tempi di rinnovamento per la vita consacrata e di
disorientamento culturale che rischia di frustrare l’insopprimibile bisogno di
verità del cuore umano.
|