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Giulio Rospigliosi Il palazzo incantato IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena II Ruggiero finto Atlante, Bradamante, Ruggiero
Atlante Oue, o mia speme, oue riuolgi i passi? Bradamante Con Ruggiero men uo, doue a lui piace. Atlante Come uai con Ruggier[o], se tu mi lassi? Bradamante O Ruggiero! O Ruggiero! E questi, e quelli [630] Sì conforme ha il sembiante, Che distinguer' non so, qual sia uerace. Ruggiero Lasciamo pur, ch'in uano altri fauelli; Segui, o Signora, il tuo fedele amante. Atlante Anzi, arresta le piante! E chi sei tu? Come di lei t'appelli Fido Amatore? E come A me solo doúto usurpi il nome? Ruggiero Per me confuso ammiro Temerità sì folle! Bradamante Hor l'uno, hor l'altro miro; Hor a l'uno, hora all'altro i passi muouo, E perché due ne trouo, ambi gli perdo, Nella copia d'amanti Fatta d'amor' mendica. Ruggiero Esser' questa sol puote opra d'incanti. A me credo a fatica, E nouello stupore Rende immobile il piè non men, che il core. Bradamante Così dunque i miei mali, Amor', prendi a diletto, E raddoppiando il desiato oggetto, Vieni, o crudele, a raddoppiar' gli strali? Atlante Poiché tu dubbia stai, Deh, riguarda il mio uolto, oue il cor siede, [631] E quiui scorgerai Al uiuo la mia fede. Vedrai negl<i> occhi miei, Che dal centro del seno Fuori traspar' non meno, Che per chiuso cristallo accolta face, La mia fiamma uerace. Ruggiero Altro dir non saprei: Sai, ch'a me cara sei più, che la uita. Atlante Se non disgombra ogn'incertezza amore, Prendi a seguir colui, A chi più il core inchina: Vn oracolo è il core, Che il uer sempre indouina, E ne' presagi sui Raro auuiene, o non mai, ch'inganni altrui. Bradamante Anche ciò prouo in uano: All'uno inchina il cor, ma tosto cede Dell'altro alle quadrella; Io porgo a te la mano, Ma l'alma a lui sen corre, a te sen riede, Ma quei pur la rappella; Onde per non soffrir' sì duro affanno, Riuolgendo alla sorte ogni consiglio, [632] Da te prendo congedo, a lui m'appiglio.
Ruggiero La sua frode t'inganna in questi Chiostri. Chi mia sembianza ha finto, Se Ruggiero pur è, con l'opre il mostri. Senza tardanza il uero Si decida col ferro, e ceda il uinto. Bradamante Approuo il tuo pensiero: Non è ragion', che schiui Ne' dubij casi acerba proua, e fiera Vn'Amante Guerriera. Ruggiero Dunque, maluagio, ogni tua forza adopra. Atlante Non ricuso l'inuito; anzi m'è caro, Che mostri il mio ualore Non men prode la man, che fido il core. Ruggiero A i lampi delle spade Fia, ch'il uer si discopra. Atlante Pietate, ohimè, pietate Di queste membra inferme! Io, ch'armato, e feroce apparui pria, Son, come pur uedete, Misero Veglio inerme; E quella, ch'apparia Spada già folgorante, Solo è debol' sostegno al piè tremante. Bradamante Chi dimanda mercé troui perdono. [633] Ruggiero Ma chi sei tu, di tanta frode autore? Atlante Deh, si plachi lo sdegno! Atlante io sono, Che per serbare illeso il tuo ualore Prima il Castello, hor il Palagio elessi, E in tanti modi, e tanti, Tua difesa, o Ruggier[o], sol hebbi auanti. Ruggiero Da sì confuse trame homai si cessi, E di me si commetta al Ciel la cura, Ché si difende inuano, Se nol defende il Ciel, l'ingegno humano. Atlante Deh, restate a goder' tra queste mura, Ché quanto hanno di uago a uoi s'appresta; A uoi lo lascio, e parto. Ruggiero Anzi, pur noi partiamo, e tu qui resta. Bradamante Esser' deue riuolta Sempre a nouella impresa alma costante, Ch'a pigrizia sepolta La celata uirtù poco è distante. Atlante Ah, ritenete il passo, Ch'alla uostra uirtude, Benché altroue non uarchi, Qui s'ergeranno, e le colonne, e gl<i> archi. Bradamante Così dunque l'infido ancor ne chiude? Ruggiero Ahi, così ne delude? Bradamante Paghi sue colpe il sangue, [634] E mi cada l'iniquo estinto al piede. Atlante Deh, ritroui mercede, A te prostrato innante, Inerme, e Vecchio il uilipeso Atlante. Se già qui u'allettai, se qui ui chiudo, Alla pietà si dia. Bradamante Non ha folle pietà nome di pia. Atlante Né pietoso rigor' titol' di crudo. Ruggiero Nelle dolci sue note inganno accoglie. Atlante Queste misere spoglie Sian pur in odio al mondo, in ira al Cielo, Se ne' miei detti alcun'inganno io celo. Solo per euitar' lo strazio amaro, Che ti sourasta in così fresca etade, Desio, che qui dimori, et è ben degno Della tua uita il fil, che si risparmi Da i perigli dell'armi. Bradamante Se negl<i> eterni annali È l'auuenire all'altrui luci ascoso, A che s'affanna in uano, Di scoprir' desioso I decreti immortali, il core humano? Atlante Son chiaramente espressi, A chi gli mira intento, Nel gran libro del Ciel gl<i> altrui successi.[635] Ruggiero Ouunque egli si stia, Con un cauto coraggio Sa dominar' anche alle stelle il saggio. Dunque a noi si disserri homai la uia. Atlante Per breue spazio il piè s'arresti almeno. Bradamante Aprine il calle, o pur, ch'io t'apro il seno! Atlante Me ferir' dunque, in cui Altra fuor, che d'amor', colpa non fu? Bradamante, Ruggiero Non più indugio, non più! Atlante Colà, in mezzo al Giardino, in chiuso loco La seggia è dell'incanto. Su le guardate soglie, Io dunque, sottraendo all'Vrne il foco, Poiché il chiedete, appagarò le uoglie. Colà n'andremo, e ui sia grato in tanto Vdir non lieue cose, A me solo scoperte, altrui nascose. Ecco uòti i miei uoti, Ecco uane le proue, Di chi opporsi presume A quei, che tutto regge, e tutto moue. Folle quanto ostinato, Chi al Ciel resiste, e uuol pugnar col fato.
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