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Congregazione per l'Educazione Cattolica
Persone consacrate e loro missione nella scuola

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  • I. PROFILO DELLE PERSONE CONSACRATE
    • Di fronte al mondo
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Di fronte al mondo 

 

Dare ragione della speranza 

22. La consapevolezza di vivere in un tempo carico di sfide e di nuove possibilità, sollecita le persone consacrate, impegnate nella missione educativa scolastica, a mettere a profitto il dono ricevuto dando ragione della speranza che le anima. La speranza, frutto della fede nel Dio della storia, si fonda sulla parola e sulla vita di Gesù, che è vissuto nel mondo, senza essere del mondo. Lo stesso atteggiamento Egli chiede a chi lo segue: vivere e lavorare nella storia, senza però lasciarsi rinchiudere in essa. La speranza esige inserimento nel mondo, ma anche rottura; domanda profezia e impegna di volta in volta ad aderire o a dissociarsi per educare alla libertà dei figli di Dio in un contesto di condizionamenti che portano a nuove forme di schiavitù.

 

Discernimento e sguardo contemplativo  

23. Questo modo di essere nella storia richiede una profonda capacità di discernimento. Esso, nascendo dal quotidiano ascolto della Parola di Dio, facilita la lettura degli avvenimenti e dispone a diventare, per così dire, coscienza critica. Quanto più questo impegno sarà profondo e autentico, tanto più sarà possibile cogliere l’azione dello Spirito nella vita delle persone e negli avvenimenti della storia. Una tale capacità trova il suo fondamento nella contemplazione e nella preghiera, che insegnano a vedere persone e cose dalla prospettiva di Dio. È il contrario dello sguardo superficiale e dell'attivismo incapace di soffermarsi sull’importante e l’essenziale. Quando mancano la contemplazione e la preghiera - e le persone consacrate non sono esenti da questo rischio - viene meno anche la passione per l’annuncio del Vangelo, la capacità di lottare per la vita e per la salvezza dell'uomo.

 

Nella scuola per educare al silenzio ed all’incontro con Dio 

24. Le persone consacrate, vivendo con generosità e slancio la loro vocazione, portano nella scuola l’esperienza del rapporto con Dio, radicato nella preghiera, nell’Eucarestia, nel sacramento della Riconciliazione e nella spiritualità di comunione che caratterizza la vita della comunità religiosa. L’atteggiamento evangelico che ne consegue facilita l’attitudine al discernimento e la formazione al senso critico, aspetto fondamentale e necessario del processo educativo. Qualunque sia il loro compito specifico, la presenza delle persone consacrate nella scuola contagia lo sguardo contemplativo educando al silenzio che porta ad udire Dio, a porre attenzione agli altri, alla realtà che ci circonda, al creato. Inoltre, puntando sull'essenziale, le persone consacrate suscitano l’esigenza di incontri autentici, rinnovano la capacità di stupirsi e di prendersi cura dell’altro, riscoperto come fratello.

per vivere con radicalità il Vangelo  

25. In forza della loro identità, le persone consacrate costituiscono «la memoria vivente del modo di esistere e di agire di Gesù come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli».19 Il primo e fondamentale apporto alla missione educativa nella scuola da parte delle persone consacrate è la radicalità evangelica della loro vita. Questo modo d'impostare l'esistenza, fondato sulla generosa risposta alla chiamata di Dio, diventa invito a tutti i membri della comunità educativa affinché ognuno orienti la propria esistenza come una risposta a Dio, a partire dai differenti stati di vita.

 

e testimoniare una vita casta povera e obbediente   

26. In questa prospettiva le persone consacrate testimoniano che la castità del cuore, del corpo, della vita è l'espressione piena e forte di un amore totale per Dio che rende la persona libera, piena di gioia profonda e disposta alla missione. Così le persone consacrate contribuiscono ad orientare i giovani e le giovani verso un pieno sviluppo della loro capacità di amare ed una maturazione integrale della loro personalità. Si tratta di una testimonianza importantissima di fronte ad una cultura che tende sempre più a banalizzare l’amore umano e a chiudersi alla vita. In una società dove tutto tende ad essere garantito, le persone consacrate, attraverso la povertà liberamente scelta, assumono uno stile di vita sobrio ed essenziale, promuovendo un giusto rapporto con le cose ed affidandosi alla provvidenza di Dio. La libertà dalle cose le rende disponibili senza riserve per un servizio educativo alla gioventù, divenendo segno della gratuità dell'amore di Dio, in un mondo dove il materialismo e l’avere sembrano prevalere sull’essere. Infine vivendo l’obbedienza richiamano tutti alla signoria dell’unico Dio e contro la tentazione del dominio, indicano una scelta di fede che si contrappone a forme di individualismo e autosufficienza.

 

ed esprimere la propria donazione 

27. Come Gesù per i suoi discepoli, così le persone consacrate vivono la loro donazione a beneficio dei destinatari della missione: gli alunni e le alunne, in primo luogo, ma anche i genitori e gli altri educatori ed educatrici. Ciò le incoraggia a vivere la preghiera e la risposta quotidiana alla sequela di Cristo per diventare uno strumento sempre più adatto all'opera che Dio realizza attraverso la loro mediazione.

La chiamata a donarsi nella scuola, in disponibilità totale, in profonda e vera libertà, fa sì che i consacrati e le consacrate diventino vivente testimonianza del Signore che si offre per tutti. Questa sovrabbondanza di gratuità e di amore rende stimabile la loro donazione, al di sopra ed al di di qualsiasi tipo di funzionalità.20

 

guardando a Maria 

28. Le persone consacrate trovano in Maria il modello a cui ispirarsi nel rapporto con Dio e nel vivere la storia umana. Maria rappresenta l’icona della speranza profetica per la sua capacità di accogliere e di meditare a lungo la Parola nel suo cuore, di leggere la storia secondo il progetto di Dio, di contemplare Dio presente ed operante nel tempo. Nel suo sguardo traspare la sapienza che unisce in armonia l’estasi dell’incontro con Dio e il più grande realismo critico nei confronti del mondo. Il Magnificat è la profezia per eccellenza della Vergine, che risuona sempre nuovo nello spirito della persona consacrata, come lode perenne al Signore che si china sui piccoli e sui poveri per donare loro vita e misericordia.

 

 




19 GIOVANNI PAOLO II, Esort. ap. Vita consecrata, n. 22, AAS 88 (1996), 396.



20 Cf Ibid., n. 105, 481.






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