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Giulio Cesare Croce
Bertoldo e Bertoldino (Cacasenno di A. Banchieri)

IntraText CT - Lettura del testo

  • Le piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino. figliuolo del già astuto e accorto Bertoldo con le sottili e argute sentenze della Marcolfa sua madre e moglie del già Bertoldo   Opera tanto piena di moralità quanto di spasso
    • Bertoldino fa una gran battaglia con le mosche.
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Bertoldino fa una gran battaglia con le mosche.

 

Intanto che la Marcolfa va a pigliare la cesta e i panni, come ho detto, Bertoldino si spoglia nudo e mette i panni a sciugare al sole; e perché era sul mezzogiorno, nel più estremo caldo che sia il mese di luglio, le mosche incominciarono a dargli beccate di libra, ora su una spalla ora sull'altra, ora su un braccio ora sul collo, ora da un lato ora dall'altro, dandogli un aspro e crudele assalto attorno; per la qual cosa egli, montato in colera da dovero, tolse alquanti rami di salice e, fattone due manelle a guisa d'uno scoppatore, incominciò a sfidare quelle mosche alla battaglia; e, secondo ch'esso menava da un lato, elle volavano dall'altro, e così ei s'andava scopando da sua posta, né potendosi insomma difendere da tanta noia, incominciò a chiamare sua madre, che lo venisse ad aiutare, dicendo alle dette mosche: “Aspettate, aspettate, che adesso mia madre vi chiarirà. Correte, correte, mia madre, che le mosche mi vogliono mangiare!” A questa voce la Marcolfa saltò fuora di casa, temendo di qualche gran cosa che gli fosse intravenuta, e vede questo poveraccio con quelle manelle di stroppe in mano che si flagellava, e, toltogliele dalle mani, subito gli pose indosso una camiscia asciutta e lo fece entrare in letto. E perché la caduta della peschiera e lo star così nudo nell'occhio del sole parea che alquanto l'avesse travagliato, e che gli facesse doler la vita, la Marcolfa s'inviò verso la città per gire a pigliar conseglio da un medico di quanto se gli dovea fare in simile occasione. E giunta innanzi alla Regina riverentemente la salutò, ed ella rendendogli cortesemente il saluto la incominciò a interrogare di quello ch'ella era andata a fare da quell'ora (ch'era un caldo eccessivo) alla città, dicendo:

Regina.  Che buona ventura vi guida da quest'ora, che è così gran caldo, a venire alla città?

Marcolfa.  Buona ventura non è, ma sì bene mala ventura mi ci ha guidata.

Regina.  Ohimè, che cosa v'è incontrato? È morto forse Bertoldino, che voi parete così angustiata?

Marcolfa.  Buona ventura sarebbe per me, la mia Signora, s'egli fosse morto.

Regina.  Perché? Che cosa v'ha egli fatto, che vi dia tanto travaglio?

 

 

 

 




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