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Giulio Cesare Croce
Bertoldo e Bertoldino (Cacasenno di A. Banchieri)

IntraText CT - Lettura del testo

  • Le sottilissime astuzie di Bertoldo. Nuovamente reviste e ristampate con il suo testamento nell'ultimo e altri detti sentenziosi che nel primo non erano
    • Lo sbirro comincia a impaniarsi.
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Lo sbirro comincia a impaniarsi.

 

Allora lo sbirro udendo queste parole ed essendo curioso di sapere dove derivava simil ragionamento, ed essendo alquanto compassionevole di natura, disse:

Sbirro.  Che ragionamento è questo che tu fai? Perché sei tu stato messo in questo sacco, poveraccio?

Bertoldo.  Eh, fratello, a te non importa saper le mie miserie, però lasciami lamentare e tu attendi a far l'ufficio al quale sei stato messo.

Sbirro.  Se ben faccio lo sbirro, per questo son uomo anch'io e ho compassione delle calamità de' compagni, e se io non potrò darti aiuto con le forze mie in questo tuo travaglio, ti darò almeno qualche consolazione di parole.

Bertoldo.  Poca consolazione puoi darmi, perché il termine è breve di quanto s'ha da fare.

Sbirro.  Ti vogliono forsi far frustare?

Bertoldo.  Peggio.

Sbirro.  Dar della fune?

Bertoldo.  Peggio.

Sbirro.  Mandar in galera?

Bertoldo.  Peggio.

Sbirro.  Far impiccare?

Bertoldo.  Peggio.

Sbirro.  Far squartare?

Bertoldo.  Peggio ancora.

Sbirro.  Abbruggiare?

Bertoldo.  Mille volte peggio.

Sbirro.  Che diavolo ti possono far (peggio) di queste sei cose?

Bertoldo.  Mi vogliono dar moglie.

Sbirro.  E questo è peggio che esser frustato, aver della fune, andar in galera, esser impiccato, squartato e abbruggiato? O bestia che sei, io mi credea che questo fusse un gran fastidio. Oh sì che questa è da cantare nella chitarra!

Bertoldo.  Non che il prender moglie sia peggio (di quello) ch'io ho detto; ma il modo che vogliono tenere in darmela mi più travaglio che se mi fessero tutte queste cose che m'hai detto.

Sbirro.  E che modo vogliono essi tenere? Parla chiaro.

Bertoldo.  È nissun altro che te? Perché io non vorrei essere udito da qualchedun altro, perch'io sarei poi rovinato affatto.

Sbirro.  Non v'è altri che me; parla pure sicurissimamente.

Bertoldo.  Di grazia, che non mi facci poi la spia.

Sbirro.  Non dubitar di questo, ch'io non ho mai fatto simil professione, né manco voglio incominciare adesso.

Bertoldo.  Orsù, io mi voglio fidar di te, perché al parlare che tu fai tu mi pari galantuomo; e poi vada com'ella si voglia, quello che deve essere non può mancare.

Sbirro.  Orsù cominciami a narrare il negozio, ch'io ti ascolterò.

Bertoldo.  Tu dei dunque sapere che trovandomi io ricco de' beni di fortuna, ma difforme e mostruoso di vista, confinando con i miei poderi con un gentiluomo il quale ha una figliuola bellissima, costui, avendo visto le ricchezze mie, s'è pensato (benché io sia villano, brutto, come ti dico) di voler darmi questa sua figliuola per moglie, e più volte me n'ha fatto parlare, non già perché gli piaccia il mio aspetto, ma per la gran robba ch'io mi trovo, che in quanto della vita mia non credo ch'ei se ne curi un aglio, anzi credo che egli mi vorrebbe piuttosto vedere sulle forche.

Sbirro.  Tu sei dunque ricco?

Bertoldo.  Ricchissimo d'armenti, di greggi, di possessioni e d'ogni cosa.

Sbirro.  Quanto puoi tu aver d'entrata?

Bertoldo.  Io mi trovo avere un anno per l'altro sei mila scudi e più.

Sbirro.  Cancaro! Vi sono dei signori che non hanno tanto. E questo gentiluomo è ricco, lui?

Bertoldo.  Egli si trova stare assai commodo, ma appresso di me è poverissimo.

Sbirro.  Quanto può aver egli d'entrata?

Bertoldo.  Da mille scudi in circa.

Sbirro.  Ei non è però così povero come tu dici. È poi nobile di famiglia?

Bertoldo.  Nobilissimo.

Sbirro.  Non ti vuole egli dar nulla in dote?

Bertoldo.  Sì, vuole; ma io ti dirò il tutto, poiché siamo qua. Ma io non posso parlare in questo sacco se tu non gli sleghi la bocca, tanto ch'io possa metter fuori la testa, che poi tornarai a serrarlo, come avrai inteso il fatto intieramente.

Sbirro.  Volentieri, eccola slegata, ragiona via allegramente. Ma tu hai un brutto mostaccio. Se il resto corrisponde al viso, tu dei essere un brutto manigoldo.

Bertoldo.  Cavami del tutto fuori e vedrai la mia bella disposizione.

Sbirro.  Sì, ma bisogna che vi torni poi dentro, come hai finito di ragionare, e ch'io ti serri come stavi prima.

Bertoldo.  Siamo d'accordo in questo, non ti dubitare.

 

 




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