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Congregazione per l'Educazione Cattolica
Persone consacrate e loro missione nella scuola

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  • II.  LA MISSIONE EDUCATIVA DELLE PERSONE CONSACRATE OGGI
    • Educatori chiamati a formare al vivere insieme
      • Dare voce ai poveri
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Dare voce ai poveri 

In funzione degli ultimi

72. L’accesso all’educazione soprattutto dei più poveri è un impegno assunto a diversi livelli dalle istituzioni educative cattoliche54. Ciò esige di impostare l'opera educativa in funzione degli ultimi, indipendentemente dallo stato sociale degli alunni presenti nell'istituzione scolastica. Questo comporta, tra l’altro, la proposta dei contenuti della dottrina sociale della Chiesa attraverso i progetti educativi e richiede di verificare il profilo che la scuola prevede per i suoi alunni. Se una scuola ascolta le persone più povere e si organizza in funzione di esse, saprà interpretare le discipline a servizio della vita, e avvalersi dei loro contenuti in ordine alla crescita globale delle persone.

 

impegnandosi nell’educazione formale e non-formale 

73. L'ascolto dei poveri rivela alle persone consacrate dove impegnarsi anche nell'ambito dell'educazione non formale e come portare i più svantaggiati ad accedere all’istruzione. La conoscenza di Paesi in cui la scuola è riservata a pochi o incontra gravi difficoltà nell’assolvere il suo compito potrebbe suscitare nelle comunità educative dei Paesi più sviluppati iniziative di solidarietà, fra cui gemellaggi tra classi o istituzioni scolastiche. I vantaggi formativi sarebbero grandi per tutti, specialmente per gli alunni dei Paesi più sviluppati, che imparerebbero concretamente ciò che è essenziale nella vita e sarebbero aiutati a non seguire le mode culturali indotte dal consumismo.

 

e nella difesa dei diritti dei bambini

74. La difesa dei diritti dei bambini costituisce un’altra sfida particolarmente importante. Lo sfruttamento dei bambini, in forme diverse, spesso aberranti, è tra gli aspetti più inquietanti del nostro tempo. Per le persone consacrate impegnate nella missione educativa diventa un compito ineludibile dedicarsi alla tutela ed alla promozione dei diritti dei bambini. Gli apporti concreti che potranno dare come singoli e come istituzione educativa saranno probabilmente insufficienti rispetto ai bisogni, ma non inutili, in quanto volti a rendere consapevoli delle radici da cui provengono gli abusi. Volentieri le persone consacrate uniscono i loro sforzi a quelli di altre organizzazioni civili ed ecclesiali e delle persone di buona volontà, per sostenere il rispetto dei diritti umani e favorire il bene di tutti, a partire dai più deboli e indifesi.

 

disponibili anche a dare la vita

75. L'opzione preferenziale per i poveri richiede di vivere in atteggiamento personale e comunitario di disponibilità a dare la vita dove necessario. Potrebbe così esigere di lasciare opere, magari prestigiose, ma che non riescono più ad attuare percorsi formativi adeguati e conseguentemente non lasciano intravedere le caratteristiche della vita consacrata. Infatti, «potremmo avere scuole ineccepibili sotto il profilo didattico, ma difettose nella testimonianza e nella chiara proposta di valori autentici».55

Le persone consacrate sono chiamate perciò a verificare se nell’attività educativa perseguono principalmente il prestigio accademico più che la maturazione umana e cristiana dei giovani; se favoriscono la competizione anziché la solidarietà; se sono impegnate ad educare, insieme agli altri membri della comunità scolastica, persone libere, responsabili e giuste secondo la giustizia evangelica.

 

fino ai confini della terra

76. Le persone consacrate, proprio grazie alla loro consacrazione religiosa, sono per eccellenza libere di lasciare tutto per andare ad annunciare il Vangelo fino ai confini della terra.56 Per loro, anche nel campo educativo, rimane prioritario l’annuncioad gentes” della Buona Novella. Esse sono pertanto consapevoli del ruolo fondamentale della scuola cattolica nei Paesi di missione. In molti casi, infatti, la scuola è l’unica possibilità di presenza della Chiesa, in altri costituisce un luogo privilegiato di azione evangelizzatrice ed umanizzatrice, corresponsabile dello sviluppo umano e culturale dei popoli più poveri. A riguardo è importante considerare la necessità della partecipazione del carisma educativo tra le Famiglie religiose dei territori di antica evangelizzazione e quelle nate nei territori di missione, a cui si ispirano. Infatti “gli antichi Istituti, tra cui molti passati attraverso il vaglio di prove durissime, sostenute con fortezza durante i secoli, possono arricchirsi entrando in dialogo e scambiando doni con le fondazioni che vengono alla luce in questi tempi”.57 Una tale condivisione si traduce anche nel campo della formazione delle persone consacrate, nel sostegno alle nuove Famiglie religiose e nella collaborazione tra i vari Istituti.

 




54 Cf per es.OFFICE INTERNATIONAL POUR L’ENSEIGNEMENT CATHOLIQUE (OIEC), Déclaration de la XIVème Assemblée Générale, Roma, 5 marzo 1994.



55 CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA, Dimensione religiosa dell'educazione nella scuola cattolica,n. 19.



56 Cf PAOLO VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, n. 69, AAS 68 (1976), 58.



57 GIOVANNI PAOLO II, Esort. ap. Vita consecrata, n. 62, AAS 88 (1996), 437.






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