Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Agostino Chigi
Tempo del Papa Re

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Anno 1848

Gennaio

Sabato 1 — Nella notte sono stati spediti degli ordini allarmanti a tutti i quartieri civici, si crede perché si temesse qualche dimostrazione popolare troppo strepitosa sotto il colore di augurii per il Capo d’anno al S. Padre. Tali precauzioni non sono piaciute molto al popolo. Questa sera un attruppaurento di gente proveniente da Trastevere con torcie e vociferazioni si è incamminata verso il Quirinale, ove erano chiusi tutti i portoni, e le strade, che ci dànno accesso, occupate da truppa di linea, cavalleria, carabinieri, ecc. La Guardia del quartiere civico posto sotto il palazzo Grazioli a piazza di Venezia, ha fatto retrocedere l’attruppamento e smorzare le torcie. Intanto (per quanto si è potuto sapere questa sera) il Principe Corsini, accompagnato da molta gente, con applausi, si è recato dal Papa (come il Principe Doria ed Aldobrandini, Tenenti Colonnelli civici, dal Segretario di Stato) per calmare i timori concepiti, e pare abbiano riportate risposte sodisfacenti. Oggi è stata pubblicata una specie di proclama del nuovo Senato Romano, che oggi stesso è entrato in esercizio.

Domenica 2 — Circa le tre pomeridiane il Papa, pare, per dare una prova della sua fiducia nel popolo, e distruggere l’impressione prodotta dall’avvenuto di ieri, è uscito ed è andato al palazzo Vaticano, ed al ritorno è passato per il Corso, accompagnato e seguito da una folla immensa, che applaudiva e chiedeva fiducia nel popolo; il che era scritto anche in un gran cartello portato da Brunetti, detto Ciceruacchio, montato dietro alla seconda carrozza del Papa. A Monte Cavallo la folla si è dissipata tranquillamente. Questa sera i teatri Tordinona e Valle sono stati illuminati. Il Principe Corsini, che ha presieduto all’ispezione nel primo, è stato molto applaudito.

Lunedì 3 — Oggi il Card. Altieri ha dato un gran pranzo a tutto il Consiglio Municipale e vi è stato invitato anche il Consiglio Amministrativo della Presidenza di Roma e Comarca. Il pranzo è stato nella sala grande del palazzo Altieri, molto bene ornata ed illuminata. Questa sera poi il Cardinale medesimo ha tenuto gran società con numerosissimo invito, e con buffet nella sala del pranzo, che è stata pure aperta ed illuminata.

Martedì 4 — Nel Diario di oggi si è veduta annunziata la nomina di Mons. Amici alla carica di Ministro dell’Interno, di Monsig. Sbarretti a quella di Segretario del Consiglio dei Ministri, e di Monsig. Pentini a quella di vice-Presidente della Consulta. Questa sera il corpo del defunto D. Carlo Torlonia è stato trasportato in carrozza alla chiesa de’ SS. Apostoli, con un lungo giro e con immenso accompagnamento di torcie, del battaglione civico, di cui era Tenente Colonnello, della uffizialità di tutti gli altri corpi militari, delle ragazze di un Conservatorio a S. Onofrio, che egli manteneva, e di un’infinità di persone addette in qualche modo al Defunto e alla Famiglia.

Mercoledì 5 — Questa mattina ai SS. Apostoli si è fatto il solenne funerale a D. Carlo Torlonia, con grande apparatura della Chiesa e con tutti gli onori militari ecc. Il corpo questa sera doveva trasportarsi a S. Pantaleo per essere ivi inumato nella sepoltura gentilizia, dicesi, finché non sia condotta a termine la Cappella Torlonia a S. Giovanni Laterano.

Venerdì 7 — Un ordine circolare del Segretario di Stato, pubblicato da qualche giorno, prescrive qualche nuova disposizione sulla censura. I Censori destinati alla stampa periodica sono portati a 4, e salariati. È proibita la vendita dei giornali fuori dei locali delle rispettive Direzioni, è proibito di lasciare in bianco, o marcare con puntini gli articoli riprovati dalla censura ecc. ecc.

Lunedì 10 — Questa sera è partito per Bologna il corpo del defunto Avv. Silvani, uno dei deputati della Consulta, collocato in una diligenza, accompagnato fino alla porta dalla Guardia civica, e da molte persone con torcie.

Martedì 11Ieri sera il Card. Massimo, assistendo a Palazzo al Consiglio dei Ministri, fu sorpreso da uno sturbo, da cui per il momento rinvenne talmente che restò sino al termine della sessione; ma tornando a casa, nel salire i primi gradini della scala, gli sopraggiunse un nuovo insulto così forte, che convenne portarlo a braccia fino al suo appartamento, ove posto in letto, non molto dopo cessò di vivere nella fresca età di 42 anni. Questa mattina nella chiesa di S. Carlo al Corso, dai nazionali milanesi si è celebrato un funerale in suffragio di quelli, che sono rimasti morti in un movimento popolare, seguito a Milano giorni sono, e nel quale la forza militare fece uso delle armi.

Sabato 15 — Questa mattina il Papa è andato ad assistere alla Cappella per le esequie del Card. Massimo a S. Lorenzo e Damaso, ove il suo corpo fu trasportato ieri sera e dove ha disposto di essere sepolto nella Cappella gentilizia della sua Famiglia.

Domenica 16 — Da ieri sera è voce generale che sia giunta da Napoli notizia ufficiale di una rivoluzione seguìta a Palermo, in seguito di cui la città era rimasta in mano al popolo sollevato, la truppa parte defezionata, parte disarmata e rinchiusa nei forti, e che da Napoli si spedivano bastimenti e truppa a quella volta. Alcuni aggiungono che la rivoluzione si estenda a tutta la Sicilia.

Lunedì 17 — Oggi per la prima volta si è pubblicata la Gazzetta di Roma che rimpiazza il Diario di Roma e le Notizie del giorno; qual foglio sarà quotidiano, meno il mercoledì e la Domenica, in cui non viene la Posta; e conterrà una parte ufficiale. Nel numero di oggi si è veduta annunziata la nomina di Mons. Rusconi alla carica di Ministro dei Lavori Pubblici, in luogo del Card. Massimo defunto, e di D. Pompeo Gabrielli a quella di Ministro delle Armi. Le lettere di Napoli confermano la rivolta di Palermo, accaduta il giorno 12 corrente, e la spedizione di truppa colà per mezzo di vapori. Non si conoscono però i dettagli precisi del fatto per mancanza di notizie dirette da Palermo.

Giovedì 20 — Dalle lettere di Napoli si sente che la truppa spedita a Palermo era sbarcata, ma che né questa né le forze marittime avevano ancora incominciato ad agire contro la città, la quale era tuttora in potere dei sollevati, ad eccezione dei forti, che erano in mano delle truppe reali.

Venerdì 21 — Nella notte scorsa è partito il Card. Ferretti per Ravenna ove è destinato Legato straordinariamente in luogo del Card. Bofondi, nominato Segretario di Stato; il che ha annunziato oggi la Gazzetta di Roma. Si sente da Napoli che era colà tornato il Conte dell’Aquila, fratello del Re, che si era imbarcato colla spedizione per Palermo; e che in seguito il Re si era determinato a emanare alcuni decreti di concessioni (che sono venuti stampati) uno dei quali portante la separazione totale del governo e amministrazione della Sicilia da quella di Napoli, e la nomina del Conte dell’Aquila a Luogotenente generale di quel Regno. Si sperava che dopo ciò la crisi potesse avere una soluzione pacifica.

Sabato 22 — Questa mattina nella chiesa della Sapienza quella scolaresca ha voluto celebrare un funerale per alcuni scolari dell’Università di Pavia, che si dice siano rimasti morti in un conflitto colla forza militare austriaca. Benché non dovesse in tal funzione pronunziarsi alcun discorso, gli scolari hanno trasportato in chiesa il pulpito, ed il P. Gavazzi barnabita ha perorato. Si scrive da Napoli che il Conte dell’Aquila non era ancora ripartito, e che nulla si sapea direttamente da Palermo. È comparso un altro decreto reale, che accorda maggior facilità alla stampa ecc. Si sente nel tempo stesso che la provincia di Salerno sia in piena rivolta.

Lunedì 24 — Di Palermo non si sa altro se non che le cose stavano nel medesimo stato. Molte persone di qualità erano riuscite a fuggire, ed erano arrivate a Napoli.

Giovedì 27 — Lo stato delle cose a Palermo pare, secondo le notizie di oggi, che resti sempre lo stesso. Un sordo fermento sembra che si scorga tanto in tutto il resto della Sicilia, quanto nel Regno di Napoli.

Venerdì 28 — Questa mattina l’Ab. Mazzani, professore in Sapienza di meccanica e idraulica, il quale sinora era stato molto accetto agli scolari, e che aveva cooperato alla funzione funebre di sabato scorso, è stato accolto ed inseguito con fischi dagli scolari stessi, che pare lo credessero colpevole di aver denunziato il P. Gavazzi, che perorò nella suddetta funzione: in seguito di che (il Gavazzi) è stato mandato a far gli esercizi, si dice, alla Polveriera.

Sabato 29 — L’Ab. Mazzani è andato questa mattina a far la sua lezione alla Sapienza, ed in seguito della intervenzione (per quanto si dice) di persone pacifiche e bene intenzionate, tutto è passato tranquillamente.

Domenica 30 — Essendo giunta la notizia che il Re di Napoli ha dato ai suoi Stati una Costituzione (quale si dice ad instar di quella del Belgio), questa sera un certo numero di persone con alcune torcie ha percorso più volte il Corso, facendo sentire degli evviva e delle acclamazioni clamorose analoghe alla circostanza. La lezione dell’Ab. Mazzani alla Sapienza non passò poi tanto tranquillamente, quanto si era detto, ed egli partendo dové passare per una porta segreta.

Lunedì 31 — Questa sera (forse a causa del cattivo tempo) non vi è stata alcuna dimostrazione popolare per la Costituzione di Napoli; per altro il teatro Tordinona è stato illuminato, ed anche al palazzo Farnese si è fatta illuminazione.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License