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Agostino Chigi
Tempo del Papa Re

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Marzo

Martedì 1 — Oggi è cominciata a S. Giovanni Laterano l’esposizione dell’immagine del Salvatore e S.S.rum ivi trasportata, e delle teste dei SS. Pietro e Paolo da durare sino al 10 corrente con indulgenza per le correnti necessità.

Oggi si è pubblicato un Bollettino di notizie straordinarie, in cui si riporta un articolo della Gazzetta di Augusta, dal quale pare risulti l’intenzione dell’Austria d’intervenire colle sue truppe per sedare le turbolenze eccitate in Italia, alla richiesta dei rispettivi governi.

Mercoledì 2 — Nella notte scorsa sono state arrestate varie persone, fra le altre un figlio del vaccinaro Codini, essendone fuggito un altro. Questa sera si è sparsa voce che il Papa possa lasciare il Vaticano ed andare ad abitare a Monte Cavallo. Non si conosce il motivo di questa risoluzione.

Giovedì 3 — Circa le 21 ore italiane il Papa è andato da S. Pietro a Monte Cavallo ove è rimasto ad abitare. È stato molto applaudito per la strada ma senza eccesso. Il motivo che si adduce ostensibilmente di questa risoluzione è quello del minore incomodo dei Cardinali, che spesso, e anche di sera sono obbligati a recarsi a Palazzo, e che mal volentieri andavano in quelle ore al Vaticano; se ve ne sia qualcun altro occulto, non si sa. Fino da ieri sera cominciarono ad armarsi vari quartieri della truppa civica, e vi hanno montato la guardia molte persone di ceto nobile e civile.

Venerdì 4 — Oggi dopo pranzo il Papa è andato a visitare il Salvatore e le teste dei SS. Apostoli a S. Giovanni Laterano (accolto al solito da molti applausi) e quindi a trottare fuori della porta S. Giovanni. Una staffetta venuta ieri sera avendo recato notizia che una truppa di circa 300 uomini erasi portata da Terni a minacciare Rieti, ha prodotto oggi dell’allarme in Roma; questa sera correva voce che si fossero allontanati. È stato spedito a Civita Castellana il Colonnello Zamboni, dicesi per avere rapporti più precisi dello stato delle cose. I Colonnelli e Tenenti Colonnelli civici hanno avuto ordine di stare nella notte ai quartieri.

Sabato 5 — La notte scorsa è stata tranquillissima come la giornata ad onta di qualche indizio che si dice ci fosse di un tentativo per piantare una bandiera tricolore sul Campidoglio.

Domenica 6 — Nella notte scorsa è stato arrestato l’avvocato Galli criminale con due dei suoi figli e si dice gli siano stati ritrovati dei manifesti rivoluzionari.

Fino da ieri per volontà del S. Padre la truppa civica ha cominciato a montare la Guardia Reale a Monte Cavallo.

Lunedì 7 — Oggi è stata affissa Notificazione di Segreteria di Stato colla quale si annunzia come notizia ufficiale che il giorno 5 corrente tre grandi colonne di truppe austriache sono entrate a Parma ed a Modena ed a Ponte di Lagoscuro, avanzandosi a gran passi verso lo Stato pontificio. Oggi quasi tutta la poca truppa di linea rimasta in Roma ha avuto l’ordine di partire, dicesi, alla volta di Corese; tanto che questa sera anche il posto della Gran Guardia a piazza Colonna è stato guernito della truppa civica.

Martedì 8 — Nella notte scorsa da vari punti della città si sono sentiti alcuni colpi di fucile che hanno cagionato qualche allarme nei posti armati, e che non si è potuto sapere donde siano partiti. Questa mattina è venuta Spedizione colla notizia che una truppa di rivoltosi (che si dice di circa 500) si era di nuovo avanzata da Terni verso Rieti alla distanza di 5 miglia; per cui nel paese si stava in molto timore.

Mercoledì 9 — A Rieti pare che sino a tutto ieri non ci fosse niente di nuovo, almeno interessante. La truppa partita ultimamente da Roma con cui è andato il Generale Resta sta ferma a Corese per guardare le diverse strade che ivi fanno capo.

Nulla di nuovo di avanzamento delle truppe austriache.

Giovedì 10 — Oggi si sono avuti i dettagli dell’attacco fatto martedì contro Rieti dai rivoltosi in forza di circa mille uomini con tre o quattro piccoli cannoni, sotto il comando di Sercognani, quale venne fortunatamente respinto malgrado le minacciose intimazioni di resa due volte replicate. Nonostante però il ritiro degli aggressori si stava colà non senza timore che si ripetesse il tentativo. Da lettere di Firenze venute oggi e da voci che circolano questa sera pare vi sia luogo di credere seguìto l’ingresso delle truppe austriache in Bologna, di dove dicesi essersi rifugiate a Firenze stessa varie persone compromesse.

Venerdì 11Oggi si è appurato che effettivamente il giorno 6 corrente le truppe austriache si erano impadronite di Ferrara, e che dopo aver arrestati e condotti in qualche fortezza i membri di quel Comitato di governo, avevano ristabilito il governo pontificio e quindi porzione di esse truppe si era incamminata verso Ravenna e Bologna, di dove nulla ancora si sa di positivo, e se ne sta in grande aspettazione.

Il Cav. Scaccia, ingegnere ispettore delle strade nazionali e membro del Consiglio d’arte, si è ucciso da se stesso tagliandosi la gola con un rasoio. Egli era da qualche tempo reso inabile all’esercizio delle sue incombenze ed a qualunque applicazione per replicati colpi apoplettici: si crede che il dispiacere di trovarsi in tale stato l’abbia indotto a questo atto di disperazione, di cui non si può presumere alcun’altra causa probabile. Oggi è incominciata S. Gregorio l’esposizione del braccio di quel S. Pontefice, con indulgenza da durare tutta l’ottava della sua festa, che è domani. Il Papa vi è andato oggi.

Sabato 12 — Oggi si è saputo l’ingresso delle truppe austriache in Modena ove è rientrato anche il Duca. Di Bologna si sta sempre all’oscuro. Le ultime notizie di Rieti portano che pareva che i così detti Costituzionali si fossero ritirati sopra Terni, non cessando però il timore di nuovo attacco. Oggi dopo pranzo il Papa è andato a S. Maria in Trastevere accolto (come fu ieri) da infiniti applausi ed acclamazioni del popolo.

Domenica 13 — Nulla di nuovo di Bologna; ritardo che comincia a dar del pensiero.

Rieti par di nuovo minacciata dai rivoltosi, e perciò vi stato mandato qualche rinforzo di gente e di artiglieria ed è stato tagliato il ponte sul Velino, ed un altro ponte dalla parte di Gontigliano è stato minato per farlo saltare all’occorrenza.

Lunedì 14 — Niente di nuovo ancora da Bologna. Un corriere del Nunzio di Vienna ha recato lettera dell’Imperatore al Papa, in cui lo assicura degli ordini dati al General Frimont di avanzare nello Stato pontificio per ristabilirvi il governo ecc. Da Rieti pure nessuna notizia di altri tentativi. A ponte Salaro ed a ponte Nomentano sono stati posti dei cancelli ed un posto di carabinieri con un mortaro per dar segno in qualunque caso di avvicinamento di gente sospetta.

Giovedì 17 — Questa mattina non si è ricevuta neppure la corrispondenza dalla parte di Toscana, unica via che rimaneva libera; e si è saputo che essendosi un corpo di rivoltosi di circa 400 in 500 uomini formato da un tal Nuschi già ufficiale dei nostri carabinieri dalla parte di Perugia, avanzato sino a S. Lorenzo nuovo, il nostro corriere si era arrestato ad Acquapendente. Si è saputo contemporaneamente che il Generale Galassi si era già messo in marcia da Viterbo con circa 600 uomini, per attaccarli. Un forestiere giunto questa mattina ha deposto di aver sentito a Firenze l’ingresso delle truppe austriache in Bologna.

A Civitavecchia è giunto un Brik francese di 20 cannoni e circa 100 uomini di equipaggio.

Venerdì 18 — Questa mattina è arrivato il corriere ordinario ma senza la corrispondenza estera, atteso che il corriere che veniva da Firenze avendo inteso l’impedimento della strada si è fermato al confine della strada e si è fermato al confine toscano. Con tal mezzo si è saputo che il General Galassi attaccò ieri mattina i rivoltosi a S. Lorenzo e li discacciò da quel luogo, parendo che si siano ritirati dalla parte, onde erano venuti, cioè dal Tevere.

Sabato 19 — Neppure oggi è venuta la posta di Toscana dal che si arguisce che malgrado essere stati i rivoltosi scacciati da S. Lorenzo, la strada non sia libera. Intanto si sta perfettamente all’oscuro di ogni cosa.

Domenica 20 — Questa mattina è arrivato da Firenze l’ab. Rossi segretario di quel Nunzio da lui spedito non si sa a quale oggetto; la strada pare nel momento del tutto libera. Questa sera è giunta per la via di Civitavecchia la corrispondenza di Toscana ed estera, che doveva giungere ieri; quella di giovedì resta ancora sospesa.

Lunedì 21 — Questa mattina l’ambasciatore di Austria ha ricevuta positiva notizia dal Generale Frimont, comandante l’armata austriaca in Italia, che oggi sarebbe entrato a Bologna e che contemporaneamente una colonna si sarebbe diretta per la Toscana sopra Acquapendente, ed un’altra sopra Ancona.

La posta di Toscana non è venuta neanche oggi.

Martedì 22 — Si sta ancora in attenzione della posta di ieri che pare debba venire per mare come quella di sabato.

Giovedì 24 — Questa mattina l’Ambasciatore d’Austria ha ricevuta la notizia dal Generale Frimont dell’ingresso delle truppe austriache in numero di 15.000 uomini a Bologna il 21 corrente, senza resistenza alcuna, essendosi ritirate tutte le persone compromesse con tutto quello che ci era di forza armata, verso Forlì, conducendo seco il Card. Benvenuti.

Sabato 26 — Oggi si assicura che la piccola colonna di truppa austriaca, la quale si aspettava per la via di Siena ad Acquapendente, e per cui si erano già preparate le forniture, non verrà più, ma che resterà unita a quella che si dice venga per la via di Perugia.

Oggi si è veduto nel nostro Foglio il Proclama del Generale Frimont relativo al suo ingresso negli Stati pontificii, ed un altro del Cardinale Opizzoni Arcivescovo di Bologna e Legato a latere per le 4 Legazioni.

Pare che la maggior parte della truppa entrata in Bolgna sia già in marcia per la Romagna diretta ad Ancona.

Domenica delle Palme 27 — Pare che neppure per la parte di Perugia vengano più (almeno per ora) truppe austriache; cosa non buona per la nostra situazione. Per ordine superiore la Trinità dei Pellegrini non farà quest’anno il ricevimento dei medesimi per la settimana santa.

Lunedì 28 — Oggi è arrivato il Segretario del Cardinal Benvenuti insieme col Cancelliere arcivescovile di Ancona (ove il Cardinal medesimo è stato trasportato da Bologna prima dell’ingresso delle truppe austriache) e in seguito di ciò si è sparsa la voce generale che esso Cardinale abbia, colle facoltà già conferitegli di Legato a latere, conchiusa una convenzione coi capi del governo delle provincie rivoltate. Quali siano le condizioni, si ignora per anco totalmente; si va solo dicendo che Sua Eminenza abbia largheggiato nelle condizioni medesime in modo da imbarazzare. Pare che gli Austriaci fossero a Fano: non si sa se dopo aver avuto qualche incontro colle forze dei rivoltosi ritiratisi da Bologna sotto il Generale Zucchi. Oggi è arrivato in Roma il Colonnello Suthermann già comandante di Ancona, rilasciato finalmente dai rivoltosi, con qualche altro ufficiale e pochi soldati comuni. Monsignor Gazzoli, già pro-Legato di Forlì si sa che è stato pure rilasciato da Ancona, e che si tratteneva a Loreto.

Mercoledì 30 — Questa mattina alla Chiesa Nuova mentre un tal ab. Savioli, chierico beneficiato di S. Pietro stava dicendo messa, un uomo gli si è scagliato addosso, e dopo averlo gettato in terra gli ha vibrati vari colpi di coltello nella faccia e verso la gola. Fortunatamente le ferite pare non siano mortali. Il feritore è stato arrestato poco fuori della Chiesa, e condotto, tra gli urli ed i clamori del popolo prima alla Gran Guardia a piazza Colonna e quindi al Governo.

Da quanto si è sparso oggi nel pubblico si rileva che il Cardinale Benvenuti (dopo la sconfitta del corpo comandato dal Generale Zucchi) abbia in Ancona ricevuta la commissione di membri colà rifugiati del governo centrale delle provincie insorte, già residente a Bologna e che abbia loro promessa una generale e completa amnistia, la manutenzione di tutti negl’impieghi e pensioni, e tutt’altro che godevano al momento della rivoluzione, impegnandosi anche di far sì che le truppe austriache sospendano ogni ulteriore avanzamento. In seguito di che sono state spedite delle circolari del così detto Ministero della guerra del cessato governo rivoluzionario a tutti i comandanti delle loro forze di mettersi sotto gli ordini di Sua Eminenza e di chi sarà da essa delegato ecc. ecc. Il Sercognani ha notificato questa convenzione ai Comandanti delle truppe pontificie, invitandoli a cessare da ogni ostilità. Intanto pare che tutte le Marche siano in piena controrivoluzione, e richiamino il governo pontificio. Questo inaspettato e stranissimo passo del Cardinale Benvenuti ha fatto qui la più dispiacevole sensazione, com’era naturale, e questa sera si doveva tenere una Congregazione di Cardinali su tale emergente.

Giovedì Santo 31 — Questa sera non si è fatta in nessuna chiesa la predica della Passione, e le chiese, ove era il Sepolcro sono state (almeno in gran parte) chiuse a notte. Oggi dopo pranzo è venuta staffetta da Ancona colla notizia dell’ingresso senza resistenza in quella piazza delle truppe austriache (le quali non pare siansi date per intese della convenzione col Cardinal Benvenuti) seguìto il giorno 29. Quanto alla convenzione medesima sembra che di qui non si sia data alcuna risposta.




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