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Giulio Rospigliosi Il palazzo incantato IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena XV Angelica, Bradamante
Angelica Lassa, in che strani modi Amor' m'ha uinto! Stimai, che il petto cinto D'infrangibile smalto Schernisce ogni contesa, Et hora a lieue assalto Prouo, ch'ei cede, e non sa far difesa. Ah, che pur hoggi imparo, Che, doue inalza Amor' sua face ardente, [616] È uano ogni riparo; Raro, o non mai perdona al petto ignudo, Ma quanto tardo è più, tanto è più crudo. A confessarlo il petto Dalle sue proue istesse hoggi è sospinto. Lassa, in che strani modi Amor' m'ha uinto! Bradamante Ah, più che mai s'auuiua il mio sospetto! Angelica Già di ben mille amanti Con ostinata proua Fui sorda alle preghiere, e cieca a i pianti; Già fui, ma che mi gioua, Se mentre è uolto alla natia mia sede Entro a nascosi lacci inciampa il piede, E ui rimane auuinto? Lassa, in che strani modi, Amor' m'ha uinto? Così pur legno altero Seppe sprezzar' cento tempeste, e cento Là per l'onde marine, Più sempre inuitto al minacciar' del uento. Misero, ma che prò? s'ei resta alfine Senza rimedio absorto, Quando meno il pensò, uicino al Porto. O d'instabil' fortuna Non credute uicende! O quante uolte a lacrimar' è spinto! Lassa, in che strani modi Amor' m'ha uinto! Bradamante Non fu senza ragione il mio cordoglio. Angelica Ah, Ruggiero, Ruggiero... Bradamante Io già languisco, io pèro! Angelica ...perché non mi lasciasti Su la sponda mortale, Se poscia era ne' fati, Che l'amoroso strale Affrettasse a piagarmi i uanni aurati? Bradamante Nascosa homai, che fo? Tacer' non posso, oue sì fiero è il danno. A costei fingerò, Che nouello desire in me s'accoglia, E forse ogni sua uoglia Discoprirò con innocente inganno. Godi pur di Ruggiero, Angelica, gl<i> amori: ei per me troppo Fu incostante, e leggiero, Quindi l'abborro, e sdegno, E sol di hauerlo amato il cor si duole. Angelica (da sé) Nemica apparir' uuole Nel rigido sembiante, Ma quel caldo sospir' la scopre Amante. Bradamante Arsero i nostri cuori [618] D'una medesma face, Solo però gradita Fu la tua fiamma, e fu la mia schernita. Angelica Hora di schernir' me forse ti piace. Bradamante Ma non però mi doglio, Che a te serua Ruggiero, Poiché sola (oh cordoglio!) Vie più d'ogn'altra auuenturosa, e bella, Tu gl<i> auuentasti al sen dolci quadrella. Angelica Troppo è dal uero il tuo pensier' distante. Bradamante Dunque d'amor' non ardi? Angelica Eh, Bradamante, Non nego. Amo bensì, ma non Ruggiero; Amo, chi mai non uidi. Bradamante Nel tuo sì saggio petto, Come fia, che s'annidi Vn incognito oggetto? Angelica Ben è strano portento, E di somma beltà forza immortale. Ma uolgi il guardo intento, E uedrai senza eguale L'alta necessità del mio tormento.
Bradamante Deh, chi sì ben uní[r]o A uiuace beltà finti colori? Prefissa è nobil' meta al tuo desio. Ma così il Cielo appresti [619] Per te lieti successi a i dolci ardori, Deh, dimmi, e come hauesti Quella gemma, il cui uanto ogn'altra eccede? Angelica Ruggiero a me la diede Ond'io fuggissi irreparabil' morte. Bradamante O me felice! o sorte! Per te gioisco, Amica, e mi consolo. Angelica Non inuidio a te, no, piango il mio duolo.
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