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Giulio Cesare Croce
Bertoldo e Bertoldino (Cacasenno di A. Banchieri)

IntraText CT - Lettura del testo

  • Le sottilissime astuzie di Bertoldo. Nuovamente reviste e ristampate con il suo testamento nell'ultimo e altri detti sentenziosi che nel primo non erano
    • Lo sbirro vien bastonato; poi, tornato nel sacco, mandato a gettar nell'Adice.
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Lo sbirro vien bastonato; poi, tornato nel sacco, mandato a gettar nell'Adice.

 

Regina.  Adesso, adesso farò venir le doble; intanto preparati al ricevere, ch'io voglio che il contratto sia fatto a tue spalle.

Sbirro.  Io sono qui per questo e un'ora mi pare mille anni di contarle; ma avvertite ch'io le voglio di peso e trabocchenti.

Regina.  Tu le conterai prima; poi, se non saranno di peso, io te le farò cambiare. In questo mezo comincia a contare, e quelle che ti paiono leggiere, dillo.

 Il che poi detto, subito fece comparire quattro de' suoi serventi con un buon bastone per uno, i quali tosto cominciarono a bastonare il povero sbirro, il quale, sentendosi tempestare con tanta rovina, incominciò a gridare e raccomandarsi; ma nulla gli giovò perché coloro lo lasciarono in terra come morto, né bastò di questo, ché la Regina lo fece tornar nel sacco e portarlo a gettar nel fiume, e così quel povero disgraziato tirò le doble di peso, mal per lui, e in cambio di prender moglie s'ammogliò nell'Adice del tutto.

 

 




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