LXXXV
Come Carlo
di Buem eletto imperadore venne in Chiarentana.
Nel detto
anno, all'uscita del mese d'aprile e all'entrante di maggio MCCCXLVII, Carlo re
di Bueme nuovamente eletto a esere imperadore e già confermato per la Chiesa,
come adietro facemmo menzione, con aiuto di cavalieri di messer Luchino
Visconti signore di Milano, e di meser Mastino della Scala signore di Verona,
venne in Chiarentana per raquistare il paese, che in parte gli succedea per
retaggio della madre, e per avere spedita l'entrata d'Italia; e rendéllisi la
città di Trento e quella di Feltro e Civita Bellona colla forza del patriarca
d'Aquilea per comandamento del papa, e arse il borgo e terra di Buzzano, e
puosesi allo assedio a Tiralli. Sentendo ciò il marchese di Brandiborgo
figliuolo del Bavero, ch'ancora cusava ragione in parte della detta contea per
la madre, e ancora per la nimistà impresa contra il suo padre Bavero, avendosi
fatto eleggere imperadore lui vivendo, si venne della Magna con grande
cavalleria per soccorrere Tiralli e raquistare il paese. Sentendo la sua venuta
il detto Carlo eletto imperadore, e ch'egli era con maggiore potenza di gente
di lui, si partì con sua oste d'asedio dal detto Tiralli con alcuno danno di
sua gente e con vergogna, perdendo parte del paese aquistato. Lasceremo
alquanto di suoi fatti, e diremo ancora del processo della guerra del re di
Francia e di quello d'Inghilterra, ch'ancora ne cresce matera.
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