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Giulio Rospigliosi
Il palazzo incantato

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  • ATTO PRIMO
    • Scena VI Ruggiero, Angelica
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Scena VI

Ruggiero, Angelica

 

Ruggiero

Angelica beltade, oue ne uai?

Pur mirarti a me lice,

Quando meno il pensai!

Angelica

Vedi incontro felice!

Quando tu sei qui giunto, [550]

All'idea del ualore io tutta intesa,

Di te pensauo appunto

Però, ch'io mi rammento

Con dolce rimembranza ogni momento,

Ruggier', di ciò, che oprasti in mia difesa,

All'hor, ch'ero io su la deserta rena

Preda d'empia Balena.

Ruggiero

Fu mia douuta cura,

E d'amor', e del Mondo

Fu non poca uentura,

Se con euento al mio desir' secondo

Fei, ch'estinto non giacque

L'ardor' di mille cori in riua all'acque.

Angelica

Oh, come a tempo il mio destin' ti scorse

All'Isola del pianto,

Oue la tua uirtute

Con ammirabil' uanto,

All'hor, ch'io, senza error' già fatta rea,

Tomba, e morte attendea,

Mi tolse a morte, e mi recò salute.

Già l'Orca smisurata,

Riuolto in me lo sdegno

(Ah, che a pensarlo sol tutta pauento!),

Quasi Rocca animata, il salso Regno

Empiua di spauento, [551]

E già quasi celare

Tutto parea con ampia mole il mare,

Io languida, e tremante,

Confusa, e sbigottita,

Inuan' chiedendo aita

Col pianto, e co i sospiri,

Leggeuo il mio morire in quel sembiante.

Et ecco tu giungesti,

Sceso, cred'io, dagli stellanti giri,

Ruggiero, e mi sciogliesti;

Sciogliesti no, ma raddoppiasti i nodi,

Ch'il ualor', la bontà, e la cortesia,

Onde ti pregi, e godi,

Ch'a te non habbia il mondo altri simíle,

Son lacci di diamante a un cor gentile.

 

Ruggiero

Ma tu poi t'inuolasti in un momento,

Rapida a par del uento;

E fu, cred'io, gradita

L'opra, ma non la mano; onde la uita,

Che da me riceuesti, a me tu nieghi.

Angelica

Ruggier', ti lagni a torto:

Nel centro del cor mio

La memoria ne porto;

Hauer' non può ricetto,

Vn uergognoso oblio [552]

D'immenso benefizio in nobil' petto.

 

 




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