V
Come in Firenze fu fatto il tempio di Marti, il quale oggi si chiama
il Duomo di Santo Giovanni.
Dapoi che Cesere, e Pompeo, e Macrino, e Albino, e Marzio prencipi de'
Romani edificatori della nuova città di Firenze si tornarono a Roma, compiuti i
loro lavori, la città cominciò a crescere e moltiplicare di Romani e di
Fiesolani insieme, che rimasono a l'abitazione di quella; e in poco tempo si
fece buona città secondo il tempo d'allora, che gl'imperadori e 'l senato di
Roma l'avanzavano a·lloro podere, quasi come un'altra piccola Roma. I cittadini
di quella, essendo in buono stato, ordinaro di fare nella detta cittade uno
tempio maraviglioso all'onore dello Iddio Marte, per la vittoria che' Romani
avieno avuta della città di Fiesole, e mandaro al senato di Roma che mandasse
loro gli migliori e più sottili maestri che fossono in Roma, e così fu fatto. E
feciono venire marmi bianchi e neri, e colonne di più parti di lungi per mare,
e poi per Arno; feciono conducere e macigni e colonne da Fiesole, e fondaro e
edificaro il detto tempio nel luogo che si chiamava Camarti anticamente, e dove
i Fiesolani faceano loro mercato. Molto nobile e bello il feciono a otto facce,
e quello fatto con grande diligenzia, il consecraro allo Iddio Marti, il quale
era Idio di Romani, e feciollo figurare innintaglio di marmo in forma d'uno
cavaliere armato a cavallo; il puosono sopra una colonna di marmo in mezzo di
quello tempio, e quello tennero con grande reverenzia e adoraro per loro Idio
mentre che fu il paganesimo in Firenze. E troviamo che il detto tempio fu
cominciato al tempo che regnava Ottaviano Agusto, e che fu edificato sotto
ascendente di sì fatta costellazione, che non verrà meno quasi in etterno: e
così si truova scritto in certa parte, e intagliato nello spazzo del detto
tempio.
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