Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giulio Rospigliosi
Il palazzo incantato

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO SECONDO
    • Scena XIII Astolfo, Choro di Damigelle
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

Scena XIII

Astolfo, Choro di Damigelle

 

Astolfo

Non tra ' fiori l'honor' uerace

All'ombra giace [609]

Su l'herbe tenere;

Traggon' soli su molli sponde

Hore gioconde

Cupido, e Venere.

Per l'alte cime

Sol di fatica,

La gloria amica

Sen ua sublime.

Osate, Anime belle,

Vn magnanimo ardir' poggia alle stelle.

Choro

Qui pur giungesti,

Nobil' Guerriero,

Di cui sì altiero

Va il nome, e il uanto;

Qui pur giungesti, o desiato tanto!

Astolfo

Ricco Palagio, uidi,

Fatto Guerrier' uolante,

Altri monti, altri lidi, altri emisperi;

Ma ne' lungi sentieri

Non uidi, no, con merauiglie tante,

Albergo sì pomposo.

Sotto all'herbe souente è l'angue ascoso,

E può raccorsi in seno

Anche di uaso aurato empio ueleno.

(a due)

Si spogli homai [610]

Hor, che sei stanco,

L'elmo alla chioma, e la Lorica al fianco.

(due altre)

Qui Marte crudo

Non giunge mai:

D'uopo non hai

Il formidabil' brando, e il forte scudo.

Astolfo

A sospetto mi muoue in questo lito

Di sì rare sembianze il dolce inuito.

Grazie più, che la lingua il cor ui rende,

Ma di quest'Armi il peso

Poco, o nulla m'offende;

E mentr'è il cor solo alle palme inteso,

Pensier' mai di riposo a lui non giunge.

Ite, uaghe Donzelle, ite pur lunge.

Vna Damigella

Perché non si consente,

Che appo tanti sudori,

Onde tu sei famoso,

Qualche breue riposo

Al fin troui la mente

Alle fatiche auuezza:

Arco, che non s'allenta, al fin si spezza.

Choro

Sian pronti i desiri,

Sia stabile il piè.

Astolfo, non miri,

Che l'inclita Reggia [611]

Festeggia

Per te?

Per te si fan liete

Quest'alme pendici;

Se restar' qui t'aggrada, o noi felici!

Astolfo

A più lontane parti il Ciel m'adduce.

Vna <Damigella>

Ferma, deh, ferma il piede,

Ond'habbia posa in sì gradito ostello;

E tosto poi, che con pennel' di luce

Spargerà nuoui rai

Su i celesti zaffíri il sol nouello,

Muouer' di qui potrai

Ou'il desio richiede.

Choro

Ferma, deh, ferma il piede!

Di chiare Donzelle

Sembianze sì belle

Mirerai nell'alta mole,

Che fan d'inuidia impallidire il sole.

(a due)

Tutte liete a te d'intorno

Sì bel giorno

Segneran' con lieti auspici.

 

Choro

Se restar' qui t'aggrada, o noi felici!

Astolfo

Desio di gloria, e non d'Amor' mi punge:

Ite, uaghe Donzelle, ite pur lunge.

Ma pria di far partita, [612]

Più d'appresso uedrò quell'horto ameno,

Che con garrule fonti a sé n'inuita;

Né temo, no, perché beltà cotanta

Faccia ogni proua ad incitarne il seno,

Poiché forza non ha d'amor' lo sprone

Pur, che non cada il freno

Di man della ragione,

E dian uigore all'alma i Cieli amici.

Choro

Se restar' qui t'aggrada, o noi felici!

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License