XXXVII
Di novità
state nella città di Genova.
Nel detto
anno, all'uscita di dicembre, il dogio del popolo di Genova, che avea nome Simone
di quelli di Boccanegra, ch'avea regnato signore da anni, come adietro è fatta
menzione, per sua motiva, e sentendo che gli Ori e·lli Spinoli, e Grimaldi e
altri noboli co·lloro sforzo venivano alla terra, sì rinuziò la signoria
dinanzi al parlamento del popolo, e andossene a Pisa con tutta sua famiglia e
parenti, e dissesi con più di Cm fiorini d'oro contanti ch'egli avea
guadagnati, overo tribaldati al suo uficio.
E il popolo
di Genova, acciò che i grandi non prendessono la signoria, di presente elessono
dogio del popolo e missono in signoria uno Giovanni da Monterena, il quale
cominciò a reggere la signoria francamente per lo popolo, e contradiare i detti
grandi e potenti, che venieno contro al popolo. E poi per ordine e trattato del
detto dogio que' della città di Saona levato la terra a romore a dì VIII di
gennaio seguente, e feciono popolo, e cacciarono della terra i loro grandi, e
quanti grandi e nobili v'avea di Genova, e tolsono loro le castella e ogni
fortezza ch'avieno in Saona.
E poi il dì
seguente il popolo di Genova feciono il somigliante; e perché gli Squarciafichi
e' Salvatichi, grandi di Genova, feciono alcuna risistenza, furono assaliti e
combattuti dal popolo, e morti di loro, e cacciati della terra.
E vegnendo in
que' dì Ottone Doria e suoi seguaci e amici con DCC cavalieri e popolo assai, e
dentro de' borghi di Prea, il popolo di Genova uscì della terra, e con armata
mano li assaliro e combattero e missono inn-isconfitta, e rimasene assai di
morti e di presi. E il febraio seguente il dogio e popolo di Genova feciono
lega e compagnia con meser Luchino Visconti signore di Milano, ed elli promisse
a·lloro d'avere li amici per amici e nimici per nimici, e servigli al loro
bisogno di D cavalieri. E poi del detto mese gente d'arme di Genova, ch'erano
iti a cavallo e a piede a porto Morici, furono rotti e sconfitti da·lloro
usciti. Ma poi l'aprile vegnente que' di Genova coll'aiuto di meser Luchino
v'andarono a oste per mare e per terra, e presono il detto porto Morici e·lla
terra. Ma poi all'entrante di luglio MCCCXLV messer Luchino Visconti fece fare
pace dal popolo di Genova a' loro usciti.
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