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Giulio Rospigliosi
Il palazzo incantato

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  • ATTO PRIMO
    • Scena VIII Ruggiero, Bradamante
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Scena VIII

Ruggiero, Bradamante

 

Ruggiero

Hor quale sdegno ha la tua mente accesa?

Poi, che d'ira cotanta armasti il seno,

Fammi palese almeno

Qual la cagion' ne fu.

Bradamante

Mi schernisci di più,

Così la fé disprezzi?

Ruggiero

Bradamante! [555]

Bradamante

Togliti a me d'auante!

Anche nomarmi ardisci?

Come il puoi far, mentre m'offendi, come?

Fa', che mai più, mai più non sia sì ardita,

Che risuoni il mio nome

Quella lingua mentita,

O ch'a uietarlo io spenderò la uita.

Ahi, ch'a mirar' son giunta i danni miei,

Onde a morte sen corre homai la salma.

Venni, uiddi, perdei.

E che perdei? Perdei la uita, e l'alma.

Ma credi tu, che il Cielo

O non uegga, o non curi

L'onta de' tuoi spergiuri?

Ruggiero

Odimi almeno!

Bradamante

Taci!

Taci! Forse hai speranza, o lusinghiero,

Che mi si adombri il uero

Con tue scuse mendaci?

Taci, perfido, taci!

Taci, tu, che incostante

Hai potuto l'Amor' porre in oblio,

Priuo di lealtà!

Ruggiero

S'incostante son io

Amor', il Cielo il sa. [556]

Bradamante

Errai, nol niego, errai,

E nel dirti incostante

Fallii, perché tu mai

Non fusti, no, ma ti fingesti Amante.

Hor ua', ch'io non mi doglio

Della tua mente infida;

Va' pur, ch'è ben ragione,

Ch'ogni labro, che rida,

Ogni chioma, che splenda,

D'un gentil' Caualiero il core accenda.

Chi non uolge il pensiero

A qualunque beltà, che si propone,

Gioir' non sa nell'amoroso stuolo.

Ah, Ruggiero, Ruggiero,

Amor' uuol esser' solo,

E tosto inciampa il piede,

Tosto trabocca il core,

Se scorta a lui non son costanza, e fede.

Ruggiero

Non m'odi, e mi condanni?

Bradamante

Troppo udij, troppo uiddi, e troppo intesi.

Ruggiero

Hor dinne, in che t'offesi?

Bradamante

Dinne a me tu: dou'è quel cerchio aurato,

Che Melissa a te diede,

Pegno della mia fede?

Non l'ho ueduto io stessa [557]

(Ohimè, uista dolente!),

Pur hor nell'altrui mano?

Quest'è la pura fé, Ruggiero ingrato,

Disleale, inhumano,

Quest'è la face ardente,

Quest'è l'amor', che non conosce oblio?

Ma se più t'amo, iniquo,

Veder' possa schernito il pianto mio

Dal tuo superbo orgoglio!

Se più t'amo, o crudele,

Cresca senza rimedio il mio cordoglio,

E non trouin' pietà le mie querele!

E se non prendo di mia fé schernita

Le douute uendette,

Per priuarmi di uita

Pioua il Ciel sopra me nembi, e saette!

Ruggiero

Ah, tolga il Ciel così funesti auguri!

Ascolta il uero in breui note espresso.

Bradamante

A bastanza ascoltai

Quei simulati accenti;

A bastanza m'è noto ogni successo.

Vattene pure homai,

Che, già rotti d'amor' gli strali ardenti,

Tanto ti sdegnarò, quanto t'amai.

 

 




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