IV
Come la città di Firenze fu camera de' Romani e dello imperio.
La città di Firenze in quello tempo era camera d'imperio, e come figliuola
e fattura di Roma in tutte cose, e da' Romani abitata; e però de' propii fatti
di Firenze a quegli tempi non troviamo cronica né altre storie che ne facciano
grande memoria. E di ciò nonn-è da maravigliare, però che' Fiorentini erano
sudditi e una co' Romani, e per Romani si trattavano per l'universo mondo, e
come i Romani andavano ne' loro eserciti e nelle loro battaglie. E troviamo
nelle storia di Giulio Cesare, nel secondo libro di Lucano, quando Cesare
assediò Pompeo nella città di Brandizio in Puglia, uno de' baroni e signori
della città di Firenze ch'avea nome Lucere era in compagnia di Cesare e fue
alla battaglia delle navi a la bocca del porto di Brandizio, valente uomo
d'arme e virtudioso; e molti altri Fiorentini furono in quello esercito e
battaglie con Cesare e di sua parte; però che quando fue la discordia da Giulio
Cesare a Pompeo e del senato di Roma, quegli della città di Firenze e d'intorno
al fiume d'Arno tennero la parte di Cesare. E di ciò fa menzione Lucano nel
detto libro ove dice in versi:
Vulturnusque celer, notturneque conditor aure
Sarnus, et umbrosae Liris per regna marisque.
E così dimoraro i Fiorentini mentre che' Romani ebbono stato e signoria.
Bene si truova per alcuno scritto che uno Uberto Cesare, sopranomato per Iulio
Cesare, che fu figliuolo di Catellina, rimaso in Fiesole picciolo garzone dopo
la sua morte, egli poi per Iulio Cesare fue fatto grande cittadino di Firenze,
e avendo molti figliuoli, egli e poi la sua schiatta furono signori della terra
gran tempo, e di loro discendenti furono grandi signori e grandi schiatte in
Firenze; e che gli Uberti fossoro di quella progenie si dice. Questo non
troviamo per autentica cronica che per noi si pruovi.
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