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Giulio Rospigliosi Il palazzo incantato IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena IX
Che, se fa nel uenir' longa dimora, O quanto è uero, o quanto, Che pur troppo han uicini I lor dubij confini il riso, e il pianto! Quando sperai godere il bel sembiante, Fermati, Bradamante, oue t'inuoli? Ah, se non chiudi in petto alma di sasso, Se non è il sen di scoglio, o di diamante, E se brami cotanto il mio morire, Perché ogni doglia ad atterrarmi è uana, Tu, che sei la mia morte, a me lontana. Ma doue, lasso!, et a chi spargo i preghi? [559] Ascoltate almen' uoi l'acerbo affanno, Vdite, o sorde mura, i miei tormenti, Che forse in uoi potranno, Mentre, pria di morire, il morir' prouo, Destar' quella pietà, che in lei non trouo.
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