XIX
Della città di Siena.
La città di Siena è assai nuova città, ch'ella fu cominciata intorno agli
anni di Cristo VIcLXX, quando Carlo Martello, padre del re Pipino di Francia, co'
Franceschi andavano nel regno di Puglia in servigio di santa Chiesa a
contastare una gente che si chiamavano i Longobardi, pagani, e eretici, e
ariani, onde era loro re Grimaldo di Morona, e facea suo capo in Benivento, e
perseguitava gli Romani e santa Chiesa. E trovandosi la detta oste de'
Franceschi e altri oltramontani ov'è oggi Siena, si lasciaro in quello luogo
tutti gli vecchi e quegli che non erano bene sani, e che non poteano portare
arme, per non menarglisi dietro in Puglia; e quegli rimasi in riposo nel detto
luogo, vi si cominciaro ad abitare, e fecionvi due residii a modo di castella,
ove è oggi il più alto della città di Siena, per istare più al sicuro; e l'uno
abitacolo e l'altro era chiamato Sena, dirivando di quegli che v'erano
rimasi per vecchiezza. Poi crescendo gli abitanti, si raccomunò l'uno luogo e
l'altro, e però secondo gramatica si diclina in plurali: pluraliter
nominativo hee Sene. E dapoi a più tempo crescendo, in Siena ebbe una
grande e ricca albergatrice chiamata madonna Veglia. Albergando in suo albergo
uno grande legato cardinale che tornava delle parti di Francia a la corte a
Roma, la detta donna gli fece grande onore, e non gli lasciò pagare nulla
spensaria. Il legato, ricevuta cortesia, la domandò se in corte volesse alcuna
grazia. Richieselo la donna divotamente che per lo suo amore procurasse che
Siena avesse vescovado; promisele di farne suo podere, e consigliolla che
facesse che 'l Comune di Siena facesse ambasciadori, e mandasse al papa a
procurallo; e così fu fatto. Il legato sollecitando, il papa udì la petizione,
e diede vescovo a' Sanesi, e 'l primo fu messer Gualteramo. E per dotare il
vescovado, si tolse una pieve al vescovado d'Arezzo, e una a quello di Perugia,
e una a quello di Chiusi, e una a quello di Volterra, e una a quello di
Grosseto, e una a quello di Massa, e una a quello d'Orbivieto, e una a quello
di Firenze, e una a quello di Fiesole; e così ebbe Siena vescovado, e fu
chiamata città: e per lo nome e onore de la detta madonna Veglia, per cui fu
prima promossa e domandata la grazia, sì fu sempre sopranomata Siena la Veglia.
|