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Agostino Chigi
Tempo del Papa Re

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Marzo

Giovedì 1 — Si è avuto un proclama stampato dal Generale francese Cubières comandante in Ancona, pieno di belle ed amichevoli espressioni.

Domenica 11 — Il diplomatico inglese giunto l’altro ieri ha avuto oggi una conferenza col Cardinale Segretario di Stato.

Lunedì 12 — Oggi a tutti quelli che sono andati a prendere le lettere alla posta, è stato annunziato che dal venturo ordinario in poi non si davano più i fogli di Francia. Si dice che la proibizione si estende a tutti i fogli non italiani.

Mercoledì 14 — Questa mattina sono andato con Checco a vedere l’esposizione dei quadri e sculture che si fa annualmente dalle società degli amici delle Belle Arti, quale esposizione, non essendosi potuto avere il locale solito in Campidoglio, che il Senatore accordava a quest’effetto, per trovarsi attualmente occupato dal suo tribunale, si è fatta quest’anno in una casa nella strada di Ripetta incontro alla Legnara. Le opere esposte sono di una grande mediocrità.

Giovedì 15 — Si sente da Ancona che ci sono sbarcati altri 450 uomini di truppe francesi, compresi degli artiglieri con 4 cannoni e qualche obice.

Venerdì 16 — Nella notte scorsa si sono presentati a Porta Cavalleggieri sei o sette militari francesi provenienti da Civitavecchia, ove li ha sbarcati un legno a vapore, senza presentare passaporti e neppur voler dare il nome; sono entrati, ed oggi, dopo aver parlato coll’Ambasciatore di Francia, hanno girato vedendo Roma. Si dice che vadano Ancona.

Sabato 17 — Si è avuta notizia di Bologna, che essendosi colà portato un piccolo corpo di truppa pontificia di 200 o 300 uomini col Colonnello Zamboni alla testa, fu ricevuto da un numeroso attruppamento all’ingresso con tutti i possibili insulti (benché scortato dalla truppa tedesca) ed il Colonnello Zamboni fu ferito in testa da due colpi di pietra, per i quali cadde da cavallo, ed in seguito l’attruppamento si diresse alla caserma, ove era acquartierata la truppa pontificia, minacciando di darvi fuoco; onde in fine la truppa stessa dové far fuoco contro la moltitudine, essendo rimasti alcuni feriti, e, ci è chi dice, qualcuno ucciso. Gli ufficiali francesi giunti ieri notte sono ripartiti per Civitavecchia, e non più per Ancona, come si diceva.

Martedì 20 — Si sente che a Fossombrone sia accaduta una rivolta, innalzata la bandiera tricolore, e bruciato lo stemma pontificio. Si per certo che 6000 uomini di truppa austriaca siano nuovamente entrati nelle Legazioni, e che vadano ad avanzarsi sino a Pesaro.

Giovedì 22 — Le truppe austriache sono poi effettivamente entrate a Pesaro e si dice che debbano aumentare di numero. Si sta in attenzione di ciò che siano per fare i Francesi in conseguenza di ciò. Questa mattina l’Ambasciatore di Francia è andato all’udienza del Papa, e si dice che sia stato latore di una lettera autografa del suo Re.




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