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Giulio Cesare Croce Bertoldo e Bertoldino (Cacasenno di A. Banchieri) IntraText CT - Lettura del testo |
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Simplicità di Bertoldino ridicolosa con le rane della peschiera.
Partito che fu il Re, la Marcolfa e Bertoldino restarono al podere donatogli da lui, il quale era fornito di tutto quello che a loro faceva bisogno, sì per il vivere quanto per ogn'altra commodità; e in mezzo al detto giardino vi era una bella peschiera piena di varie sorti di pesci, e vi erano ancora delle rane, le quali rane, un giorno che esso Bertoldino stava sopra la detta peschiera a mirare quei pesci, i quali givano per l'acqua guizzando, cantavano forte; e perché nel linguaggio loro pare ch'elle dicano quattro, quattro, Bertoldino credendo ch'elle dicessero che il Re non gli avesse dato altro che quattro scudi, avendone egli dato più di mille, saltato in colera subito corse a casa e, preso un coffanetto dove erano i detti scudi, lo portò sopra la peschiera e, pigliandone fin a cento in un pugno, gli gettò colà dove le dette rane facevano maggior strepito, dicendo a loro: “Togliete, bestie del diavolo; numerate se sono quattro, overo cento”. Ma non per questo le rane s'acchettavano, anzi parea ch'elle raddoppiassero il gracchiar loro; onde esso, pigliatone altrettanti, glieli gettò a basso, dicendo: “Ah, canaglia, io vi farò ben vedere ch'egli ce n'ha dato più di millanta”. E così fece più volte, tanto ch'egli gettò quei mille scudi nella peschiera, né potendole far racchettare, tutto pieno d'ira e di sdegno gli trasse dietro il coffanetto dove essi erano dentro e, dicendo loro un mare di villanie, se ne tornò a casa tutto imbestiato; onde la madre, vedendolo così in furia e riscaldato dalla colera e dalla smania, gli disse: Marcolfa. Che cosa hai, Bertoldino, che tu sei così riscaldato? Bertoldino. Io sono in colera con le rane della nostra peschiera. Marcolfa. Per che causa? Che oltraggio t'hanno elle fatto? Bertoldino. Lo sapranno ben esse. Marcolfa. Ti hanno elle interrotto il sonno con il loro rappellare? Bertoldino. Peggio mi hanno fatto. Marcolfa. Pisciato sulle scarpe? Bertoldino. Mille volte peggio. Marcolfa. Che cosa ti possono elle aver fatto? Di' su. Bertoldino. Il Re non ci ha egli donato quel coffanetto pien di scudi? Marcolfa. Sì, ha. Perché? Bertoldino. Perché quelle maladette bestie dicevano ch'esso non ce n'avea donato più di quattro; onde io gliene ho gettato un buon pugno, ed elle pur andavano dicendo quattro, quattro, e io gliene ho gettato un altro pugno, e poi un altro, e un altro, a tale ch'io glieli ho gettati tutti, ed elle ognora più forte gridavano quattro, quattro; onde, vedendole ostinate in quest'umore, tutto pieno di colera gli ho gettato a basso il coffanetto ancora, acciò che numerandoli si chiariscono quanti scudi ci ha donati il Re, e che poi gli tornino nel coffanetto, ch'io l'andarò poi a pigliare e lo portarò a casa con i detti scudi dentro. Or che ne dite, mia madre? Non ho io fatto da galantuomo a chiarir quelle bestie? Marcolfa. Tu hai gettati tutti i scudi nella peschiera? Bertoldino. Se dicevano che essi non erano più di quattro, non ho io fatto bene a fargli vedere che sono più di millantaquattro? Marcolfa. O poverina me, o tapina Marcolfa! O sì, che questa è da contare! O pazzo, matto, bismatto e senza cervello che sei, ch'io non so che mi tenghi ch'io non t'affochi. Che vuoi tu che dica il Re di questa tua pazzia, quando la saprà? Questa è la volta ch'egli ci espedirà per tante bestie e ci caccerà alle forche, e meritamente, solamente per le tue gran balordaggini, le quali sono tanto grandi, che un pazzo affatto non ne farebbe di più. Bertoldino. Dica pur Sua Maestranza ciò che gli pare e piace, esso dovrebbe accostumare le sue rane, che non volessero saper quanti scudi egli dona via. Il peggio sarà che, s'elle vanno dietro gracchiando a quel modo, e ch'elle mi faccino montare in colera un'altra volta, io gettarò nella peschiera tutto il mobile di casa, e lo vedrete, che elle non mi stiano un poco a intonare il capo, ch'io gl'insegnarò di farmi dietro il chiasso, ch'io sono più bestia di loro. Marcolfa. Questo si sa, né mai dicesti più vero d'adesso; anzi, più bestia di tutte l'altre bestie. Bertoldino. Udite fin da star qui s'elle son ostinate e s'elle fanno più schiamazzo che mai. Non mi tenete, ch'io gli voglio andare a gettare questa cassa sulla testa. Marcolfa. Férmati, férmati! O poverina me, lascia stare lì quella cassa. Bertoldino. Fate dunque voi ch'elle stiano chete. Marcolfa. Io lo farò, mafférmati, ch'io le farò pigliar a questi pescatori da rane con il boccone, sì ch'elle non ti daranno più fastidio. Aspettami qui, ch'io voglio andare alla città a veder se a sorte io gli posso trovare, e farle venire a prender tutte, poiché la tua balordaggine vuol così. Non ti partir di qui attorno alla casa, che non ci sia levato qualche cosa.
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