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Agostino Chigi Tempo del Papa Re IntraText CT - Lettura del testo |
Sabato 4 — Oggi dopo pranzo a Villa Torlonia fuori di porta Pia è seguìto, coll’azione di sei argani e coll’opera di 110 cannonieri (coi quali è andato Giovanni) l’innalzamento di uno degli obelischi venuti qualche anno fa ed ora ornati in Roma di geroglifici scolpiti nel granito. L’invito fatto da Torlonia è stato immenso; oltre il quale aveva anche dispensato 4000 biglietti d’ingresso alla villa per godere dell’operazione, e quindi a notte della illuminazioiie della villa stessa e di un fuoco d’artifizio. Circa le 22 vi è venuto il Papa (non si sa bene se aspettato o no) ed ha assistito per un pezzo dalla loggia del palazzo grande, ove era anche il Re di Baviera e 8 Cardinali, all’operazione, che poi è stata interrotta dopo le 23 da una pioggia dirottissima accompagnata da tuoni e che è durata qualche tempo per la quale una quantità di persone a piedi che erano per la villa, si sono rifugiate nel palazzo col consenso dei padroni, e vi hanno cagionata gran folla. Cessata alquanto la pioggia il Papa è ripartito, e più tardi si è incendiato quel che si è potuto del fuoco d’artifizio. Io vi sono andato con Checco e Mario e vi sono rimasto sinché l’obelisco è stato posato intieramente sulla base, il che non è seguito che poco prima delle undici e mezza della sera, e che è stato annunziato con degli spari e dei fuochi di bengala. Tutti generalmente hanno deplorato l’accidente, che ha guastato una festa, quale sembrava sarebbe stata sicuramente molto bella.