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Agostino Chigi
Tempo del Papa Re

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Luglio

Domenica 2 — Questa sera s’è aperto con solennità, sulla piazza di S. Maria in Trastevere, il nuovo quartiere del battaglione civico di quel Rione, ed il Principe Corsini che ne è il Comandante, ha fatto un numeroso invito, trattamento di gelati, orchestre ecc. La festa era stata disintimata quest’oggi, e poi intimata di nuovo. Si dice ne sia stata cagione un qualche rumore suscitatosi nel popolo per un ordine dato dal Municipio di ammettere gli Ebrei al servizio della Guardia civica. Quest’ordine dato (dicesi) senza saputa del Comando generale aveva prodotto la dimissione del Principe Aldobrandini Comandante; ma pare che la cosa sia stata accomodata o almeno sopita. Si vanno ricevendo per dispacci telegrafici notizie della terribile sommossa di Parigi, che cominciò il giorno 22 dello scorso mese, ed ha continuato per tre o quattro giorni con grandissimo spargimento di sangue, ed orrori inauditi: pare che il giorno 27 la tranquillità fosse ristabilita!!!

Martedì 4 — Il Marchese Patrizi ha mandato la sua rinunzia al grado di Tenente Colonnello dell’ottavo battaglione civico, che lo aveva eletto di nuovo. Si continua a parlare della dimissione del Principe Aldobrandini dal Comando generale della Guardia civica.

Mercoledì 5 — Si sente da Parigi che tra le vittime della orribile lotta, che ha allagato di sangue quella città, si conta il suo Arcivescovo ferito mortalmente mentre si era recato ad una delle barricate per portare parole di pace agl’insorti!!!

Giovedì 6 — Qualche giornale riporta (ed è stato anche affisso al pubblico) un dispaccio del Cardinal Soglia, Segretario di Stato, diretto a Mons. Viale-Prelà, Nunzio a Vienna, in cui si confermano i sentimenti del Papa riguardo alla guerra e si dichiara che le dichiarazioni del Ministero non sono conformi alle intenzioni del S. Padre. Questo dispaccio una parte del quale è in cifre, pare sia stato intercettato a Torino o a Milano ed il giornale promette un premio a chi lo decifrerà. Si prevede che la cosa possa portare delle conseguenze. Oggi il Principe di Campagnano ha ricevuto la nomina di membro dell’Alto Consiglio. Contemporaneamente sono stati nominati il Principe Doria, il Principe Ruspoli, il Duca Braschi, Prospero Bernini, l’avvocato Vannutelli ed un tal Conte Rondinini. Si assicura che ieri sera sia giunto in Roma il Generale Durando.

Venerdì 7 — Si parla della rinunzia di Mons. Pallavicini, maggiordomo, (che è partito da vari giorni per Genova) per motivo di salute che è veramente molto deteriorata.

Sabato 8 — Non pare avrà luogo (almeno per questa causa) la crisi ministeriale che si temeva in seguito della pubblicazione del Card. Soglia. Si dice di più che il Papa non abbia avuto difficoltà di comunicare al Ministero la parte del dispaccio medesimo, che era in cifra.

Lunedì 10 — Questa mattina il Papa ha ricevuto l’indirizzo di risposta del Consiglio dei Deputati. La risposta che è stata stampata pare che non sia interamente consonante alle idee espresse nell’indirizzo stesso. Secondo le voci che corrono, sembra che possa poi aver luogo quanto prima un cambiamento nel Ministero.

Martedì 11 — Si è pubblicata colle stampe una allocuzione pronunciata dal Papa nel Concistoro del 3 corrente relativa agli affari dei cattolici in Russia, ed una specie di concordato stabilito con quell’Imperatore sino dall’anno scorso sulla provvista dei Vescovati di rito latino vacanti accennandosi lusinghe e speranze per la conciliazione di molti e gravissimi altri articoli, che pur troppo da gran tempo ne hanno necessità in quell’Impero ecc.

Giovedì 13 — Questa mattina a S. Maria Maggiore si è celebrato un funerale per il defunto Arcivescovo di Parigi, ucciso sulle barricate nell’ultima insurrezione, mentre recava al popolo parole di conciliazione. Il Papa vi ha assistito coi Cardinali Palatini, i Vescovi assistenti al Soglio, oltre altri Arcivescovi e Vescovi presenti in Roma.

Venerdì 14 — Nella giornata di oggi nel tratto di strada dalle Frattocchie a Albano sono state fermate e spogliate varie persone e qualche legno da alcuni grassatori, (sul numero dei quali variano le voci) e nella notte scorsa nel sito stesso è stato ucciso un carabiniere della brigata di Albano.

Sabato 15 — Nella nostra Gazzetta d’oggi si annunzia che il Parlamento di Sicilia ha eletto in re dell’isola il Duca di Genova secondogenito del Re di Sardegna.

Domenica 16 — Tutti i battaglioni civici sono andati (ognuno in una chiesa a portata del suo Rione) ad assistere ad un Te Deum che si è cantato per la ricorrenza anniversaria della istituzione di quella milizia. Questa sera il circolo popolare è andato a fare una dimostrazione di plauso all’abitazione del Conte Mamiani; il quale oggi corre voce che resta al Ministero. Ieri è ritornato a Roma Mons. Morichini dalla sua missione presso l’Imperatore d’Austria, quale pare non abbia avuto risultato. È tornato pure da Napoli il Conte Ludolf e si dice che debba ripartire per una missione straordinaria a Parigi e Londra.

Lunedì 17 — Nella notte è giunta una staffetta da Ferrara che ha recato la notizia dell’occupazione di quella città fatta da un corpo di truppa austriaca. Si dice di cinquemila uomini. Corre voce che la provincia di Bologna mediti di offrire di concerto con altre provincie dello Stato nostro la sua dedizione al Re Carlo Alberto.

Martedì 18 — Il corpo di truppa austriaca che si è avanzato sotto Ferrara (ma non è entrato in città) ha richiesto che si approvisionasse quella fortezza per due mesi, con qualche minaccia in caso di rifiuto; ed ottenuto ciò pare che le truppe si siano allontanate. Il Papa ha indirizzato su questo fatto una protesta a tutto il Corpo Diplomatico, sottoscritta dal Cardinal Soglia Segretario di Stato; qual protesta essendo stata comunicata questa mattina dal Ministero al Consiglio dei Deputati, questo ha deliberato all’istante un indirizzo al S. Padre, per ringraziarlo della comunicazione ed eccitarlo a prendere rigorose misure ecc.

Mercoledì 19 — Questa mattina una quantità di gente dalla piazza di S. Lorenzo in Lucina (ove era stata convocata, con pubblico affisso) si è recata con una bandiera alla testa al palazzo della Cancelleria ed ha presentata al Consiglio dei Deputati una petizione riguardante le misure più energiche di guerra ecc. Il Presidente ha risposto che la petizione nelle forme del Regolamento sarebbe esaminata e discussa domani. In seguito di che l’attruppamento si è disciolto senza alcuna violenza. È voce comune che una parte della truppa civica avesse oggi l’intenzione di tornare ad occupare il Castello e le porte; ma la cosa non ha sino a questa sera avuto effetto.

Giovedì 20 — Questa mattina la Deputazione del Consiglio dei Deputati e dell’Alto Consiglio (ed il Principe di Campagnano ha fatto parte della seconda) si son recate al Quirinale per presentare al Papa i loro rispettivi indirizzi ai quali il S. Padre ha dato, pare, bastantemente soddisfacenti risposte. Ieri pare che effettivamente un certo numero di civici si presentassero arbitrariamente al Castel S. Angelo per occuparlo, e che il Comandante Colonnello Stuart, come era naturale, vi si opponesse, facendo anche alzare i ponti. La precipitazione con cui, secondo la relazione, gli Austriaci lasciarono le vicinanze di Ferrara, si era attribuita a qualche scontro, per loro svantaggioso, con le truppe piemontesi; ma sinora nulla di nuovo e sembra che non abbiano abbandonato almeno totalmente le rive del Po.

Venerdì 21 — Si aspetta da un momento all’altro il cambiamento del nostro Ministero.

Martedì 25 — Questa mattina è arrivata una legione di nostri civici volontari reduci da Vicenza comandata dal Maggiore Galletti. Il Senato Romano, una Deputazione del Consiglio dei Deputati e quattro battaglioni della truppa civica sono andati ad incontrarla fuori della porta del Popolo e per la strada del Corso (ove erano i parati a tutte le finestre); è andata a piazza di Venezia ove secondo un ordine del giorno del Comando Generale Civico, gli individui dovevano ritornare ai rispettivi battaglioni, a cui appartenevano, ma pare che non abbiano voluto separarsi, e siano perciò accasermati. A piazza di Venezia si è suscitato (non si sa bene come, ma si crede per opera dei ladri) un allarme per cui la gente si è data alla fuga con perdita di cappelli, orologi, orecchini ecc.; ma senza alcuna disgrazia.

Mercoledì 26 — Questa mattina un battaglione dei volontari civici arrivato ieri ha persistito a non volersi disciogliere ed a voler essere acquartierato separatamente e, ricusando qualunque altra caserma, ha voluto essere alloggiato nella Casa del Gesù che ha occupato di fatto.

Giovedì 27 — Ieri sera nelle vicinanze della piazza San Marco fu ucciso con un colpo di stile nella gola un tale Abate Ximenes, Maestro alle scuole del Collegio Romano, e che si dice scrivesse in qualcuno degli infiniti giornali che si pubblicano a Roma.

Venerdì 28 — Secondo le voci del giorno, pare che il Ministero, almeno in gran parte resti a posto.

Sabato 29 — Si sta in gran aspettativa di sentir nuove dell’esito dei combattimenti, che si sa in genere esser seguìti dal 22 al 24 corrente, presso Mantova e Verona tra l’armata austriaca e piemontese. Dalle voci che circolano alcuni attribuiscono il vantaggio alla seconda, almeno nel risultato finale.

Domenica 30 — Oggi si è pubblicato un bollettino semiufficiale, che porta in genere nuove di strepitosa vittoria riportata dal Re Carlo Alberto sopra gli Austriaci, che avrebbero perduto seimila prigionieri, quaranta cannoni, tredici bandiere ecc. ecc. senza però precisi dettagli; un’altra staffetta è venuta stasera da Ferrara che sembra non far che confermare le predette notizie. Oggi dopo pranzo la legione dei volontari reduci, con dei distaccamenti dei battaglioni della Guardia civica di Roma, è andata a Villa Borghese a fare una passeggiata militare fraterna. Questa sera poi una truppa di gente, con torcie, bandiere ecc. e facendo evviva strepitose a Carlo Alberto Re d’Italia, si è portata al Campidoglio e a Monte Citorio, facendo suonare in ambedue i luoghi le rispettive campane come pure in varie chiese. A ciò è succeduto uno sparar di fucili che ha continuato quasi fino alle tre dopo la mezza notte e che ha messo in allarme tutta la città, ed anche i contorni.

Lunedì 31 — Una notificazione del Card. Vicario affissa oggi, annunziava un Te Deum a S. Andrea della Valle, oggi dopo pranzo in ringraziamento al Signore per gli ultimi gloriosi fatti del Re Carlo Alberto, come conducente alla pace. Si dice però sia stata sospesa questa funzione sino a notizie più sicure dei fatti medesimi, sui quali le notizie di oggi pare abbiano sparsa qualche incertezza, non si sa se fondata o no.




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