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Congregazione per l'Educazione Cattolica
Persone consacrate e loro missione nella scuola

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  • II.  LA MISSIONE EDUCATIVA DELLE PERSONE CONSACRATE OGGI
    • Educatori chiamati ad evangelizzare
      • Una esplicita visione antropologica
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Una esplicita visione antropologica 

 

Necessità di un fondamento antropologico

35. L'esplicitazione del fondamento antropologico della proposta formativa della scuola è un’urgenza sempre più ineludibile nelle società complesse

La persona umana è definita dalla razionalità, cioè dal suo carattere intelligente e libero, e dalla relazionalità, ossia dal rapporto con altre persone. L'esistere-con l'altro coinvolge sia il livello dell’essere della persona umana - uomo/donna - sia il livello etico dell’agire. Il fondamento dell'ethos umano è nell’essere immagine e somiglianza di Dio, Trinità di persone in comunione. L'esistenza della persona si configura dunque come una chiamata ed un compito ad esistere l'uno per l'altro.

 

36. L’impegno di una spiritualità della comunione per il secolo XXI è l’espressione di una concezione della persona umana, creata a immagine di Dio. Tale visione illumina il mistero dell’uomo e della donna. La persona umana fa esperienza della propria umanità nella misura in cui è capace di partecipare all’umanità dell’altro, portatore di un progetto originale e irripetibile. Si tratta di un progetto la cui realizzazione può avvenire soltanto nel contesto della relazione e del dialogo con il tu in un orizzonte di reciprocità e di apertura a Dio. La reciprocità così intesa è alla base del dono di sé e della prossimità come apertura solidale nei confronti di ogni persona. Tale prossimità ha la sua radice più vera nel mistero di Cristo, Verbo incarnato, che ha voluto farsi prossimo all’uomo.

 

nell’orizzonte di un umanesimo plenario

37. Di fronte al pluralismo ideologico e alla proliferazione dei “saperi”, i consacrati e le consacrate offrono dunque l’apporto della visione di un umanesimo plenario,28 aperto a Dio, che ama ogni persona e la invita a diventare sempre più “conforme all'immagine del Figlio suo” (cf Rm 8, 29). Questo disegno divino è il cuore dell'umanesimo cristiano: «Cristo svela pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione».29 Affermare la grandezza della creatura umana non significa ignorare la sua fragilità: l'immagine di Dio riflessa nelle persone è infatti deformata dal peccato. L'illusione di liberarsi da ogni dipendenza, anche da Dio, si risolve sempre in nuove forme di schiavitù, di violenza e di sopraffazione. La verità di ciò è confermata dall'esperienza di ogni essere umano, dalla storia del sangue versato in nome di ideologie e di regimi che hanno voluto costruire una umanità nuova senza Dio.30 La libertà, invece, per essere autentica deve misurarsi con la verità della persona, la cui pienezza è rivelata nel Cristo, e condurre alla liberazione da quanto nega la sua dignità impedendole di conseguire il bene proprio ed altrui.

 

Testimoni della verità sulla persona umana

38. Le persone consacrate si impegnano ad essere nella scuola testimoni della verità sulla persona e della forza trasformante dello Spirito Santo. Con la loro vita confermano che la fede illumina tutto il campo dell'educazione elevando e potenziando i valori umani. La scuola cattolica, in particolare, ha un compito prioritario: far «emergere all'interno stesso del sapere scolastico la visione cristiana sul mondo, sulla vita, sulla cultura e sulla storia».31

 

con la mediazione culturale 

39. Di qui l’importanza di riaffermare, in un contesto pedagogico che tende invece a metterla in secondo piano, la dimensione umanistica e spirituale del sapere e delle varie discipline scolastiche. La persona attraverso lo studio e la ricerca contribuisce a perfezionare se stessa e la propria umanità. Lo studio diventa via per il personale incontro con la verità, “luogo” dell’incontro con Dio stesso. In questa prospettiva il sapere può aiutare a motivare l’esistenza, ad aprire alla ricerca di Dio, può essere una grande esperienza di libertà per la verità, ponendosi al servizio della maturazione e della promozione in umanità del singolo e della comunità intera.32 Un tale impegno richiede alle persone consacrate una puntuale verifica della qualità della loro proposta educativa, come pure una costante attenzione alla propria formazione culturale e professionale.

 

e l’impegno nell’ambito dell’educazione non formale 

40. Un altro campo, ugualmente importante, di evangelizzazione e di umanizzazione è l'educazione non formale, cioè di quanti non hanno potuto avere accesso ad un normale percorso scolastico. Le persone consacrate sentono di dover essere presenti e di promuovere progetti innovativi nei contesti popolari. In questi ambienti occorre dare alle giovani e ai giovani più poveri l'opportunità di una formazione adeguata, attenta alla crescita morale, spirituale e religiosa, capace di promuovere la socializzazione e superare la discriminazione. Ciò non costituisce una novità, in quanto l’educazione dei ceti popolari ha costituito una primizia per diverse Famiglie religiose. Si tratta oggi di ribadire con modalità e progetti adeguati un’attenzione mai venuta meno.

 




28 Cf PAOLO VI, Lett. enc. Populorum progressio, 26 marzo 1967, n. 42, AAS 59 (1967), 278.



29 CONC. ECUM. VAT. II, Cost. past. sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes, n. 22.



30 Cf GIOVANNI PAOLO II, Lett. enc. Redemptoris missio, n. 8, AAS 83 (1991), 256.



31 CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA, La scuola cattolica alle soglie del terzo millennio, n. 14.



32 Cf GIOVANNI PAOLO II, Discorso in occasione della sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, 13 novembre 2000, AAS 93 (2001), 202-206.






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