LXIV
Come 'l re
d'Inghilterra si partì di Normandia e venne presso di Parigi ardendo, e
guastando il paese.
Sentendo il
re di Francia come il re d'Inghilterra era arrivato in Normandia, e prese le
sopradette terre e 'l suo conestabole e di sua gente, incontanente si partì di
Parigi con quanta gente potéo raunare a·ccavallo e a piè, per andare a
soccorrere Ruem in Normandia che non si rubellasse, sentendo che certi di
baroni del paese ribelli del re di Francia ne tenieno trattato col re
d'Inghilterra e con quelli della città di Ruem; e posesi a campo il re di
Francia al ponte ad Arce sopra il fiume della Senna, e quello fece tagliare, e
tutti gli altri ponti ch'erano sopra Senna, acciò che 'l re d'Inghilterra e sua
gente non potesse di qua passare; e fornì Ruem di sua gente a·ccavallo e a
piede; e lasciò, quando si partì di Parigi, al suo proposto di Parigi che facesse
disfare le case ch'erano di fuori e dentro di costa le mura di Parigi, per
afforzare la città. Per la qual cosa i cittadini di cui erano le case
cominciarono a·llevare romore, onde la terra fu tutta scompigliata e sotto
l'arme, e in pericolo di rubellarsi al re, se non fosse che in quelli giorni
giunsono in Parigi il re Giovanni di Buem e Carlo suo figliuolo eletto re de'
Romani con D cavalieri rimasi loro della rotta del vescovo di Legge, come
dicemmo adietro. Costoro rifrancarono Parigi, e feciono aquetare il romore, e
rimanere la detta disfazione delle case per contentare i borgesi di Parigi. Lo
re d'Inghilterra ch'era acampato con sua oste di là da Ruem tre leghe; e·llà
venuti due cardinali legati del papa, messer Anibaldo da Ceccano e messer Piero
di Chiermonte, i quali cardinali mandava il papa per fare accordo tra·llui
e·rre di Francia, volendo che·ssi rimettesse nel papa ogni quistione; il re
Aduardo d'Inghilterra non fidandosi del papa, no·lli volle udire dell'accordo,
e per più riprese si ruppe da' trattati de' detti legati, perch'a·llui parea
che 'l papa favoreggiasse troppo la parte del re di Francia; anzi furono
d'alquante loro cose rubati dall'Inghilesi; ma il re Aduardo gli fece
ristituire, e donò loro del suo assai per amenda, e così si tornaro verso
Parigi. Lo re Aduardo perduta la speranza d'avere la città di Ruem, ond'era in
alcuno trattato, però che v'era giunto al soccorso il re di Francia con grande
oste di cavalieri e popolo, si misse a venire verso Parigi di là dal fiume di
Senna, ardendo e guastando il paese con molte prede e prigioni, però che 'l
paese era molto popolato e ricco. E·lla vilia di nostra Donna d'agosto s'acampò
a Pusci e San Germano dell'Aia e·lla sua gente scorse fino presso a Parigi a
due leghe, e arsono la villa di Sancro e quella di Luvieri, e più altre ville
grandi e piccole, prima rubate, e poi arse, ch'era il più bello paese e il più
caro del mondo del tanto, stato più di cinque centinaia d'anni in riposo e
tranquillo sanza guerra, onde fu gran dannaggio. O maladetta guerra, quanti
malifici fai a disertamento de' reami e de' popoli, per punizione de' peccati
delle genti!Lo re di Francia sentendo come lo re d'Inghilterra con sua oste era
venuto verso Parigi, si partì dal ponte ad Arce, e vennene costeggiando la riviera
di Senna, in mezzo dall'una oste all'altra verso Parigi; e giunto a Parigi,
mandò a meser Carlo Grimaldi e Antone Doria di Genova, amiragli delle sue
XXXIII galee, ch'erano a Rifrore in Normandia, che disarmassono, e con tutte le
ciurme con balestrieri venissono a Parigi, e così feciono; e·llo re di Francia
s'acampò fuori di Parigi mezza lega a San Germano di Prati, e·llà fece sua
mostra, e trovossi con VIIIm buoni cavalieri e più di LXm di sergenti a piè,
che più di VIm v'avea di Genovesi a balestra, tra delle galee e venuti da
Genova per terra al soldo del re; intra 'l quale esercito avea, sanza il re di
Francia, V re di corona; ciò era il re di Navarra suo cugino, il re di
Maiolica, e il re di Buem, e 'l suo figliuolo eletto re de' Romani, e il re di
Scozia; ciò fu Davit figliuolo di Ruberto di Brus rubello del re d'Inghilterra.
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