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Agostino Chigi
Tempo del Papa Re

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Maggio

Lunedì 1 — La giornata è stata agitata niente meno di ieri. Questa mattina il Ministero ha fatto pubblicare che aveva riprese le sue funzioni, e che unanime col suo Presidente avrebbe cominciato ad agire con tutto lo zelo e vigore per la causa italiana. Ciò non pare abbia contentato i Circoli popolari, e questa sera vi è stato grande attruppamento e rumore a quello che si aduna nel palazzo Theodoli, e non se ne sa ancora il risultato. Questa mattina Brunetti con della forza civica si è recato alla Posta, ove ha preso tutte le lettere dirette a Cardinali e le ha portate in Campidoglio al Municipio, ove è accorso un raduno di persone, che credeva dovessero ivi leggersi in pubblico; ma sopraggiunto il Ministro delle Finanze Simonetti con energiche parole, le ha prese e più tardi rimandate alla Posta, ove pure si è radunato il popolo; ma si sono poi rilasciate. I corrieri sono partiti con qualche difficoltà, e dopo qualche discreta visita. Continua sempre il divieto di uscire dalle porte della Città. Oggi il Papa ha mandati a prendere e condurre a stare in Palazzo (questa almeno è la pubblica voce) i Cardinali Lambruschini, Mattei, Gizzi, Della Genga e Bernetti. Quanto a Della Genga, si è trovata della difficoltà a levarlo da casa e trasportarlo, accompagnato dal Maggiordomo a Monte Cavallo; ma pure è riuscito, benché con fischi ecc. Quanto poi a Bernetti, i civici hanno assolutamente impedito l’ingresso alla carrozza, che andava a prenderlo, e che ha dovuto retrocedere. Non si conosce precisamente ciò che abbia dato luogo a questa misura.

Martedì 2 — La giornata è stata meno agitata di quella che poteva aspettarsi. Questa mattina è stato affisso alle porte delle chiese una specie di Motu proprio del Papa (che è stato però ben presto strappato) in cui dopo una esposizione di tutto l’operato da lui, dal suo avvenimento al Pontificato, in vantaggio de’ sudditi, e dopo aver giustificato il suo costante rifiuto di ogni dichiarazione di guerra, esprime il suo orrore, per le minaccie che dice essersi fatte di voler il sangue di persone costituite in eminenti dignità ecclesiastiche. È uscita anche una Notificazione bastantemente energica del Ministro di Polizia Galletti sugli atti prepotenti ed arbitrari, di ieri, ed un ordine del giorno del Principe Rospigliosi Comandante della Guardia civica che inculca la conservazione dell’ordine ecc. Si era detto che il medesimo avrebbe dato la sua dimissione dopo che ieri essendo andato per ordine del Papa a prendere il Card. Bernetti, gli fu dai civici stessi impedito; ma pare che questa dimissione o sia non vera, o non accettata. Pare che il Ministero sia di nuovo costituito, ad eccezione dei due Cardinali Antonelli e Vizzardelli, succedendo al primo, come Presidente, il Conte Mamiani, ed al secondo l’avv. De Rossi, come Ministro della Pubblica Istruzione. La consegna (che ancora resta a sapersi da chi ordinata) di non uscire dalle porte della città, pare sia stata, se non altro modificata, ed io ho potuto andare questa sera a villa Patrizi.

Mercoledì 3 — Seguita l’agitazione e l’incertezza senza manifestazioni clamorose, almeno fino a sera. È stato notificato al pubblico che il Ministero avendo dato definitivamente la sua dimissione (dopo aver provvisoriamente riassunte le funzioni), il S. Padre aveva incaricato il Sig. Conte Mamiani di formare un nuovo Ministero, restando intanto i rispettivi sostituti al disbrigo degli affari correnti. Il Magistrato Romano ha pubblicato che durante la vacanza del Ministero, i capi di battaglioni civici, con un assessore legale ed un cancelliere giudicheranno le cause economiche, civili e criminali. Questa sera in casa del Conte Mamiani si sono adunati i designati pel nuovo Ministero (che ancora non si conoscono se non imperfettamente) per leggere il suo Proclama politico, già concertato con S. Santità. Le Guardie Nobili, che da giorni sono state tutta la notte a Monte Cavallo, oggi ne sono state dispensate.

Giovedì 4 — È stato pubblicato ed affisso un indirizzo del Municipio Romano al Papa, che fu deliberato in un consiglio generale tenuto ieri sera, ed è stato presentato questa mattina, e si vocifera che non sia molto piaciuto né al Papa, né al pubblico. Nella Gazzetta di questa sera si è veduta la lista del nuovo Ministero, che è composto come segue. Presidente il Card. Ciacchi e pro interim il Card. Orioli, Ministro dell’Interno il Conte Mamiani, delle Finanze l’avv. Lunati, degli Affari Esteri secolari il Conte Marchetti, di Grazia e Giustizia l’avv. de Rossi, delle Armi il Principe Doria, dei Lavori Pubblici, Agricoltura, e della Polizia l’avv. Galletti il quale però è intanto partito per Bologna, per tornare, si dice, tra quindici giorni. Le Poste continuano ad essere custodite dalla Guardia civica, ed i preti ed i frati incontrano delle difficoltà a sortire.

Venerdì 5 — Le novità della giornata sono state le seguenti. La rinuncia del Principe Rospigliosi, comandante della Guardia civica, a cui pare si pensi sostituire il Principe Aldobrandini; l’altra del Conte Bolognetti Castellano del Forte S. Angelo, colla sostituzione in sua vece interinalmente del Colonnello Stuart (questa sostituzione rimane sospesa per rifiuto, che ha fatto la Guardia civica, al Ministro della Guerra, Principe Doria in persona, di evacuare il Castello che ha occupato in questi passati giorni). È stato anche pubblicato un programma della politica adottato dal nuovo Ministero. Questa sera, al tardi, si è pure reso pubblico un bollettino di un fatto d’armi molto vantaggioso al Re Carlo Alberto che ha riportato in persona a Bussolengo.

Sabato 6 — La Guardia civica ha lasciato la custodia delle Porte, ma non quella del Castel S. Angelo, che non pare ancora disposta ad abbandonare. I Cardinali ritirati a Monte Cavallo continuano a starvi, ma sono usciti (almeno alcuni) per la città, senza ostacolo. Si assicura questa sera che l’Ambasciatore d’Austria abbia ricevuto i passaporti e che domani non sarà più in Roma.

Domenica 7 — Qualche ora dopo mezzogiorno sono arrivati (non si sa a quale oggetto) due fratelli del Santo Padre, e sono andati a smontare alla locanda di Spilmann a strada della Croce, ove è accorsa molta gente; circa le sei pomeridiane si sono recati al Quirinale in carrozza con accompagnamento di un certo numero di persone e civici, tutti in perfetto silenzio. Fin da questa mattina per il Corso erano esposte bandiere pontificie e italiche segnatamente ai Casini. Si assicura che questa mattina la Guardia civica abbia abbandonato il Castello, e che il Colonnello Stuart, nuovo Castellano provvisorio, ne abbia assunto il comando. Essa Guardia civica, che sin qui era stata sotto la dipendenza della Segreteria di Stato, passa sotto quella del Ministero dell’Interno.

Martedì 9 — Avendo il Papa ricevuto ieri tutto il battaglione civico di Trastevere (che aveva fornito la Guardia Reale) questo onore sarà, cominciando da oggi reso comune a tutti gli altri battaglioni. La nostra Gazzetta di oggi annunzia la nomina del Principe Aldobrandini al comando provvisorio della Guardia civica. La stessa Gazzetta porta che sono stati dati i passaporti all’Ambasciatore d’Austria, e che il governo si occupa delle disposizioni per assicurare la sua persona nello stradale che deve percorrere. Essendo morto ieri l’avv. Benedetti, consultore di Stato, questa sera il suo convoglio funebre è stato accompagnato da molto numero di persone (segnatamente del ceto legale) con torcie, dalla Guardia civica ecc.

Venerdì 12 — I Cardinali ritirati al Palazzo Quirinale, si assicura che tra ieri sera e questa mattina, siano ritornati alle loro rispettive abitazioni.

Sabato 13 — Nella nostra Gazzetta di questa sera si riporta la nota tanto dei Membri dell’Alto Consiglio, quanto dei Consiglieri di Stato.

Lunedì 15 — Oggi si è avuta notizia di un fatto d’armi tra il Corpo comandato dal Generale Ferrari, ed uno di Austriaci, nel primo de’ quali si trova il March. Patrizi coi due suoi figli; i nostri dopo essersi battuti con coraggio per molte ore, pare che essendo mancato un rinforzo, che era stato promesso, siano rientrati a Treviso in buon ordine e con poca perdita. I Patrizi sono rimasti illesi. Oggi il Papa, dopo due settimane circa che non era uscito di casa, è andato a S. Maria Maggiore per un Triduo, che si è celebrato in tutte le Patriarcali per il buon esito delle prossime elezioni. Fin da ieri sera è tornato a Roma il Ministro di Polizia Galletti.

Mercoledì 17 — Ieri sera è partito il Conte Lützow ex Ambasciatore d’Austria per Civitavecchia, ove s’imbarcherà sopra un vapore da guerra, che ha ottenuto dall’Ammiraglio della squadra inglese, che sta a Malta. La famiglia lo seguirà al più presto. Si sono ricevute da Napoli nuove di un gran trambusto cominciato colà sabato sera, e continuato tutta la giornata di Domenica. Il motivo, o pretesto, è stato il non volersi la Camera dei Pari, che doveva adunarsi, come l’altra dei deputati, il giorno 15, cioè lunedì. I risultati, che si conoscono sono combattimenti tutta la Domenica tra la truppa di linea, la Guardia Nazionale in qualche parte, ed in qualche parte il popolo; la soccombenza almeno per ora della Guardia Nazionale e la sua dissoluzione, la dimissione del Ministero e l’incarico dato al Principe di Cariati di formarne uno nuovo; la proroga di un mese per l’apertura delle Camere; Napoli è in istato d’assedio.

Giovedì 18 — Oggi sono cominciate le operazioni elettorali nei sei collegi di Roma (come in tutto lo Stato), ma essendo mancato il tempo non si sono potuti compire tutti gli scrutini per la nomina dei presidenti e degli scrutatori.

Venerdì 19 — Oggi si sono continuate le operazioni elettorali, ma per quanto si sente, l’elezione dei Deputati non ha potuto aver luogo, non avendo alcuno dei candidati riunito la maggiorità dei voti necessari. Mons. Corboli-Bussi ha data la sua dimissione dalla carica di Segretario della Congregazione sugli affari ecclesiastici straordinari; ma il Papa (per quanto annunzia la nostra Gazzetta di oggi) non gli ha accordato che un temporaneo riposo.

Sabato 20 — Oggi nei sei collegi elettorali di Roma si è compita l’elezione de’ Deputati, e sono stati nominati il Principe Borghese, il Conte Mamiani, e gli avv. Sturbinetti, de Rossi, Lunati e Ciccognani.

Domenica 21 — Oggi è partita la Contessa Lützow e tutta la famiglia per Civitavecchia ove è attesa dal vapore inglese che deve trasportarla a Trieste.

Lunedì 22 — Oggi il Papa è uscito a passeggiare, il che non aveva fatto da un gran pezzo, e solo oggi a otto andò ad un Triduo a S. Maria Maggiore. Ieri sera si è festeggiato al quartiere civico, posto nel palazzo del Principe Colonna, l’istallazione del Principe D. Alessandro Torlonia al comando di quel battaglione ritenuto sino alla morte da D. Carlo Torlonia, e rinunziato dal successore Comm. de Rossi. Il nuovo comandante, con superiore permesso, è stato eletto dal medesimo battaglione.

Martedì 23 — Con ordinanza del Ministro di Polizia il corpo dei così detti bersaglieri viene riunito a quello dei carabinieri.

Mercoledì 24 — Essendo giunto in Roma il celebre scrittore Ab. Gioberti il quale si è recato a piedi al palazzo del Ministro di Sardegna, vi è stato accompagnato e festeggiato da molta gente, e questa sera tutti i Casini, che sin da oggi avevano esposte diverse bandiere, sono stati illuminati. Oggi si sono ricevuti alcuni dettagli sui gravissimi disordini accaduti il giorno 15 corrente a Parigi, ove l’Assemblea nazionale è stata assalita dal partito comunista, terminando col disciogliersi; e pare che i comunisti abbiano avuto il disopra, e si siano impadroniti del potere. Vi è qualche voce, che susseguentemente sia stato ristabilito l’ordine, ma nulla si sa di preciso.

Giovedì 25 — Questa mattina l’Ab. Gioberti è stato ricevuto dal Papa. Da Parigi si è saputo che realmente la stessa sera del 15 l’ordine fu ristabilito (e continuava anche nel giorno susseguente), l’Assemblea di nuovo istallata, ed arrestati vari dei capi della sommossa. Oggi i pubblici fogli annunziano che l’Imperatore d’Austria, colla famiglia, il giorno 17 era partito da Vienna per Innsbruck senza saputa (pare) del Ministero, che l’ha annunziato al pubblico, allegando motivi di salute, che gli erano state fatte delle spedizioni per pregarlo a ritornare e che la tranquillità il giorno 18 regnava a Vienna ecc. Sui veri motivi di questa poco comprensibile risoluzione regna perfetta oscurità.

Venerdì 26 — Oggi in un supplemento alla nostra Gazzetta si annunzia che il Papa ha scritto una lettera (di cui non riporta il testo) all’Imperatore d’Austria per procurare la pace, ponendo sempre per base il riconoscimento della indipendenza e nazionalità italiana, al quale effetto spedirebbe un Delegato Apostolico straordinario alle parti contendenti. Un tale annunzio è seguito da un indirizzo di ringraziamento e di lodi per parte del Ministero. In conseguenza di ciò i Casini colle bandiere ed una discreta quantità di popolo si sono recati nella piazza di Monte Cavallo al ritorno del Papa dalla Cappella (di S. Filippo) a fargli applauso ed a riceverne la benedizione.

Sabato 27 — Questa mattina è partito Mons. Morichini, incaricato di una missione presso l’Imperatore d’Austria, ed il Re Carlo Alberto con carattere di Delegato Apostolico straordinario. La lettera del Papa all’Imperatore di Austria oggi si è resa pubblica colle stampe e si vendeva per le strade.

Mercoledì 31 — Pare certo che avendo il Card. Ciacchi ricusato di assumere l’impiego di Segretario di Stato, sia stato destinato a tal carica il Card. Soglia Vescovo d’Osimo che pare rassegnato ad accettarlo.




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