XIII
Della città di Luni.
La città di Luni, la quale è oggi disfatta, fu molto antica, e secondo
che troviamo nelle storie di Troia, della città di Luni v'ebbe navilio e genti
a l'aiuto de' Greci contra gli Troiani; poi fu disfatta per gente oltramontana
per cagione d'una donna moglie d'uno signore, che andando a Roma, in quella
città fu corrotta d'avoltero; onde tornando il detto signore con forza la
distrusse, e oggi è diserta la contrada e malsana. E nota che·lle marine erano
anticamente molto abitate, e quasi infra terra poche città avea e pochi
abitanti, ma in Maremma e in Maretima verso Roma a la marina di Campagna avea
molte città e molti popoli, che oggi sono consumati e venuti a niente per
corruzzione d'aria: che vi fu la grande città di Popolonia, e Soana, e
Talamone, e Grosseto, e Civitaveglia, e Mascona, e Lansedonia che furono co la
loro forza a l'asedio di Troia; e in Campagna Baia, Pompeia, Cumina, e
Laurenza, e Albana. E la cagione perché oggi sono quelle terre de la marina
quasi disabitate e inferme, e eziandio Roma peggiorata, dicono gli grandi
maestri di stronomia che ciò è per lo moto dell'ottava spera del cielo, che in
ogni C anni si muta uno grado verso il polo di settentrione, cioè tramontana, e
così farà infino a XV gradi in MD anni, e poi tornerà adietro per simile modo,
se fia piacere di Dio che 'l mondo duri tanto; e per la detta mutazione del cielo
è mutata la qualità della terra e dell'aria, e dov'era abitata e sana è oggi
disabitata e inferma, et e converso. Ed oltre a·cciò naturalmente
veggiamo che tutte le cose del mondo hanno mutazione, e vegnono e verranno
meno, come Cristo di sua bocca disse, che neuna cosa ci ha stato fermo.
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