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Giulio Cesare Croce
Bertoldo e Bertoldino (Cacasenno di A. Banchieri)

IntraText CT - Lettura del testo

  • Le piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino. figliuolo del già astuto e accorto Bertoldo con le sottili e argute sentenze della Marcolfa sua madre e moglie del già Bertoldo   Opera tanto piena di moralità quanto di spasso
    • Bertoldino viene portato in aria dalle grue e tratto nella peschiera.
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Bertoldino viene portato in aria dalle grue e tratto nella peschiera.

 

Mentre la Marcolfa stava a ragionare con la Regina, Bertoldino, il quale era restato a casa, stando egli nel cortile vidde volare sopra la detta casa più volte un gran stormo di grue, e subito s'imaginò di volerle prendere; e perché elle tal volta calavano a terra d'intorno, venendo a bere a un albuolo fatto a uso di dare da bere ai porci, si pensò di volerle imbriacare, e subito andò in cantina dov'era un barillo di luiatico della buona fatta, il quale gli aveva mandato a donare il Re, e pigliato il detto barillo in spalla lo portò di sopra e roversò tutto quel luiatico nel detto albuolo, poi si ritirò in un canto della casa per vedere quello che facevano quelle grue. Le quali non così tosto sentirono l'odore di quel buonissimo liquore, che calarono attorno al detto albuolo e incominciarono a cacciarvi dentro il becco, e gustando quella delicata bevanda ne bevettero tanta la gran quantità, che Alfine s'embriacarono tutte, né potendo elle sostenersi in piedi per il gran fumo che gli andò al capo, caderono chi qua chi , a tale che parea che fossero morte. La qual cosa vedendo Bertoldino, corse con grande allegrezza e le prese tutte, e ponendosele con le teste sotto la centura si mosse per venire a incontrare la madre con le dette grue così attaccate attorno attorno, che pareva una cosa stravagante da vedere. Or mentre con allegrezza così caminava, ecco le grue, le quali avevano già digerito il vino, si vennero a risentire e, trovandosi con il capo stretto a quella foggia, che a pena poteano respirare, subito per uscire di quel laccio cominciarono a dibattere l'ali di maniera tale che, levandosi in alto, portarono seco in aria il povero Bertoldino e lo levarono tanto in su, che la Marcolfa, la qual tornava dalla città, lo vidde, né sapendo la causa di tal cosa, tutta tremando e piena d'affanno incominciò a gridar dicendo:

Marcolfa.  O poverina me, che cosa veggio io? O Bertoldino, che cosa vuol dir questo? Ohimè, dove vai?

Bertoldino.  Io vado a cena con le grue; state cheta, che ben io tornerò presto a casa.

Marcolfa.  Tu tornerai presto, eh? Oh misera me! Bertoldino, o Bertoldino!

Bertoldino.  Io non son più Bertoldino, ch'io sono una grue.

Marcolfa.  O povera Marcolfa, le grue mi portano via costui. Ohimè, Dio sa che non lo portino in qualche parte che io non lo veda mai più. Or che debb'io più fare in questo mondo? Deh, morte, levami di tanti guai, ti prego.

 

 

 

 




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