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Giulio Rospigliosi Il palazzo incantato IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena XV Alceste, Ferraù, Mandricardo, Marfisa, Finardo, Bradamante, Angelica, Prasildo, Orlando, Ruggiero, Fiordiligi, Atlante
Dispietato dolor', ché non m'uccidi? Deh, poiché tanto il mio dolor' seuero Ei mi tolga la speme, e tu la uita. Stanco il piè, mesto il core, il fianco lasso, Io più non so, doue mi uolga il passo. Entro a questo Palagio Corse il ladron' maluagio. Io uo' nouella Dimandarne a costui. [573] Dinne, ueduto hauresti una Donzella Vn Masnadiero indegno a me la toglie. Giunse colei pur dianzi in queste soglie. Quanta pietà del tuo dolor' mi punge! Affretta il piè, la trouerai non lunge. Che tu meco non sia, O Doralice, hor, che il mio cor si lagna, Già tua colpa non è, ma d'empia sorte, Che da me ti scompagna. Io, dalle stelle, e non da te deluso, Solo il tenor' del mio destino accuso. Per l'orme istesse io mi rigiro in uano. In sì tenera età condotto a morte! Ahi, ch'il crudel Leon' seluaggio, Per diuorarlo, ohimè, lo strascinò! Dunque più nol uedrò? O mura a me funeste, altrui serene, Fera, che in ferità passa ogni segno! Mentre di lei son priuo, No, che non uiuo, no, che non uiuo... Eccomi al loco istesso, o rio destino! ...che uiuer' non si può senza la uita. Già mai non hebbi ancora Pur un momento qui sereno il ciglio. Prendi dunque da me nuouo consiglio: Non far qui più dimora. Non andrò, no, ché se il mio sol qui splende, Per me non sorge in altra parte il giorno. Qui riman' la mia uita, e il mio Tesoro: S'io ne uo lungi, impouerisco, e moro.
Cleante! [575] Dunque al uento è dispersa ogni mia brama! Tutti Oh, quanto è duro il non trouar', chi s'ama!
Dalle frodi Quali impacci Onde ogn'hor trabocchi il piede! O che lieue ingannar', chi tosto crede! Se a' lor danni Chi, chi, chi giamai sicuro fu? Quasi ha spento Nell'horror' del tradimento O che lieue ingannar', chi tosto crede! Mai non ua libero il piè, [576] Perché il mondo, Cui non s'apre un dì giocondo, Fuor, ch'insidie, altro non è. Mai, mai, mai, <mai> non ua libero il piè. O che lieue ingannar', chi tosto crede!
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