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Agostino Chigi
Tempo del Papa Re

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Febbraio

Martedì 1 — Grande aspettativa di elezione del Papa per domani; vari soggetti si nominano, e tra gli altri il Card. Galletti.

Mercoledì 2 — Questa mattina è eseguita l’elezione del Papa in persona del Card. Cappellari, che ha preso il nome di Gregorio XVI. L’elezione, che pare fosse combinata ieri sera è stata fatta con 32 voti (cioè con due di più del necessario) allo scrutinio. Il nuovo Papa ha confermato il Maestro di Camera Monsignor Pandolfi, i tre Camerieri segreti di numero, cioè Altieri, Barbolani e Della Porta come pure il cavallerizzo Barone Piccolomini. Non ha conferita alcuna carica di Ministero e si sta in grande aspettazione della nomina del Segretario di Stato, che a tutta questa sera non era dichiarato. Si assicura che il Papa abbia accordato il permesso del carnevale secondo il solito.

Giovedì 3 — Questa mattina il Papa alle 9,15 di Francia è partito da Monte Cavallo in forma pubblica, avendo seco in carrozza i Cardinali Pacca Decano e Galeffi sotto Decano, ed è andato al Vaticano ove ha ricevuta la seconda adorazione nella Sistina, e la terza all’altare papale in S. Pietro ed è ritornato al Quirinale all’un’ora pomeridiana. Scarsissimi sono stati gli applausi del popolo.

Il Segretario di Stato non è ancora nominato, e supplisce interinalmente Monsignor Polidori Segretario del S. Collegio.

Venerdì 4 — È stato nominato Segretario dei Memoriali il Card. Giustiniani, e Prefetto di Propaganda (carica che aveva il Card. Cappellari ora Papa) il Card. Pedicini stato Segretario dei Memoriali nel passato Pontificato.

Questa mattina è uscito l’editto, che permette, oltre le corse, le maschere, eccetto che ai Festini, restando proibiti i moccoletti. Questa sera è stato dimesso dal Castello il Conte Troili come non ritrovato colpevole di partecipazione alla cospirazione, che si temé nei primi giorni di sede vacante ed è stato ristabilito a rientrare al suo posto nella Guardia nobile.

Domenica 6 — Questa mattina è seguita la coronazione del Papa ed insieme la sua consacrazione, non essendo egli Vescovo, ed il Card. Pacca Decano è stato il consacrante, ed assistenti i Cardinali Arezzo e Galeffi. Il Papa nell’andare a S. Pietro ha fatto uso della nuova carrozza nobile, e di una seconda pure nuova fatta recentemente.

L’atto della coronazione è seguito all’una pomeridiana, ossia alle 19,30 italiane. Dopo la funzione il Papa è rimasto ad abitare a S. Pietro. Per la ricorrenza della coronazione con Notificazione firmata da Monsignor Polidori, come suo Segretario per gli affari di Stato, si è fatto sapere che si darà un certo numero di Doti in Roma e nella provincia; si rilasceranno i piccoli pegni fatti sino al 15 Gennaio p.p.; si faranno delle distribuzioni di vestiario e commestibili ai poveri, e si condoneranno le multe incorse per l’eccessiva piantagione dei tabacchi ecc.

Lunedì 7 — Oggi si è avuta la notizia che a Modena e a Carpi (alcuni vi aggiungono anche Reggio) era scoppiata una insurrezione in seguito alla quale non si sono ricevuti i fogli di Francia che vengono per la via di Verona. Si assicura che il Duca sia riuscito a reprimere i movimenti suddetti, ma le cose non sono ben chiare.

Martedì 8 — Questa mattina è giunta staffetta, che ha portato la notizia della rivoluzione scoppiata a Bologna, il giorno 4 corrente, come pure a Forlì, e oggi poi si è saputo esser seguito lo stesso anche a Ravenna. Pare che la cosa sia accaduta per tutto senza spargimento di sangue e senza resistenza, avendo la truppa presa addirittura, la coccarda tricolore italiana, come pure gli ufficiali, a riserva di pochi. Monsignor Clarelli pro-Legato di Bologna è venuto a Firenze, ed anche Monsignor Gazzoli, pro-Legato di Forlì, è partito, ma non si sa dove sia andato, dopo aver ambedue nominata una Commissione per mezzo di proclama in cui trasfondevano il governo. Di Modena non si è saputo niente di più; mancano sempre le lettere. Questa mattina si è tenuta a Palazzo una Congregazione composta dei 4 Cardinali Legati e dei Card. Opizzoni, De Gregorio, Giustiniani e Albani. Si dice che Opizzoni debba partire subito per Bologna e che anche Bernetti debba partire, non si sa bene per dove, né per qual fine.

Giovedì 10 — Oggi il Corso è stato molto animato di maschere popolari, malgrado che fosse corsa voce di tentativi che oggi medesimo dovevano farsi per eccitare sommossa; per il che si sono prese varie precauzioni anche questa sera. Il Governatore, per quanto si assicura, aveva qualche difficoltà di fare la sua solita comparsa del Giovedì grasso (come nel primo giorno) per il Corso; ma il Papa ha voluto che vi andasse secondo il solito. Questa mattina sono venute tutte le lettere dalla parte di Bologna, che non vennero lunedì, portando molti dettagli di tutto l’avvenuto nelle tre Legazioni rivoluzionate, i proclami pubblicati ecc.; si è saputo che il Duca di Modena era partito per Mantova. Questa mattina si è pubblicata una specie di proclama in nome direttamente del Papa, e da lui sottoscritto, diretto ai suoi sudditi.

È partito questa mattina il Card. Opizzoni Arcivescovo di Bologna per la sua residenza. Il Card. Bernetti poi, che sino a ieri si credeva fosse sul punto di partire col carattere di Legato a latere alla volta delle provincie, oggi si è saputo essere stato dichiarato Segretario di Stato. Questa sera è stato il primo Festino di prima sera a Aliberti senza maschera. Vi era ben poca gente.

Venerdì 11 — Questa mattina è arrivato Monsignor Cattani Delegato di Pesaro, ove è accaduto lo stesso che nelle altre provincie. Ancona pure dopo qualche resistenza ha dovuto cedere. Questa mattina il Papa è andato a S. Lorenzo e Damaso, ove è la solita esposizione (come mercoledì andò a S. Gregorio) e quindi a Propaganda, ove da Cardinale aveva, come Prefetto, la sua abitazione: ed il popolo lo ha moltissimo applaudito.

Sabato 12 — In prima mattina sono state pubblicate due Notificazioni, con una delle quali in nome del Card. Bernetti pro-Segretario di Stato si ordina, che, per rinforzare la truppa civica ogni presidenza di Polizia di Rione armi cento uomini a sua scelta per la guardia delle proprietà ecc.: coll’altra poi di Monsignor Cappelletti Governatore si ordina che tutti gli statisti e della Comarca domiciliati in Roma da un anno a questa parte si presentino nel termine di 24 ore ai rispettivi Presidenti di Rione, per dar conto di sé, del domicilio, dei motivi del soggiorno in Roma ecc.

Più tardi dopo mezzogiorno inaspettatamente si è pubblicata altra Notificazione del Governatore, che proibisce le maschere (per le quali era già suonata la campana di Campidoglio) e tutti gli altri divertimenti carnevaleschi, comprese le rappresentazioni teatrali. Nello stesso tempo si è veduta giungere a piazza Colonna a tamburo battente molta truppa di fanteria, e lo stesso è seguito in altre piazze.

Poco prima delle due ore di notte si sono presentate alcune persone in piazza Colonna (di dove non molto avanti si era ritirata la maggior parte della truppa), e scaricando alcuni colpi di pistola alla sentinella, che stava al cantone di casa nostra verso il Corso, hanno incominciato a gridare: Viva Filippo, viva Bologna ecc. ecc. I soldati della Guardia accorrendo ed inseguendoli hanno scaricato molti colpi di fucile, in seguito dei quali gli aggressori si sono dati alla fuga. Tutte le botteghe si sono chiuse all’istante, e tutta la gente si è ritirata, e tutte le porte delle case si sono ugualmente chiuse.

Domenica 13 — La notte è stata tranquilla; questa mattina moltissima gente a piazza Colonna andava a osservare i segni lasciati ieri sera dalle palle sul muro di facciata nel palazzo Piombino, e nei suoi portoni, una delle quali ferì il Decano del Duca di Sora. Cinque di quelli, che assaltarono ieri sera la Guardia, sono stati arrestati nell’atto, e fra questi il figlio del Dottor Lupi, un tal Gabrielli giovane di S. Spirito; gli altri si dice siano forestieri. Il progetto che si assicura avessero ieri i cospiratori (la di cui scoperta fece decidere la proibizione del Carnevale) era quello di impadronirsi della persona del Senatore per costringerlo a recarsi dal Papa per ottenere la liberazione di tutti i detenuti per delitti politici, e forse per il cangiamento del Governo ecc. Il Senatore di ciò avvisato si occultò fuori di casa sua per alcune ore. Alcune sorde voci portano che il Duca Braschi sia arrestato in casa.

Lunedì 14 — La notte è passata tranquillamente, e nessuna precauzione straordinaria si è veduta prendere nella giornata.

Questa mattina il Papa doveva andare al Gesù dove tutto era disposto per riceverlo e vi era concorsa gran quantità di gente; ma poi è venuto il contrordine. È stato pubblicato un invito sacro del Cardinale Vicario, in cui si annunzia che, cominciando da oggi, saranno esposte le catene di S. Pietro a S. Pietro in Vincoli, e le Immagini della B. Vergine di Campitelli e del Popolo, per implorare aiuto nelle attuali luttuose circostanze.

Questa sera a notte è stata affissa una Notificazione del Card. Bernetti, pro-Segretario di Stato, in cui dopo aver parlato dei tentativi inutilmente fatti dai rivoluzionari, si dice che l’oggetto loro è il saccheggio delle pubbliche private proprietà, profittando anche della stanchezza della truppa, e perciò qualora si rinnovassero simili tentativi si prescrive che ad ogni segno che venisse dato dal Forte Sant’Angelo, o dalle pubbliche campane suonate a martello, tutti gli scritti al servizio militare accorrano alla difesa della Religione, della Patria e del Trono. Questa Notificazione, anche per l’ora in cui è stata affissa, ha molto allarmato tutto il paese, si sono chiuse le porte e botteghe e le strade sono rimaste deserte. Nella Notificazione suddetta si parla di persone illustri, falsamente vantate per complici: onde le voci su Braschi e qualcun altro paiono prive affatto di fondamento.

Martedì 15 — Qualche notizia avuta, che si potesse tentare questa sera da malintenzionati di fare l’illuminazione dei moccoletti (dicendosi che i venditori di cera avevano deposto di averne venduta una quantità straordinaria) ha sparso dell’allarme, e al solito si sono chiuse all’entrar della notte tutte le porte delle botteghe e pochissima gente ha girato per le strade; niente però è seguito nella serata. Oggi per i sospetti concepiti si è anticipata assai la reposizione del SS.mo al Gesù, che soleva farsi verso l’Ave Maria coll’intervento dei Cardinali e del Senato. Si dice giunta la notizia della rivolta anche di Perugia.

È partito il Card. Benvenuti per il suo Vescovato di Osimo. Il Card. Opizzoni è stato ricevuto con tutte le onorificenze al suo Arcivescovato di Bologna; gli è stato però notificato che il suo Tribunale s’intendeva cessato, che egli poteva pur continuare le sue funzioni episcopali, purché non s’ingerisse per nulla in affari politici, e tutte le persone di suo servizio portassero la coccarda del paese. Si sono trovate questa mattina moltissime coccarde rosse, bianche e verdi sparse per il Corso e per altre strade.

Mercoledì 16 — Si conferma la rivolta di Perugia, cui si aggiunge anche quella di Foligno.

Giovedì 17 — Con staffetta venuta oggi si è ricevuta la notizia della rivolta anche di Spoleto, di dove Monsignor Soragna Delegato si è ritirato a Terni.

Con editto di Segreteria di Stato, pubblicato oggi si invitano tutti gli individui dai venti ai cinquanta anni ad ascriversi alla truppa civica, venendo in essa nominati Colonnelli della truppa stessa, oltre il Conte Pianciani e Bonaccorsi, che già lo erano, il Principe di Roviano, D. Alessandro Torlonia e Mondino presso i quali dovranno tutti iscriversi. Qualche voce corre, che anche Arezzo in Toscana abbia fatto la sua rivoluzione. Oggi è uscito anche un altro editto del Tesoriere moderatorio sulla tariffa dei dazi, che recò tempo fa tanto disgusto allo Stato.

Venerdì 18 — Sono stati arrestati Bartolucci, figlio del celebre Monsignor Bartolucci, e vari altri; si dice che nella perquisizione fatta nelle carte del primo, nulla si sia trovato di rilevante. Si è pubblicato editto di Segreteria di Stato contenente in primo luogo delle forti proteste contro gli atti che sono stati estorti colla forza ai Rappresentanti pontifici nelle provincie rivoluzionate, con tutte le riserve delle ragioni della S. Sede; in secondo luogo delle minaccie di valersi delle armi spirituali non solo ma anche con l’opera di migliaia di sudditi fedeli, che si offrono per la difesa della Religione e del Trono. Il Cardinal Opizzoni, di cui si raccontavano tante cose in seguito del suo arrivo a Bologna, si sente che non siasi poi mosso da Firenze.

Sabato 19 — Ieri sera arrivò in Roma Monsignor Soragna Delegato di Spoleto, di dove ha dovuto partire come da Terni ed in ultimo luogo da Rieti di mano in mano che ivi si è dichiarato il movimento comune. Questa mattina poi di buon’ora è giunto Monsignor Clarelli pro-Legato di Bologna, proveniente da Firenze, ove si era fermato, e seco è venuto Alfonso Ricci capitano dei dragoni, che pure si è ritirato da Bologna.

Fin da ieri si è cominciata l’iscrizione della truppa civica presso i Colonnelli; ma sinora va molto lenta. Checco è stato nominato Colonnello della truppa medesima.

Si parla della capitolazione della truppa, che era in Ancona, e della rivoluzione di Macerata. È arrivato da Napoli quel Ministro della Polizia Intoni, chi dice espulso, chi incaricato di qualche missione; pare però certo che la sua direzione immediata sia per Vienna.

Domenica 20 — L’unica nuova, che si ha, è che il Tenente Colonnello Lazzarini partito ultimamente con qualche poco di truppe da Roma, avendo occupato Otricoli se ne erano ritirati alcuni individui venuti da Narni per operarvi il cambiamento.

L’altra notte è stato arrestato in una casa al Boschetto un tal Pasqualini corso, stato Decano del Card. Fesch ed attualmente sediario di palazzo, il quale dopo qualche resistenza si gettò dalla finestra e fu preso. Si vuole che di lui figlio fosse tra gli autori del movimento di sabato otto, e rimanesse, chi dice ferito, chi morto.

Lunedì 21 — Oggi verso le 21,30 italiane essendosi penetrato che il Papa doveva uscire per recarsi alla visita della Chiesa di S. Pietro in Vincoli, si è staccata dai monti una turba di gente, recando seco una bandiera pontificia e gridando: Viva il Papa, si è portata a S. Pietro sulla piazza. Il Papa dopo averle data la benedizione dalla finestra, pensava di non più sortire, ma essendo stato incoraggiato a farlo (si dice dal Card. Segretario di Stato), appena la carrozza è sboccata sulla piazza dalla parte di S. Marta, la turba cresciuta enormemente, sino, per quanto si assicura, al numero di 3 o 4 mila persone del basso popolo, ha staccati i cavalli ed ha incominciata a tirarla a mano, essendo molti saliti avanti, dietro e da tutte le parti della carrozza stessa, in mezzo alle più strepitose acclamazioni, e così, passando il ponte S. Angelo, ha continuato sino in Panico, di dove poi ha voltato per l’orologio della Chiesa Nuova ritornando al Vaticano. Al portone degli Svizzeri vi è stata grandissima difficoltà, perché potesse scendere di carrozza, ed a gran stento si è potuto chiudere il portone medesimo senza però poter impedire che qualche centinaio di persone s’introducesse; e queste hanno accompagnato il Papa (portandolo quasi per le braccia) sino all’appartamento, ove ha acconsentito di riceverne venti a due per volta. La bandiera si è ottenuto che rimanesse in Palazzo per rimandarla poi loro questa sera. Un simile attruppamento di gente ha occasionato un serio allarme in vari posti, e segnatamente al Campidoglio, al Castello ed alle Carceri, e in alcune parti della Città si sono chiuse porte e botteghe; dalla nostra parte non vi è stato timore.

Si è saputo colla posta di oggi che a Macerata seguì il cambiamento di Governo il giorno 12, Ancona pare resista ancora, ma si credeva sul punto di cedere per mancanza di viveri. Con editto di Segretario di Stato si ordina l’arruolamento alla truppa civica di tutti gl’individui dagli anni 20 ai 60, esclusi gli ecclesiastici e i giornalieri.

Martedì 22 — Oggi i Trasteverini, avendo formato la loro bandiera, avevano risoluto di recarsi anch’essi al Vaticano; perciò è stata pubblicata una Notificazione del Segretario di Stato, in cui si esprime il vivo sentimento di riconoscenza del S. Padre per le strepitose dimostrazioni ricevute ieri, ma nello stesso tempo il suo desiderio che non si replichino per i disordini, che possono nascere da simili attruppamenti e dal partito che potrebbero trarne i malintenzionati. Con qualche difficoltà si è riusciti a farli desistere, e le due bandiere sono state portate una al quartiere civico a Ponte Sisto, e l’altra a quello della Guardia Reale a Monte Cavallo, pure occupato dalla Civica.

Oggi si è ricevuta ufficialmente la Capitolazione di Ancona segnata il 12 corrente e firmata dal Sig. Sercognani, che s’intitola Comandante dell’avanguardia dell’armata nazionale.

Mercoledì 23 — Si è saputo che il Cardinale Benvenuti, essendo giunto al suo Vescovato di Osimo, dopo che già vi era seguìta la rivoluzione, è stato condotto sotto buona scorta in Ancona. È stato convenuto che domani i Trasteverini porteranno la loro bandiera a S. Pietro per farla benedire dal Papa, si dice, per mezzo di una Deputazione. Dio faccia che la cosa riesca tranquillamente.

Giovedì 24 — Questa mattina sono andato con Checco al Campidoglio, ove nell’appartamento del Senatore si è fatta la esposizione di quadri e sculture di artisti esistenti in Roma (come fu praticato l’anno scorso) per cura della società formatasi a quest’oggetto.

Oggi verso le 21 ore una Deputazione di sette individui trasteverini in carrozza preceduti da altra, ove era il Presidente del Rione, Marchese Longhi, un aiutante civico ed un capitano civico, Anzani, pure trasteverino, si è recata al Vaticano ove è stata ammessa dal Papa, che l’ha ricevuta in trono ed ha benedetta la loro bandiera, e gli ha esortati a rimanersi tranquilli e docili, come hanno promesso di fare. Tutto fortunatamente è passato tranquillamente e senza alcuna inconvenienza.

Si è saputo che parte delle truppe che ha preso Ancona erasi diretta a Fermo per farvi la rivoluzione, ed infatti oggi è arrivato quel Delegato, Monsignor Folicaldi.

Il Card. Benvenuti da Ancona è stato trasportato verso Bologna, e si dice che a Rimini sia stato gravemente insultato.

Oggi è stata affissa una Notificazione dal Segretario di Stato per mezzo di cui il S. Padre prendendo motivo particolare dall’arresto ed esportazione del Cardinale Benvenuti Vescovo di Osimo e Legato a latere per i paesi dello Stato posti al di dell’Appennino, rinnova le minacce delle pene spirituali contro gli autori della rivolta ecc. ecc.

Venerdì 25 — Nella notte è venuta spedizione da Civita Castellana colla notizia che le truppe nemiche avevano inviluppato un distaccamento di 40 granatieri mandato a fare una ricognizione e che il sottotenente Rossi e tutti i soldati, meno alcuni pochi erano stati fatti prigionieri. In seguito di ciò quel comandante Tenente Colonnello Lazzarini chiedeva qualche rinforzo di cavalleria e di artiglieria, come di fatti sono stati spediti 25 dragoni e due cannoni. Contemporaneamente è venuto il vescovo di Civita Castellana e si è presentato al Papa questa mattina per lo stesso oggetto, e il tutto insieme ha cagionato dell’allarme. Il Papa gli ha ingiunto di ritornare immediatamente alla sua diocesi. Le voci (non si sa se esagerate) portano il numero degli avversari sino ai cinque in sei mila uomini. Dio ci aiuti! Oggi è cominciato un Triduo con indulgenza alla Madonna detta del Parto in S. Agostino per le correnti gravissime necessità. Il Card. Benvenuti pare sia rimasto malato a Forlì. Si assicura che i detenuti in Civita Castellana per opinione siano stati rilasciati per grazia sovrana: essi erano in numero di oltre il centinaio.

Sabato 26 — Nella notte è partito il Generale Resta per Civita Castellana e non si sa che sia ancora ritornato.

Domenica 27 — Ieri sera ritornò da Civita Castellana il Generale Resta. Oggi si dice siano state trovate affisse alle porte di alcune chiese, e si dice anche al Colonnato di S. Pietro, alcune croci tricolori.




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