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Giulio Rospigliosi Il palazzo incantato IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena IX Ruggiero
Oh, come è breue l'hora [558] D'ogni gioia mortale, Che, se fa nel uenir' longa dimora, Al partir' mette l'ale! O quanto è uero, o quanto, Che pur troppo han uicini I lor dubij confini il riso, e il pianto! Quando sperai gioire, Non son lungi al morire; Quando sperai godere il bel sembiante, Priuo di lui rimango; Trouata Bradamante, Sperai conforto, e piango. Fermati, Bradamante, oue t'inuoli? Ah, se non chiudi in petto alma di sasso, Se non è il sen di scoglio, o di diamante, Ferma, deh, ferma il passo! E se brami cotanto il mio morire, Torna, ond'io pèra homai, Perché ogni doglia ad atterrarmi è uana, Crudel', mentre ne uai, Tu, che sei la mia morte, a me lontana. Ma doue, lasso!, et a chi spargo i preghi? [559] Ascoltate almen' uoi l'acerbo affanno, Vdite, o sorde mura, i miei tormenti, Che forse in uoi potranno, Mentre, pria di morire, il morir' prouo, Destar' quella pietà, che in lei non trouo.
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