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Giulio Cesare Croce
Bertoldo e Bertoldino (Cacasenno di A. Banchieri)

IntraText CT - Lettura del testo

  • Le piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino. figliuolo del già astuto e accorto Bertoldo con le sottili e argute sentenze della Marcolfa sua madre e moglie del già Bertoldo   Opera tanto piena di moralità quanto di spasso
    • Le grue portano Bertoldino sopra la peschiera, e vi casca dentro.
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Le grue portano Bertoldino sopra la peschiera, e vi casca dentro.

 

In tanto che la Marcolfa si lamenta di simil cosa, le grue, che avevano portato Bertoldino un pezzo discosto, rivoltarono il volo verso la casa dove elle aveano bevuto e, passando a caso sopra la peschiera, volse la mala disgrazia che la centura dov'elle avevano fitto il capo si ruppe; dove che il meschino, a guisa del misero Icaro, col capo in giù e i piedi in alto, venne a basso e diede tanto la gran percossa nella peschiera, che, per il peso del gran tuono che fece nell'acqua, tutto il pesce che vi era dentro saltò sulla riva; e perché la fortuna ha cura de' pazzi, ecco, dopo essersi tuffato due o tre volte sotto l'acqua, Alfine uscì fuora senza male alcuno, e intanto giunse la Marcolfa e, vedendolo tutto molle, gli addimandò come era stata questa cosa dicendo:

Marcolfa.  Dimmi un poco, poveraccio, come ti hanno portato queste grue così in aria.

Bertoldino.  Io le ho embriacate con quel barillo di luiatico che n'ha mandato a donare il Re.

Marcolfa.  O poveretta me, e come hai tu fatto, traditore?

Bertoldino.  Io l'ho messo tutto nell'albuolo de' porci, e quelle grue sono calate all'odore di quello e l'hanno bevuto tutto, e così ebrie sono cascate come morte in terra, e io me le son poste con la testa sotto la centura per portarle a casa, e quando io sono stato vicino alla porta elle si sono risentite e hanno incominciato a battere l'ali, di maniera ch'elle m'hanno portato un pezzo in su e, se la centura non si rompeva, io volevo ch'elle mi portassero a casa della luna e, come io ero stato su, io volevo ch'elle mi portassero in Calecut, che dicono che vi è un paese dove tutte le donne sono femine.

Marcolfa.  No, le saranno maschie. O povero pane, a chi ti lasci tu mangiare? Orsù andiamo a casa, ch'io ti leva quei panni molli che hai attorno, e ch'io te ne metta degli asciutti. Insomma, un pazzo non piglia fastidio alcuno al mondo, se ben cascassero le stelle. Mira costui, il qual è stato in un pericologrande, e si prende ogni cosa per gioco. Ma che debbo far io con questo pazzo umore, il quale ogni più va facendo delle balorderie? Orsù, va' in casa.

Bertoldino.  Io non voglio venire ancora, perché io mi asciugarò al sole. Andate pur voi a portarmi un cesto, ch'io voglio andar a cogliere un cesto di quel pesce, qual è saltato fuora della peschiera quando vi sono caduto dentro, ch'io voglio farne un presente al Re, ch'io so ch'egli l'averà molto caro, e tanto più quando egli intenderà la maniera ch'io ho tenuta in prenderlo. Oh, quanto ha egli da ridere di questo nuovo modo di pescare.

Marcolfa.  Sì certo, ch'ell'è da ridere, o goffo che sei. Non t'accorgi tu che non hai punto di cervello, e che tu sei balordo affatto?

Bertoldino.  N'avesti così voi e tutte l'altre persone del mondo, che le cose passariano molto meglio ch'elle non fanno. Ma ditemi, di grazia, quando voi mi faceste vi ero io presente?

Marcolfa.  E non mi stare più a rompere il capo con queste goffarie, e va' in casa una volta, ti dico.

 

Bertoldino.  Io dico ch'io voglio andare a cogliere quel pesce, e che m'andate a portare una cesta, altramente io me lo porrò nelle braghesse e lo portarò al Re. M'avete voi inteso?

Marcolfa.  Ohimè, costui farà pur troppo quanto egli dice, perché in esso non è drittoroverso. Orsù aspettami, ch'io vado a prendere la cesta e i panni, e sarò quivi adesso adesso.

 

 

 

 




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