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Giulio Rospigliosi Il palazzo incantato IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena II
Tra tant'altri Guerrieri, Orlando alfine [541] Pur messe il piè nell'incantata soglia; Ma non fia già, che da sì bel confine Però, che, sempre a nuoui inganni intento, A chi tra queste mura il piè ripone, Cangiando ogn'hor, ch'è d'uopo, L'inganneuol' sembiante, Sembro hor Ninfa, hor Valletto, et hor Gigante. Così chiuso, o Ruggiero, io qui ti serbo, Benché forse a te spiaccia, Per inuolarti al tuo destino acerbo, Che nel tuo uago April' forte minaccia. E che non fei per prolongare illesa Vita sì degna a più tranquilla sorte? A lui sempre uicino, Il riparar' da più d'un colpo irato [542] Solo a ciò uolta ogni mia cura, ogn'arte, Poscia inalzai questo Palagio altero: Tanto rileua il conseruar' Ruggiero. Nel tener' qui sì gran uirtute ascosa, Rigido forse io sembrerò, ma pure Pria, che uada crescendo a poco a poco Opra medico industre, e ferro, e foco.
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