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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro tredecimo
      • XCIV               Come quelli della città di Legge furono sconfitti dal loro vescovo e dal duca di Brabante.
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XCIV

 

           

Come quelli della città di Legge furono sconfitti dal loro vescovo e dal duca di Brabante.

           

Nel detto anno, a l'uscita di luglio, il vescovo di Legge, coll'aiuto del duca di Brabante e di sua gente, fece oste sopra la città di Legge, che·lli s'era rubellata l'anno passato, come adietro facemmo menzione, della quale oste fu capitano e conducitore il detto duca. Que' di Legge uscirono fuori a battaglia, popolo e cavalieri, col loro aiuto e sforzo d'amici e loro allegati; nella qual battaglia quelli di Legge furono isconfitti, e in grande quantità morti e presi. E il detto duca e vescovo, avuta la detta vettoria, ebbono la città di Legge sanza contasto niuno, e·lla terra Dui e quella di Dinante, che sono della partinenza di Legge, grosse terre e ricche e bene popolate, e prese le dette terre e paese, con volontà del vescovo ne feciono signore il duca di Brabante, con tutto che fossono terre ch'apartenieno alla Chiesa di Roma. E nota che Legge è una città nobile e di ricchi borgesi, e anticamente fu edificata per li Romani, però che in quello luogo, ch'è tra Francia e Alamagna, tenieno le loro legioni, quando dominavano quelle province, e da quello ebbe dirivo Legge il propio nome, da legio legionis.

 




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