Una esplicita visione antropologica
Necessità di un
fondamento antropologico
35.
L'esplicitazione del fondamento antropologico della proposta formativa della scuola
è un’urgenza sempre più ineludibile nelle società complesse.
La persona umana è
definita dalla razionalità, cioè dal suo carattere intelligente e
libero, e dalla relazionalità, ossia dal rapporto con altre persone.
L'esistere-con l'altro coinvolge sia il livello dell’essere della persona umana
- uomo/donna - sia il livello etico dell’agire. Il fondamento dell'ethos
umano è nell’essere immagine e somiglianza di Dio, Trinità di persone in
comunione. L'esistenza della persona si configura dunque come una chiamata ed
un compito ad esistere l'uno per l'altro.
36.
L’impegno di una spiritualità della comunione per il secolo XXI è l’espressione
di una concezione della persona umana, creata a immagine di Dio. Tale visione
illumina il mistero dell’uomo e della donna. La persona umana fa esperienza
della propria umanità nella misura in cui è capace di partecipare all’umanità
dell’altro, portatore di un progetto originale e irripetibile. Si tratta di un
progetto la cui realizzazione può avvenire soltanto nel contesto della
relazione e del dialogo con il tu in un orizzonte di reciprocità e di
apertura a Dio. La reciprocità così intesa è alla base del dono di sé e della prossimità
come apertura solidale nei confronti di ogni persona. Tale prossimità ha la
sua radice più vera nel mistero di Cristo, Verbo incarnato, che ha voluto farsi
prossimo all’uomo.
nell’orizzonte di un umanesimo plenario
37. Di fronte
al pluralismo ideologico e alla proliferazione dei “saperi”, i consacrati e le
consacrate offrono dunque l’apporto della visione di un umanesimo
plenario,28 aperto a Dio, che ama ogni persona e la invita a diventare
sempre più “conforme all'immagine del Figlio suo” (cf Rm 8, 29). Questo disegno
divino è il cuore dell'umanesimo cristiano: «Cristo svela pienamente l'uomo
all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione».29 Affermare la
grandezza della creatura umana non significa ignorare la sua fragilità:
l'immagine di Dio riflessa nelle persone è infatti deformata dal peccato.
L'illusione di liberarsi da ogni dipendenza, anche da Dio, si risolve sempre in
nuove forme di schiavitù, di violenza e di sopraffazione. La verità di ciò è confermata
dall'esperienza di ogni essere umano, dalla storia del sangue versato in nome
di ideologie e di regimi che hanno voluto costruire una umanità nuova senza
Dio.30 La libertà, invece, per essere autentica deve misurarsi con la
verità della persona, la cui pienezza è rivelata nel Cristo, e condurre alla
liberazione da quanto nega la sua dignità impedendole di conseguire il bene
proprio ed altrui.
Testimoni della verità sulla persona umana
38. Le
persone consacrate si impegnano ad essere nella scuola testimoni della verità
sulla persona e della forza trasformante dello Spirito Santo. Con la loro vita
confermano che la fede illumina tutto il campo dell'educazione elevando e
potenziando i valori umani. La scuola cattolica, in particolare, ha un compito
prioritario: far «emergere all'interno stesso del sapere scolastico la visione
cristiana sul mondo, sulla vita, sulla cultura e sulla storia».31
con la mediazione culturale
39. Di
qui l’importanza di riaffermare, in un contesto pedagogico che tende invece a
metterla in secondo piano, la dimensione umanistica e spirituale del sapere e
delle varie discipline scolastiche. La persona attraverso lo studio e la
ricerca contribuisce a perfezionare se stessa e la propria umanità. Lo studio
diventa via per il personale incontro con la verità, “luogo” dell’incontro con
Dio stesso. In questa prospettiva il sapere può aiutare a motivare l’esistenza,
ad aprire alla ricerca di Dio, può essere una grande esperienza di libertà per
la verità, ponendosi al servizio della maturazione e della promozione in
umanità del singolo e della comunità intera.32 Un tale impegno richiede
alle persone consacrate una puntuale verifica della qualità della loro proposta
educativa, come pure una costante attenzione alla propria formazione culturale
e professionale.
e l’impegno nell’ambito dell’educazione non
formale
40. Un
altro campo, ugualmente importante, di evangelizzazione e di umanizzazione è
l'educazione non formale, cioè di quanti non hanno potuto avere accesso ad un
normale percorso scolastico. Le persone consacrate sentono di dover essere
presenti e di promuovere progetti innovativi nei contesti popolari. In questi
ambienti occorre dare alle giovani e ai giovani più poveri l'opportunità di una
formazione adeguata, attenta alla crescita morale, spirituale e religiosa,
capace di promuovere la socializzazione e superare la discriminazione. Ciò non
costituisce una novità, in quanto l’educazione dei ceti popolari ha costituito
una primizia per diverse Famiglie religiose. Si tratta oggi di ribadire con
modalità e progetti adeguati un’attenzione mai venuta meno.
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