LXIII
Come il re
d'Inghilterra passò con sua oste in Normandia, e quello vi fece.
Nel detto
anno MCCCXLVI, avendo il re Aduardo ragunato suo navilio di DC navi a
l'isoletta d'Uiche inn-Inghilterra, colla sua gente in quantità di IImD
cavalieri e da XXXm sergenti e arcieri a piè per passare nel reame di Francia,
udita la messa solennemente, e comunicatosi co' suoi baroni, e a·lloro fatta
una bella diceria, com'elli con giusta causa andava sopra il re di Francia
che·lli ocupava la Guascogna a torto, e·lla contea di Ponti per la dote della
madre, e per frode gli tenea Normandia, come lungamente adietro facemmo
menzione al tempo del bisavolo del padre re Ricciardo d'Inghilterra, e del re Filippo
il Bornio re di Francia, quando tornaro d'oltremare gli anni Domini intorno
MCC; e ancora proponendo a sua gente com'avea nel reame di Francia più ragione
per la successione della reina Isabella sua madre figliuola del re Filippo il
Bello, che non avea il re Filippo di Valos figliuolo di meser Carlo fratello
secondo che·ffu del re Filippo il Bello che·lla possedea, che non era della
diritta linea, ma per collaterale; pregando sua gente che fossono franchi
uomini, però ch'elli avea intenzione di rimandare adietro il navile, come fosse
arrivato nel reame di Francia, sicch'a·lloro bisognava d'esere valorosi e
d'aquistare terra colla spada in mano o d'essere tutti morti, che 'l fuggire
non avrebbe luogo; pregando chi dubitasse o temesse di passare rimanesse inn
Inghilterra colla sua buona grazia; tutti rispuosono a grido a una boce che 'l
seguirebbono come loro caro signore di buona voglia fino alla morte. E·llo re
veggendo sua gente ben disposti alla guerra, dando sue lettere chiuse alli
amiragli delle navi, se caso avenisse che per forza di vento si partissono
dallo stuolo, per le qua' lettere contava dove volea arrivare, e comandò non
l'aprissono, se non quando s'apressassono a terra. E così si partì a dì X di
luglio; e navicando più giorni, quando adietro e quando inanzi, come gli
portava la marea del fiotto, arrivò sano e salvo con tutto suo navile e genti a
Biafiore in Normandia a dì XX di luglio. E come la sua gente fu smontata
co·lloro armi e cavalli e arnesi e vettuaglia recata co·lloro, rimandò la maggiore
parte del navile adietro inn-Inghilterra; ed elli con sua oste cominciò a
correre la Normandia, rubando e ardendo e dibruciando chi nol volea ubidire e
darli mercato di vittuaglia; e in pochi dì gli s'arendéo la città di Sallu e
Gostanza e Gostantino e Balliuolo terre di Normandia, e ricomperarsi da·llui,
perché no·lli guastasse. La terra di Camo gli fece risistenza per lo castello
che v'era forte del re di Francia, ed eravi venuto il conte di Du, cioè il
conestabole di Francia, con gran gente d'arme a cavallo e a piè; la quale terra
di Camo combatté più dì; alla fine per forza combattendo, sconfisse il detto
conistabile e sua gente alquanto fuori della terra. Avuta la vittoria del detto
conestabile e di sua gente, incontanente ebbe e prese la terra di Camo, che non
era guari forte salvo il castello. E prese alla battaglia il detto conestabole,
e·ll'arcivescovo di Tervana, e 'l camarlingo di Mollu, e più altri cavalieri e
baroni in quantità di LXXXVI, e morìvi assai gente in quantità di Vm; e rubata
la terra, che bene XLm panni ebbe tra di Camo e dell'altre ville dette, e' fece
mettere fuoco in Camo, perch'avea fatta risistenza, e arsene assai; e' prigioni
ne mandò presi inn-Inghilterra colla preda presa. E così cominciò la fortuna
del franco Aduardo d'Inghilterra, e adirizzò sua oste verso Rueme, crescendoli
ogni dì gente d'Inghilterra, che tutto dì vi passavano di volontà per
guadagnare, e seguendolo molti Normandi, gentili uomini e altri, che non
amavano la signoria di Francia, sicché si trovò con IIIIm cavalieri buona
gente, e più di Lm sergenti a piè co' Normandi, che i XXXm erano arcieri
inghilesi.
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