Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Agostino Chigi
Tempo del Papa Re

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Marzo

Venerdì 3 — Tutt’oggi si è stato in continuo ondeggiamento sulle notizie della rivoluzione di Parigi del giorno 22 del mese scorso e seguenti, e questa sera finalmente si è avuta quella inaspettata, che dal giorno 26 dappresso l’abdicazione del Re era stato proclamato il Governo Repubblicano. Oggi si è pubblicata una Notificazione di Mons. Pro-Tesoriere Ministro delle finanze, in virtù della quale ed in attenzione di una riforma del sistema monetario pontificio, le monete di 5 franchi del valore di baj. 92 sono portate a quello di baj. 93, e i così detti napoleoni d’oro da scudi 3,71 a scudi 3,72 ed in proporzione le loro frazioni.

Sabato 4 — Non molti schiarimenti di più si sono avuti (o almeno non si sono divulgati) sugli avvenimenti di Parigi. Resta però confermata l’abdicazione del Re in favore del nipote Conte di Parigi, che non è stata ammessa, e non vi è molto da dubitare sullo stabilimento del Governo Repubblicano. Questa sera un centinaio di persone con torcie ha percorso piazza di Spagna e le strade adiacenti applaudendo a questa rivoluzione.

Domenica 5 — Oggi l’Ambasciatore di Francia ha ricevuto qualche notizia di Parigi. Si conferma pienissimamente lo stabilimento del Governo Repubblicano. Quanto alla morte del Re Luigi Filippo (che circola da due o tre giorni, e che alcuni dicono seguita a Vincennes, altri appena giunto in Inghilterra) non pare ve ne sia positiva certezza, benché si seguiti ad affermare. Sembra certo che la Repubblica sia stata proclamata anche nel Belgio. Qualche voce annunzia dei movimenti rivoluzionari anche in Inghilterra. Oggi tra le 4 e le 5 pomeridiane una gran riunione di gente si è fermata avanti al palazzo Theodoli, ove nel locale del Circolo dei Commercianti si era dato un gran pranzo di nazionali piemontesi, con alla testa il Ministro. Dopo il pranzo il Ministro è stato accompagnato alla sua abitazione da tutto quel numeroso stuolo con banda, una quantità di bandiere (varie delle quali portate da donne, avanti alla testa la Marchesa Pareto moglie del Ministro) e strepitose acclamazioni.

Lunedì 6 — Questa mattina si è adunato il Consiglio Municipale in Campidoglio per sentire la lettura di un Indirizzo al S. Padre (che ne era già al giorno), in cui si implora la definitiva organizzazione del regime costituzionale. Immediatamente dopo l’adunanza il Senatore, coi Conservatori e nove Consiglieri estratti a sorte, si è recato a Palazzo a presentarlo, ed il Papa nella risposta ha data l’assicurazione che tali voti sarebbero adempiti tra pochi giorni. Oggi si sono ricevute le lettere e i giornali di Francia; ma non si è saputo molto di più di quello che si conosceva.

Martedì 7 — Il Corso è stato popolato. I moccoletti non vi sono stati. Fino da ieri circolavano degli indirizzi stampati ai Romani, in cui si pregavano a sacrificare questo divertimento, per mostrare agli abitanti della Lombardia il dispiacere per le circostanze, nelle quali si trovano. Al contrario non vi era nessun ordine dell’Autorità; anzi il Municipio aveva notificato che, per indicare più precisamente l’ora della cessazione dei moccoletti, all’un’ora di notte si sarebbe fatto un quarto sparo di mortaletti, come è stato eseguito. La conclusione è stata peraltro, che nessuno si è azzardato di accender lumi. Tre battaglioni di Guardia civica (oltre la solita forza) hanno armato il Corso, rimanendo la truppa di linea sulle piazze. L’Ambasciatore di Francia ha calata l’arme, e sostituita una bandiera nazionale tricolore; e lo stesso si è fatto all’Accademia di Francia.

Mercoledì 8 — È giunto in Roma da due giorni il Marchese di Laiatico D. Neri Corsini, secondogenito del Principe, e si dice incaricato di una missione presso il Governo nostro, e quello di Napoli.

Giovedì 9 — È stata pubblicata una Notificazione del Tesoriere Ministro delle Finanze, colla quale si accorda la facoltà a tutti quelli, che ritengono in enfiteusi fondi appartenenti a Luoghi Pii, Corporazioni Religiose ecc. in tutto lo Stato di affrancare in mano del Governo i rispettivi canoni, al saggio graduato in proporzione della durata delle enfiteusi. Si assicura che l’Ambasciatore di Francia abbia ricevuta l’autorizzazione del Governo Provvisorio della Repubblica di continuare interinalmente le sue funzioni.

Venerdì 10 — Questa mattina il Papa ha tenuto un Concistoro che è durato dalle 10 quasi alle 3 pomeridiane. Oggi nell’andare a prendere le Reliquie, che si espongono a San Pietro nei venerdì di marzo, e che si conservano nella loggia detta di S. Elena, si è trovato essere stata derubata l’insigne reliquia della testa di S. Andrea (portatavi da Pio II) insieme colla sua custodia arricchita di pietre preziose, e di considerabile valore. Il furto pare sia stato eseguito in parte con chiavi false, ed in parte con sfascio. Nella Gazzetta nostra di questa sera si sono vedute annunziate le seguenti spontanee rinunzie, cioè del Card. Bofondi, Segretario di Stato, Ministro dell’Estero, a Presidente del Consiglio de’ Ministri (surrogato il Card. Antonelli); di Monsig. Roberti, Ministro di Grazia e Giustizia (surrogato l’avv. Sturbinetti), di Monsig. Pentini, Ministro dell’Interno (surrogato il Sig. Gaetano Recchi), restando il primo vice-Presidente della Consulta di Stato; di D. Pompeo Gabrielli, Ministro delle Armi (surrogato il Principe Aldobrandini); di D. Michele Caetani Ministro della Polizia (surrogato l’avv. Galletti di Bologna). Alle Finanze resta Monsig. Morichini; ai Lavori Pubblici il Sig. Giuseppe Minghetti di Bologna in luogo di Sturbinetti; all’Istruzione Pubblica resta il Cardinale Mezzofanti, ed al Commercio il Conte Pasolini.

Sabato 11Oggi si è adunata la Congregazione dei Cardinali, che fu incaricata della formazione dello Statuto costituzionale. In questi giorni essendosi allarmati tutti i possessori de’ biglietti della Banca Romana, si sono affollati per cambiarli, il che ha posto la Banca stessa in qualche imbarazzo; ma tutti sono stati pagati. Nella Gazzetta di questa sera si è pubblicato uno stato attivo e passivo di quello stabilimento, tendente a rassicurare il pubblico. Corre una voce generale che i Gesuiti vadano ad abbandonare tutte le loro case e collegi di Roma, e che tutte le famiglie, che hanno dei giovani nel noviziato e nei collegi, siano state avvisate di ritirarli. Pare che le cose della Sicilia siano state conciliate, ed in un supplemento della Gazzetta di oggi si riporta un Decreto Reale, che convoca il Parlamento Siciliano (a forma della Costituzione del 1812) per il giorno 25 del mese corrente.

Domenica 12 — Oggi a S. Pietro si è incominciato un Triduo per ottenere la grazia del ritrovamento della testa di S. Andrea. Il Capitolo Vaticano con pubblico affisso ha promesso un premio di scudi cinquecento a chi darà indizi atti a scoprire l’autore del furto di quella insigne reliquia. A fine di tutelare il credito della Banca Romana, i principali banchieri di Roma, ed anche qualche proprietario, hanno notificato al pubblico di esser pronti a realizzare i biglietti della Banca sudetta a chiunque li presenti.

Lunedì 13 — Questa mattina il Papa ha tenuto un altro Concistoro, che è durato dalle 10 antimeridiane alle 3 circa pomeridiane, ed in esso (come annunzia la nostra Gazzetta) il S. Collegio ha unanimemente approvato il nuovo Piano di Costituzione, pregando il S. Padre di munirlo della sua approvazione, e farlo pubblicare.

Martedì 14 — Tutt’oggi e questa sera sono stati considerabilmente rinforzati tutti i quartieri civici, e delle forti pattuglie hanno circolato segnatamente nei contorni di tutte le case dei Gesuiti, contro le quali pare si temesse qualche attacco; niente però è accaduto. Continua il concorso alla Banca Romana per cambiare i biglietti, malgrado tutte le garanzie ed assicurazioni offerte al pubblico.

Mercoledì 15 — Questa mattina prima del mezzogiorno è stato pubblicato ed affisso il tanto aspettato Statuto Costituzionale. Fra le 4 e le 5 pomeridiane una gran quantità di persone ordinate a plotone con moltissime bandiere di tutte le nazioni o Stati italiani, e portando tutti le coccarde tricolori italiane (compresi i militari), ed essendovi anche molte donne, con canto d’inni, acclamazioni ecc., partendo dal Popolo per il Corso (ove tutte le finestre erano ornate di parati), si è recata a Monte Cavallo, ove pure è andata una gran parte dei battaglioni civici in arme col Generale Principe Rospigliosi e Stato Maggiore alla testa; ed il Papa ha dato a tutti dalla loggia la sua benedizione. Questa sera si è fatta illuminazione per la città a forma di un invito del Magistrato.

Giovedì 16 — Questa mattina il Municipio ha fatto cantare un Te Deum nella chiesa di Aracoeli per lo Statuto Costituzionale. In seguito il Senato si è recato al Quirinale, a presentare un indirizzo di ringraziamento al S. Padre, che ha data benigna risposta. Oggi poi verso le 4 pomeridiane il Senato stesso, con tutto il Consiglio Municipale, con un accompagnamento non molto ordinato di gente, di militari di ogni arma, senza armi, di civici, si è portato a visitare la Chiesa di S. Pietro. Si sono, per questa cerimonia, richieste carrozze a tutti, e noi ne abbiamo fornita una. Anche oggi si sono messi i parati alle finestre, e fatta l’illuminazione questa sera.

Venerdì 17 — La conciliazione degli affari di Sicilia, che si sperava, non si è realizzata, e pare si vada piuttosto allontanando.

Sabato 18 — Il March. Patrizi ha rinunziato il comando dell’ottavo battaglione civico, di cui è stato sin qui Tenente Colonnello.

Domenica 19 — Un’ordinanza del Ministro dell’Interno, pubblicata oggi, annunzia che d’ora innanzi le Bandiere Pontificie bianche e gialle avranno le così dette cravatte dei tre colori italici, cioè verde, rosso e bianco.

Lunedì 20 — Oggi circa le 4 pomeridiane la Guardia Nobile in corpo è andata a presentare al S. Padre i suoi ringraziamenti per averla nello Statuto Costituzionale posta a carico della sua (diremo così) Lista Civile, che si è riservata di 600 mila scudi. La rinunzia del March. Patrizi non è stata accettata, pare con applauso del suo battaglione. Un ordine del giorno, inserito nella Gazzetta di Roma, prescrive a tutti gli individui facienti parte della Guardia civica di portare al petto la coccarda dei colori italici.

Martedì 21 — Essendo giunta questa mattina la notizia di una rivoluzione accaduta a Vienna nei giorni 12, 13 e 14 corrente, colla prigionia della famiglia imperiale, la fuga del Principe di Metternich, la concessione di una Costituzione (alcuni dicono collo stabilimento del Governo Repubblicano), una truppa immensa di popolo si è recata al palazzo di Venezia, esigendo che si calasse l’arme imperiale, al che essendosi l’Ambasciatore ricusato, il popolo stesso è salito a staccarla e farla cadere, calpestandola e mutilandola in mezzo agli applausi i più strepitosi, ed al suono di tutte le campane della città, sostituendovi la bandiera dell’Alta Italia. Niuno però della famiglia, né degli addetti dell’Ambasciata, ha sofferto insulti. In seguito il popolo è andato a tutte le case, sulle quali esistevano le armi d’Austria (la nostra fra le altre), ed ha fatta la stessa operazione, meno alcune poche, i padroni delle quali sono stati in tempo di calarle da loro stessi. Tutte queste armi sono state poi raccolte ed incendiate sulla piazza del Popolo. Verso le 4 pomeridiane un numero grandissimo di gente, con le bandiere di diverse nazioni, bande, canti, passando per il Corso, è andata al Campidoglio, ove nella Chiesa di Aracoeli si è cantato un solenne Te Deum. Questa sera poi, oltre l’illuminazione per tutta la città, si sono fatti per il Corso i così detti moccoletti, che sono stati copiosi oltre ogni credere e clamorosi, ed hanno durato circa un’ora e mezza di notte: i canti però ed i suoni hanno continuato sino a notte molto avanzata.

Mercoledì 22 — Avendo l’Ambasciatore d’Austria dichiarato al Governo che se non si rimovevano le bandiere, che erano state appese in due parti del palazzo di Venezia, egli non avrebbe potuto continuare il suo soggiorno, e che domandava in tal caso i passaporti; nella notte scorsa la polizia le ha fatte togliere, non senza però della opposizione popolare. Si sta ancora all’oscuro sui risultati della rivoluzione di Vienna.

Giovedì 23 — In un diluvio di notizie o incomplete, o anche contradittorie, quello che pare ufficialmente certo è che il giorno 16 corrente, dopo molte concessioni fatte dall’Imperatore, Vienna era tranquilla, e il Governo si manteneva. Altrettanto certo pare però che tutto il Regno Lombardo-Veneto sia rivoltato; che a Milano, dopo una lotta sanguinosa, la forza austriaca abbia dovuto cedere, come anche a Mantova ecc. ecc. Si aggiunge che le truppe piemontesi siano entrate nel Milanese; che da Bologna e da Toscana sia marciata gente sopra Modena e Parma ecc. ecc. In seguito di queste notizie si è destato nella popolazione un entusiasmo generale per armarsi e marciare verso l’Alta Italia; e nel Colosseo, ove si è radunata un’infinità di gente, che è stata replicatamente arringata dal P. Gavazzi e da altri, si è aperta sul momento una sottoscrizione per l’arruolamento di volontari, e lo stesso si fa questa notte in tutti i quartieri civici. Intanto questa notte stessa partiranno i dragoni, i quali oggi hanno passata la rivista sulla piazza di S. Pietro verso la sera.

Venerdì 24 — Questa mattina sono partiti i dragoni e della truppa di fanteria, per i Vapori sino a Ponte Felice. Nelle ore pomeridiane sulla piazza di S. Pietro si è fatta la rivista dei civici e degli altri volontari, che si sono ascritti per marciare. Il Papa, che è andato oggi a S. Pietro (come andò ieri a S. Maria Maggiore per un Triduo alla Madonna, che è stato celebrato) ha dato loro la benedizione. Il Marchese Patrizi, che aveva determinato di partire con ambedue i figli grandi, pare che resterà, e partiranno solo i figli. Fra le tante e tante notizie sparse oggi, vi è quella che un corpo di volontari bolognesi sia entrato a Modena (dove si dice fuggito il Duca colla famiglia), e vi abbia proclamato il Governo Pontificio. Colla data del 23 fu pubblicata ieri una Notificazione del Tesoriere Ministro delle Finanze, la quale annunzia che d’ora innanzi i frutti del consolidato e d’ogni altra passività permanente del Governo si pagherà non più per trimestre, ma per semestre, e in conseguenza il pagamento del trimestre, di Gennaio, Febbraio e Marzo, che si aveva in Aprile, si effettuerà nel venturo Luglio.

Sabato 25 — Questa mattina col corriere è arrivato Carlo Lavaggi da Forlì, ove si è disciolto il Collegio dei Gesuiti, di cui faceva parte in qualità di maestro. Non si è fatta questa mattina la Cappella papale alla Minerva, atteso il generale restauro, che ci si sta facendo; per cui la chiesa è chiusa nella maggior parte. Questa mattina in piazza Venezia, in piazza Colonna ed in quella di S. Eustachio si sono cominciate a ricevere pubblicamente le sottoscrizioni per l’armamento dei volontarii, ed a tale effetto vi sono stati eretti dei pulpiti e palchi (a piazza Colonna, addosso alla Colonna) con sopra un tavolino, a cui sedevano le persone a ciò destinate. Questa sera una gran turba di volontarii con torcie e tamburi è andata a Monte Cavallo chiedendo la benedizione del Papa, che però si sente non siasi affacciato a darla, ma ha permesso che andasse una rappresentanza a riceverla. Il March. Patrizi padre pare che poi partirà anch’esso unitamente ai figli. Niente di più preciso si è saputo oggi relativamente alle nuove estere. Si conferma però pienamente la partenza del Duca e di tutta la sua famiglia da Modena ove si è formato un governo provvisorio, non essendosi voluta riconoscere la Reggenza lasciata dal Duca. La Guardia civica, in seguito alla partenza della truppa di linea, ha cominciato a montare alla Gran Guardia, al Comando generale alla Pilotta, alla Banca Romana, al Campidoglio, alla Guardia Reale ecc.

Domenica 26 — Questa mattina sono partiti di buon’ora i volontarii civici e parte dei non civici, ed i due figli del March. Patrizi sono partiti anch’essi. Oggi si sono continuate a ricevere come ieri le offerte per l’armamento dei volontarii. È stato pubblicato un invito del Municipio Romano a prendere azioni nell’imprestito di 200 mila scudi già deliberato all’oggetto di costruire abitazioni per la gente povera.

Lunedì 27 — È stata prorogata per altri due giorni la colletta per l’armamento dei volontarii. Il March. Patrizi è partito alle 5 di questa mattina per Posta per andare a raggiungere il Corpo in cui sono i figli. Le nuove interessanti dell’estero giunte nella giornata sono: 1) la evacuazione di Venezia per parte della truppa austriaca, dappresso capitolazione e la proclamazione della Repubblica; 2) il manifesto del Re di Sardegna, che annunzia l’ingresso della sua armata in soccorso dei popoli emancipati della Lombardia e dello Stato Veneto; 3) la liberazione di Milano. Grandi applausi e folla al palazzo del Ministro di Sardegna questa sera, e illuminazione improvvisata per il Corso. Un Ordine del giorno del Comando generale della Guardia civica ingiunge agli individui della medesima di indossare sempre l’uniforme.

Martedì 28 — Nella notte scorsa nuovi attruppamenti e minaccie alle case dei Gesuiti. Oggi uno stuolo di nazionali senesi si è recato alla chiesa di S. Marco, e vi ha fatto cantare un Te Deum. Poco più si è saputo di ciò che si sapeva riguardo a nuove estere. Si annunzia la continuazione dei movimenti rivoluzionari in Prussia, e l’abdicazione del Re di Baviera in favore del Principe Ereditario suo figlio.

Mercoledì 29 — Questa mattina è giunta la corrispondenza di Milano, che mancava da molti giorni, e porzione di quella di Francia, che era pure in ritardo considerabile. Ieri il Card. Castracane per commissione del Papa si portò dal Generale dei Gesuiti a manifestargli l’intenzione del S. Padre, quale era che si disciogliessero, abbandonando le loro case, scuole, collegi ecc., (per quanto si dice) nel termine di tre giorni. In conseguenza di ciò sin da oggi dopo pranzo sono cessate le scuole al Collegio Romano.

Giovedì 30 — Si assicura che il Card. Vicario abbia preso il possesso del Collegio Romano, e che domani saranno ivi trasferite ed aperte le scuole dell’Apollinare.

Venerdì 31 — È stata pubblicata ed affissa al pubblico una specie di Allocuzione o Indirizzo del Papa agli Italiani relativamente agli avvenimenti attuali, concepita in termini piuttosto generici. Questa mattina si è poi effettuata realmente la traslazione delle scuole e dei maestri dell’Apollinare al Collegio Romano, ed hanno incominciato le lezioni. La voce comune di oggi (riguardo all’estero) si è che le truppe austriache abbiano abbandonato Mantova, Verona e tutto il resto, che ancora occupavano in Italia. Una risoluzione del Ministro delle Armi, riportata nella nostra Gazzetta di oggi, annunzia che rimane chiusa la mobilizzazione degli individui della Guardia civica, come pure l’arruolamento dei volontarii.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License