CXXIII
Di grandi
tremuoti che furono in Frioli e in Baviera.
Avrete udito di
diversi e pericolosi tremuoti che sono stati in questi paesi, i quali hanno
fatto grandissimo danno. Correndo gli anni del nostro Signore, secondo il corso
della chiesa MCCCXLVIII, indizione prima, ma secondo il nostro corso della
Anuziazione, ancora nel MCCCXLVII, a dì XXV di gennaio, il dì di venerdì, il dì
della conversazione di san Paolo, ad ore VIII e quarta appresso vespro, che
viene ore V infra la notte, fu grandissimo tremuoto, e durò per più ore, il
quale non si ricorda per niuno vivente il simile.
In prima in
Sancille la porta di verso Friole tutta cadde. Inn-Udine cadde parte del
palazzo di meser lo patriarca, e più altre case; cadde il castello di Santo
Daniello in Frioli, e morìvi più uomini e femmine; caddono due torri del
castello di Ragogna, ed iscorsono infino al Tagliamento, cioè uno fiume così
nomato, e morìvi più genti.
In Gelmona la
metà e più delle case sono rovinate e cadute, e 'l campanile della maggiore
chiesa è tutto fesso e aperto, e·lla figura di san Cristofano intagliato in pietra
viva si fesse tutta per lungo. Per li quali miracoli e paura i prestatori a
usura della detta terra, convertiti a penitenzia, feciono bandire che ogni
persona ch'avessono loro dato merito e usura andasse a·lloro per essa; e più
d'otto dì continuarono di renderla.
A Vencione il
campanile della terra si fesse per mezzo, e più case rovinarono. Il castello di
Tornezzo e quello di Dorestagno e quello di Destrafitto caddono e rovinarono
quasi tutti, ove morirono molte genti.
Il castello
di Lemborgo, ch'era in montagna, si scommosse; rovinando fu trasportato per lo
tremuoto da X miglia del luogo dov'era in prima, tutto disfatto. Uno monte
grandissimo, ov'era la via ch'andava al lago Dorestagno, si fesse e partissi
per mezzo con grande rovina, rompendo il detto cammino.
E Ragni e
Vedrone, due castella, con più di L ville, che sono sotto il contado da
Gurizia, intorno al fiume di Gieglia, sono rovinate e coperte da due monti, e
quasi tutte le genti di quelle perite.
La città di
Villaco in Frioli vi rovinarono tutte le case, se non fu una d'un buono uomo, e
giusto, e caritevole per Dio. E poi del suo contado più di LX sue tra castella
e ville sopra il fiume d'Atri per simile modo detto di sopra sono tutte
rovinate e somerse da due montagne, e ripiena la valle onde correa il detto
fiume per più di X miglia; e 'l monistero d'Orestano rovinato e somerso, e
mortavi molta gente. E 'l detto fiume non avendo sua uscita e corso usato, al
di sopra ha fatto uno nuovo e grande lago. Nella detta città di Villaco molte
maraviglie v'apariro, che·lla grande piazza di quella si fesse a modo di croce,
della quale fessura prima uscì sangue e poi acqua in grande quantità. E nella
chiesa di Santo Iacopo di quella città vi si trovarono morti uomini che v'erano
fuggiti, sanza gli altri morti per la terra, più delle tre parti degli
abitanti; iscamparono per divino miracolo i Latini e' forestieri e' poveri. Per
Carnia più di XVm uomini sono trovati morti per lo tremuoto; e tutte le chiese
di Carnia sono cadute, e·lle case e 'l monistero d'Osgalche e quello di Verchir
tutti sobbissati.
In Baviera la
città di Trasborgo, e Paluzia, e·lla Muda, e·lla Croce oltramonti, la maggiore
parte delle case cadute, e morta molta gente.
E nota,
lettore, che·lle sopradette rovine e pericoli di tremuoti sono grandi segni e
giudici di Dio, e non sanza gran cagione e premessione divina, e di quelli
miracoli e segni che Gesù Cristo vangelizzando predisse a' suoi discepoli che
dovieno apparire alla fine del secolo.
FINE
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