LI
Come e per
che modo fu morto Andreas, che dovea essere re di Cicilia e di Puglia.
In questi
tempi e anno, regnando nel regno di Puglia Andreas figliuolo di Carlo Umberto
re d'Ungheria, il quale avea per moglie Giovanna figliuola prima reda di Carlo
duca di Calavra e figliuolo del re Ruberto, a·ccui dovea succedere il reame per
lo modo e ordine, come adietro in alcuno capitolo facemmo menzione; il re
Ruberto con dispensagione del papa e della Chiesa avea diliberato che fosse re
dopo la sua morte. E aspettavasi di presente d'esere coronato del reame di Cicilia
e di Puglia, e ordinato era in corte per lo papa uno legato cardinale che 'l
venisse a coronare. Invidia e avarizia di suoi cugini e consorti reali, i quali
vizi guastano ogni bene, collo iscellerato vizio della disordinata lussuria
della moglie, che palese si dicea che stava inn-avoltero con meser Luigi
figliuolo del prenze di Taranto suo cugino, e col figliuolo di Carlo d'Artugio,
e con meser Iacopo Capano, e collo assento e consiglio, si disse, della zia
sirocchia della madre, e figliuola fu di meser Carlo di Valos di Francia,
che·ssi facea chiamare imperadrice di Gostantinopoli, che anche di suo corpo
non avea buona fama, e del suo figliuolo meser Luigi di Taranto, cugino carnale
della reina per madre, di lui secondo cugino, il quale si dicie ch'avea affare
di lei, ed era in trattato di torla per moglie con dispensagione della Chiesa
per succedere d'esere re dopo Andreas; e dissesi ancora che 'l duca di Durazzo
suo frate l'assentì, ch'avea per moglie la sirocchia della moglie, acciò che
se·lla prima morisse sanza reda a·llui succedesse il reame. Per questi suoi
consorti e cugini della casa reale, si disse che con ordine della moglie e
séguito delli infrascritti traditori, se vero fu come corse la fama
piuvicamente, ordinarono di fare morire il detto giovane innocente re Andreas.
Ed essendo il detto re Andreas ad Aversa colla moglie al giardino di frati del
Murrone a diletto, e nella camera colla moglie nel letto, di notte tempore, a
dì XVIII di settembre, con ordine e tradimento de' suoi ciamberlani e alcuna
cameriera della moglie, a petizione dell'infrascritti traditori, il feciono
chiamare che·ssi levasse per grandi novelle venute da Napoli. Il quale con
conforto della moglie si levò, e uscì fuori della camera; e di presente per la
cameriera della reina sua moglie li fu riserrata la camera dietro; ed essendo
nella sala Carlo d'Artugio e il figliuolo, e 'l conte di Tralizzo, e certi de'
conti della Leonessa e di quelli di Stella, e mesere Iacopo Capano grande
maliscalco il quale si dicea palese ch'avea affare colla reina, e due figliuoli
di meser Pace da Turpia, e Niccola da Mirizzano suoi ciamberlani, fu preso il
detto Andreas e messogli uno capresto in collo, e poi spenzolato dallo sporto
della detta sala sopra il giardino, essendo per parte di detti traditori
ch'erano in quello preso e tirato pe' piedi tanto che·llo strangolaro, credendo
sotterrarlo nel detto giardino, ch'altri nol sapesse; se non ch'una sua
cameriera ungara il sentì, e vidde, e cominciò a gridare, onde i traditori si
fuggiro, e lasciaro il corpo morto nel giardino. Tale fu la repente morte del
giovane e innocente re, che non avea se non XVIIII anni, per li falsi
traditori. Fu recato il corpo a Napoli e sopellito co' reali, e·lla moglie ne
fece piccolo lamento, a ciò ch'ella dovea fare; e quand'elli fu morto, non ne
fece cramore né pianto come quella che·ssi disse palese e corse la fama ch'ella
il fece fare. E uno meser Niccola ungaro balio del detto re Andreas, passando
per Firenze, che n'andava in Ungheria, il disse a nostro fratello suo grande
acconto a Napoli, per la forma per noi iscritta di sopra, il qual era uomo
degno di fede e di grande autorità; onde seguì poi molto male come inanzi si
farà menzione. Ma ella, cioè la reina, pure rimase grossa d'infante di VI mesi,
o·llà intorno; di cui si fusse ingenerato, dicea ella del re Andreas.
|