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Giulio Rospigliosi
Il palazzo incantato

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  • ATTO PRIMO
    • Scena III Bradamante, Marfisa
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Scena III

Bradamante, Marfisa

 

Bradamante

Sol per breue momento

Lasciatemi, o martíri,

Tanto sol, ch'io respiri

Dal mio graue tormento,

Mentre languir', mentre morir' mi sento.

E se morir' conuiene

Consentan' le mie pene, [543]

Che almeno per breu'hora

Io ueggia chi m'uccide, e poi mi mora.

Marfisa

Qual nuouo affanno il tuo gioir' inuola,

Cara mia Bradamante?

Perché, perché sì sola?

Perché pallido, e mesto il bel sembiante?

Delle ciglia serene

Qual turba lo splendor' nembo di pene?

Bradamante

A te ben posso aprire,

Marfisa, il mio martíre;

Ma tu, che sei d'Amor' aspra nemica,

Se la cagion' uerace

Ti narrerò di duol sì graue, e tanto,

Riderai del mio pianto.

Marfisa

Ardi dunque d'Amore?

Bradamante

Ardo, e mi sfaccio.

Marfisa

Benché diuenga un Mongibello il core,

Benché sia stretto in aspro nodo, e rio,

Non dèe porre in oblio

La costanza, e il ualore.

Lascia i sospiri, e i pianti:

Vsin' modi sì bassi, i bassi Amanti.

Bradamante

Chi la pena non sente,

Prodigo è di consigli

A chi giace languendo; [544]

Ma per chi soffre, ogni consiglio è uano.

Marfisa

L'amor' colmo è d'affanni:

Fugga ciascun lontano

Da sì penoso affetto,

E per fuggir' suoi danni

Non riserbi d'amor' altro, che i uanni.

Vn magnanimo petto

Là sol, doue ha l'Impero

La uirtude, e l'honor', prenda il sentiero.

Bradamante

Tu parli il uero, e ben la strada è tale,

Oue ragion' preuale;

Ma doue oppresso è il seno

Da graue incendio, ogni ragion' uien meno.

Marfisa

A te, nobil' Guerriera,

Par, che mal si conuenga

L'alma hauer' prigioniera:

Vn generoso ardire lacci sdegna.

Bradamante

Amor' figlio è di Marte, e per usanza

In fra gl<i> archi, e li strali anch'esso impera;

Onde mi pregio, e bramo,

Che mostrin' lor possanza

Con nodo amico, e fido

Marte nella mia destra, in sen Cupido.

Marfisa

Se di Marte, e di guerra

Hai con sì nobil' uanto il cor seguace, [545]

Come qui si riserra,

Quasi in ozio languendo, il petto audace?

Mouiam' rapido il piè da queste mura,

Oue d'armi risuona altro confine,

E sarà nostra cura

D'inghirlandar' con nuoue palme il crine.

Bradamante

E non posso, e non deggio

Di qua partir', se pria Ruggier' non ueggio,

Che la saggia Melissa,

Melissa, a cui si suela anche il futuro,

Con presagio sicuro

Noto mi fe', che qui trouato haurei

Il sol degl<i> occhi miei,

E che qui chiuso, e stretto

Da inuisibil' catena

Auuerrà, ch'io rimiri,

Chi tiene incatenati i miei desiri.

Quindi ne uo da mille cure oppressa,

Cercando altrui per ritrouar me stessa.

Marfisa

Anch'io teco esser' uoglio,

E se d'uopo sarà, come t'aggrada,

Comanda alla mia spada;

Ma tu frena il cordoglio,

E sourasta a' tuoi danni.

Non sempre acerbo fia [546]

Lo stral, che ti ferì;

Verrà forse anche un dì,

Che sarà dolce il raccontar' gl<i> affanni.

Chi sa? chi sa? questi sospiri, e queste

Lagrime tue ben può far liete Amore.

Bradamante

Non nego già, ch'a i nembi, alle tempeste

D'un auuerso timore

Non segua ancor di speme aura tranquilla;

Ma fra dubie speranze il cor uacilla.

 

 




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