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Agostino Chigi
Tempo del Papa Re

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Luglio

Mercoledì 2 — Oggi è uscito un editto dal Tesoriere con cui vengono ribassati i dazi d’introduzione di molti generi esteri, massimamente sui panni castorini, e si vieta l’introduzione nei posti franchi degli oggetti di vestiario lavorato. Si dice che l’oggetto di questa riforma sia stato di diminuire il controbando: anche sui dazi del zucchero e caffè si fa una diminuzione, come pure sui dazi d’estrazione degli stracci e del tartaro.

Giovedì 17 — In una causa pendente al tribunale dell’A.C. tra il Cav. Pietro Ercole Visconti Commissario dell’Antichità e Segretario dell’Accademia di Archeologia, e gli associati di un’opera che egli sta pubblicando sulle famiglie nobili romane; avendo un tal Gennarelli, accademico anch’esso, pubblicato colle stampe due voti nei quali ha molto malmenato e ridicolizzato il Visconti; il Presidente dell’Accademia D. Pietro Odescalchi ha creduto avanzare ricorso al Card. Camerlengo, protettore della medesima, e domandarne riparazione, come di ingiurie al Corpo. In seguito di che il Cardinale ha diretto un biglietto al Gennarelli, nel quale, in termini molto severi, gli s’intima di dover scrivere lettere di scusa al Presidente ed al Visconti, dentro un mese, dovendo le lettere suddette rimanere negli atti dell’Accademia, e non adempiendo a questa ingiunzione si dichiara verrà dalla medesima espulso, ed intanto dovrà astenersi dall’intervenirvi. Ciò ha suscitato gran rumore fra gli accademici, sostenendosi fra loro che il Presidente non fosse autorizzato ad avanzare il ricorso di suo arbitrio; e si minacciano rinunzie ecct. ecct. assicurandosi che il Principe Borghese, uno dei soci, l’abbia già date.

Lunedì 21 — Vari soci dell’Accademia archeologica, e segnatamente quelli componenti il consiglio dei censori, sottoscrissero una protesta contro il rapporto fatto dal Presidente Odescalchi al Card. Camerlengo sull’affare di Visconti e Gennarelli, senza loro saputa, onde ne venne poi il dispaccio comminatorio del Cardinale, e la rimisero al Presidente stesso onde la comunicasse all’Accademia, che doveva radunarsi venerdì scorso; il che dal Presidente non fu eseguito: onde l’affare resta sempre nello stato di fermento. Corre qualche voce che alcuni Cardinali abbiano intrapreso tentare la conciliazione.




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